Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il Fri, May 10, 2024 at 10:42:27PM +, Paride Desimone ha scritto: > Il 8 maggio 2024 11:52:17 UTC, Alessandro Baggi > ha scritto: > > > >Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che > >possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una > >bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore? > > Non sembra: lo è. D'altronde 8n qualche modo devono pur pararsi... > > >Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? > > Innanzi tutto nel mondo redhat non rischierei di andare fuori in conflitto > con rocky, alma, oracle, dopo la mossa di redhat sui sorgenti. Di redhat > posso dirti che con il client insight, è una figata pazzesca star dietro alle > patch. Praticamente la stessa redhat ti manda gli advisory e tu tramite > script ansible, creati automaticamente metti le patch al sistema. Ubuntu, da > quel poco che ho parlato con i commerciali, dovrebbero darti assistenza a > ticket solo e soltanto sui loro pacchetti. Suse invece, da quello che mi ha > riferito in cliente, fornisce supporto su tutte le distribuzioni per essere > portate in suse. Io mi son trovato male con yast. Molte cose se non le fai > con yast non funzionano. Ad esempio se cambi il gestore di rete con network > manager, da yast non configuri più la rete. Ed inoltre non ti disinstalla il > vecchio demone. Quindi ti lascio immaginare. > > /paride > Per Yast le configurazioni sono write-only da sempre... se non sbaglio dentro i file che gestisce in /etc trovi sempre un commento a riguardo... -- Amike, Marco Ciampa
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 13/05/24 07:37, Mario vittorio Guenzi ha scritto: Scusami se rispondo solo ora, sono giornate "interessanti" Presto detto, systemd e' la causa della nostra scelta. Il 10/05/24 08:45, Alessandro Baggi ha scritto: Ciao Mario, non preoccuparti e grazie per il tuo feedback. Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 12/05/24 21:34, Davide Prina ha scritto: Alessandro Baggi ha scritto: Il 12/05/24 11:09, Davide Prina ha scritto: ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale. Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche. Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche che con le macchine virtuali non hai. Non ho molta esperienza sui container, a quali problematiche fai riferimento? dipende dal sistema di conteinerizzazione che stai usando e da come lo stai usando (SaaS, IaaS, ...), in alcuni casi potresti avere delle forte limitazioni (soprattutto casi SaaS)... tutto dipende da cosa devi fare. La logica tra container e vm è totalmente diversa e, secondo me, bisogna valutare bene caso per caso, sia lato costi che lato risultati che vuoi ottenere e trovare un bilanciamento tra i due. In generale se devi portare fuori qualcosa dai container, ad esempio log, e questi sono sopra certe dimensioni per unità di tempo potresti non avere uno strumento di base che ti garantisca che tutti siano portati fuori e devi crearti tu la soluzione. Normalmente i container hanno vantaggi su uso risorse e velocità, ma hanno meno sicurezza (RAM e SO condiviso... infatti alcune aziende richiedono macchine reali dedicate) e meno versatilità (es: hai quel solo SO). La scalabilità in orizzontale può essere importante per alcune applicazioni, ma, da quel che vedo io, nella maggior parte dei casi non ha nessuna importanza (nel parco applicativi che gestisce l'azienda dove lavoro). Alcune hanno un andamento più o meno lineare, altri hanno picchi, ma sai quando ci sono e quindi puoi scalare verticalmente prima. Inoltre il 99% degli applicativi deve essere sempre attivo e quindi non puoi neanche dire posso spegnere tutto in certi giorni/orari (anche se questo vale per entrambi i casi). Inoltre se vuoi tirarti su tu il sistema di conteinerizzazione non è così semplice ottenere qualcosa che sia funzionante e sicuro per essere usato da più applicazioni. Secondo me, da quel che leggo, hanno ragione le medie/grosse aziende che, dopo il covid, hanno iniziato a scappare dal cloud on-line e farsi un clund on-premis in propri data center. Ciao Davide Grazie Davide per le delucidazioni. Un saluto, Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Scusami se rispondo solo ora, sono giornate "interessanti" Presto detto, systemd e' la causa della nostra scelta. Il 10/05/24 08:45, Alessandro Baggi ha scritto: Buongiorno a tutti, credo dipenda da diversi fattori, il principale e' la dimensione dell'azienda, noi siamo piccoli e io decido che distro usare. L'assistenza (quando serve) ce la fornisce una piccola azienda di Milano con la quale collaboriamo da 25 anni o giu' di li. Tutto cio' molto difficilmente puo' succedere in azienda di dimensioni maggiori o che comunque ha una politica di tipo tutto deve essere certificato. Abbiamo scelto Devuan diversi anni fa per n+1 motivi che sono importanti per noi, chi ci supporta non ci ha mai lasciato a piedi, quindi son sempre stati soldi investiti intelligentemente. La mia esperienza se puo' esserti utile Un cordiale saluto a tutti. Ciao Mario, grazie per il tuo feedback. Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su Devuan e non direttamente su Debian? Un saluto, Alessandro. -- Mario Vittorio Guenzi http://clark.tipistrani.it Si vis pacem para bellum
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Alessandro Baggi ha scritto: > Il 12/05/24 11:09, Davide Prina ha scritto: >> ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale. >> Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a >> pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere >> la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche. >> Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche >> che con le macchine virtuali non hai. > Non ho molta esperienza sui container, a quali problematiche fai > riferimento? dipende dal sistema di conteinerizzazione che stai usando e da come lo stai usando (SaaS, IaaS, ...), in alcuni casi potresti avere delle forte limitazioni (soprattutto casi SaaS)... tutto dipende da cosa devi fare. La logica tra container e vm è totalmente diversa e, secondo me, bisogna valutare bene caso per caso, sia lato costi che lato risultati che vuoi ottenere e trovare un bilanciamento tra i due. In generale se devi portare fuori qualcosa dai container, ad esempio log, e questi sono sopra certe dimensioni per unità di tempo potresti non avere uno strumento di base che ti garantisca che tutti siano portati fuori e devi crearti tu la soluzione. Normalmente i container hanno vantaggi su uso risorse e velocità, ma hanno meno sicurezza (RAM e SO condiviso... infatti alcune aziende richiedono macchine reali dedicate) e meno versatilità (es: hai quel solo SO). La scalabilità in orizzontale può essere importante per alcune applicazioni, ma, da quel che vedo io, nella maggior parte dei casi non ha nessuna importanza (nel parco applicativi che gestisce l'azienda dove lavoro). Alcune hanno un andamento più o meno lineare, altri hanno picchi, ma sai quando ci sono e quindi puoi scalare verticalmente prima. Inoltre il 99% degli applicativi deve essere sempre attivo e quindi non puoi neanche dire posso spegnere tutto in certi giorni/orari (anche se questo vale per entrambi i casi). Inoltre se vuoi tirarti su tu il sistema di conteinerizzazione non è così semplice ottenere qualcosa che sia funzionante e sicuro per essere usato da più applicazioni. Secondo me, da quel che leggo, hanno ragione le medie/grosse aziende che, dopo il covid, hanno iniziato a scappare dal cloud on-line e farsi un clund on-premis in propri data center. Ciao Davide -- La mia privacy non è affar tuo https://noyb.eu/it - You do not have my permission to use this email to train an AI - If you use this to train your AI than you accept to distribute under AGPL license >= 3.0 all the model trained, all the source you have used to training your model and all the source of the program that use that model
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto: Un saluto a tutta la lista, mi scuso per OT e scusate la domanda strana. In ambiente lavorativo non si scherza e la scelta della distruzione Linux generalmente è dettata dalle esigenze (che siano software, certificazioni, supporto, sicurezza (fips140 e simili), team abituato a lavorare con determinate distro..ecc). Ultimamente noto che quando si parla di distribuzioni linux in ambito lavorativo, se non ha il supporto da chi la rilascia(come per RHEL [Almalinux con TuxCare e RockyLinux con CIQ], SLES o Ubuntu con Canonical) la distro viene lasciata in fondo alla lista (letteralmente la gente fa una smorfia). Ok con l'avvento dei container questo discorso lascia un pò a desiderare ma cmq ci sono molti che sono ancora su virtualizzazione e non usano per tutto i container. Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il e richiesto a gran voce dal proprio superiore)? Nel mio caso in passato mi è stato permesso di scegliere la distribuzione in un ambiente medio/grande e la scelta cadde su Debian e per la workstation avevo una Slackware mentre in un'altra esperienza lavorativa (piccola realtà) mi è stato richiesto di utilizzare CentOS per via di un software (quindi mi sono fatto dalla 6.5 alla 7.x). Attualmente invece non avendo necessità di certificazioni hardware e software la scelta è ricaduta di nuovo su Debian (alcune VM versione 11 e alcune sulla 12) e va una meraviglia. In che situazione vi trovate? Potete scegliere la distro su cui basare i vostri servizi oppure siete soggetti ad utilizzo di distro con supporto? La mia è una risposta parziale alla tua domanda perché sono io che seleziono la distribuzione e ho scelto Debian fin dalla versione 3.0. Non ho mai avuto problemi insormontabili. Magari è stata fortuna, non saprei. Però, se in qualche installazione avessi bisogno di avere le spalle coperte, opterei senz'altro per Uninvention. Soprattutto, in casi in cui il supporto vi è stato richiesto, è stato utile oppure è solo una perdita di soldi e tempo? Cioè: vi hanno risolto veramente qualche grana oltre che provare a vendervi altri prodotti? Un saluto. Luciano -- Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus dal software antivirus Avast. www.avast.com
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 12 maggio 2024 06:38:34 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: >Si è vero. Ora Poettering ha lanciato 'run0' per sostituire sudo, chissa dove >si andrà a finire. Andrà a finire malissimo. Il tizio in questione, è passato a lavorare ora in microsoft, e siamo gia alla seconda E. Sostanzialmente sta reinventando la ruota, con tutti i difetti di gioventù del caso. Diverrà un unico software monolitico. /paride -- Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 12 maggio 2024 06:39:29 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: > > >Il 12/05/24 01:25, Paride Desimone ha scritto: >> Il 11 maggio 2024 07:16:12 UTC, Alessandro Baggi >> ha scritto: >> >>> E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in >>> produzione senza troppi problemi? >>> >> Il problema è che l'azienda vuole soluzioni e se non hai supporto poi >> iniziano i problemi. Io non appena posso vado sempre di stable, ma non >> sempre è consentito. Devi avere sempre dietro qualcuno che ti pari il fondo >> schiena in caso di problemi. >> >> /paride >>> >> >> > >E quando non puoi andare di Debian generalmente cosa sei obbligato ad usare? > >Alessandro. Redhat, Ubuntu. Sostanzialmente per progetti interni, distribuzioni senza supporto commerciale, anche se iniziano a vedersi le prime aziende che ti danno supporto anche su debian, mentre per quelli esterni tassativamente le prime due. /paride -- Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Ciao Davide e grazie per la tua risposta. Il 12/05/24 11:09, Davide Prina ha scritto: Alessandro Baggi ha scritto: ci sono molti che sono ancora su virtualizzazione e non usano per tutto i container. ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale. Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche. Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche che con le macchine virtuali non hai. Non ho molta esperienza sui container, a quali problematiche fai riferimento? Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? solo Red Hat, tranne casi particolari (es: riuso di software), per motivi di assistenza e certificazioni. Però ho visto che nell'Unione Europea, intesa come istituzione e non come insieme di stati, viene usato Debian. Ho partecipato a delle riunioni per riuso di software e usavano solo Debian. Informazione molto interessante. Saluti, Alessandro
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Alessandro Baggi ha scritto: > ci sono molti che sono ancora su > virtualizzazione e non usano per tutto i container. ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale. Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche. Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche che con le macchine virtuali non hai. > Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico > nel vostro ambiente lavorativo? solo Red Hat, tranne casi particolari (es: riuso di software), per motivi di assistenza e certificazioni. Però ho visto che nell'Unione Europea, intesa come istituzione e non come insieme di stati, viene usato Debian. Ho partecipato a delle riunioni per riuso di software e usavano solo Debian. Ciao Davide -- La mia privacy non è affar tuo https://noyb.eu/it - You do not have my permission to use this email to train an AI - If you use this to train your AI than you accept to distribute under AGPL license >= 3.0 all the model trained, all the source you have used to training your model and all the source of the program that use that model
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 12/05/24 01:25, Paride Desimone ha scritto: Il 11 maggio 2024 07:16:12 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in produzione senza troppi problemi? Il problema è che l'azienda vuole soluzioni e se non hai supporto poi iniziano i problemi. Io non appena posso vado sempre di stable, ma non sempre è consentito. Devi avere sempre dietro qualcuno che ti pari il fondo schiena in caso di problemi. /paride E quando non puoi andare di Debian generalmente cosa sei obbligato ad usare? Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 12/05/24 01:20, Paride Desimone ha scritto: Per systemd, beh, non smetterò mai di imprecare. Han voluto unificare ciò che prima era kiss. Ora se becchi un bug su systemd, inevitabilmente ha notevoli ripercussioni. /paride Si è vero. Ora Poettering ha lanciato 'run0' per sostituire sudo, chissa dove si andrà a finire. Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 11 maggio 2024 07:16:12 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: >E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in >produzione senza troppi problemi? > Il problema è che l'azienda vuole soluzioni e se non hai supporto poi iniziano i problemi. Io non appena posso vado sempre di stable, ma non sempre è consentito. Devi avere sempre dietro qualcuno che ti pari il fondo schiena in caso di problemi. /paride > -- Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 11 maggio 2024 06:56:40 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: > > >Il 11/05/24 00:20, Paride Desimone ha scritto: >> >>> >>> Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su >>> Devuan e non direttamente su Debian? >>> >>> Un saluto, >>> Alessandro. >>> >> La butto li: >> Al 99% il supporto ed il restante 1% lo stramaledetto systemd >> >> /paride >> > >Buongiorno Paride, >in che senso "al 99% il supporto"? Devuan offre un supporto migliore rispetto >a Debian? > >Oramai systemd non lo considero un problema, è da tutte le parti (o almeno >quasi) e siamo costretti in un modo o nell'altro a conoscerlo e ad usarlo. > >Alessandro. > Perdonami il quoting ma sono da k9. Suppongo che la scelta di devuan, sia data dal fatto che chi gli fa l'assistenza usi quella. Tutto qui. Per systemd, beh, non smetterò mai di imprecare. Han voluto unificare ciò che prima era kiss. Ora se becchi un bug su systemd, inevitabilmente ha notevoli ripercussioni. /paride -- Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Ciao e grazie per la tua risposta. Il 11/05/24 00:42, Paride Desimone ha scritto: Il 8 maggio 2024 11:52:17 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore? Non sembra: lo è. D'altronde 8n qualche modo devono pur pararsi... Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? Innanzi tutto nel mondo redhat non rischierei di andare fuori in conflitto con rocky, alma, oracle, dopo la mossa di redhat sui sorgenti. nel mondo EL concordo su RockyLinux e Oracle ma Almalinux non proprio perche non è più 1:1 con RHEL ma bensi basata su CentOS Stream e mantiene la compatibilità binaria con RHEL. Anzi hanno gia cominciato a divergere da RHEL applicando patch che non sono state rilasciate su RHEL (e hanno contribuito in upstream), con la 9.4 (da quello che ho letto) hanno reintegrato dei driver per hardware che RHEL ha ritenuto obsoleti (principalmente controller e HBA). In più sono liberi di patchare quello che vogliono senza dover aspettare RHEL. Per esempio potrebbero reintegrare BTRFS (che sembra richiesto da molti) per non usare soluzioni basate su repository terzi e quindi qualcosa di più stabile. Per il supporto enterprise si appoggia a TuxCare. Ora non so il supporto TuxCare come lavora ma da un recente conferenza molti si stanno spostando su AlmaLinux (per la EOL di CentOS7) proprio perche non è incatenata a RHEL ed è molto stabile. Devo dire che quando si è svincolata da RHEL sta diventando un bel progetto. Di redhat posso dirti che con il client insight, è una figata pazzesca star dietro alle patch. Praticamente la stessa redhat ti manda gli advisory e tu tramite script ansible, creati automaticamente metti le patch al sistema. RHEL l'ho usata poco ma ho letto che insight è una bella cosa. Ubuntu, da quel poco che ho parlato con i commerciali, dovrebbero darti assistenza a ticket solo e soltanto sui loro pacchetti. Ubuntu la stavo per adottare ma poi snap mi ha fatto desistere. Suse invece, da quello che mi ha riferito in cliente, fornisce supporto su tutte le distribuzioni per essere portate in suse. Io mi son trovato male con yast. Molte cose se non le fai con yast non funzionano. Ad esempio se cambi il gestore di rete con network manager, da yast non configuri più la rete. Ed inoltre non ti disinstalla il vecchio demone. Quindi ti lascio immaginare. /paride E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in produzione senza troppi problemi? Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 11/05/24 00:20, Paride Desimone ha scritto: Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su Devuan e non direttamente su Debian? Un saluto, Alessandro. La butto li: Al 99% il supporto ed il restante 1% lo stramaledetto systemd /paride Buongiorno Paride, in che senso "al 99% il supporto"? Devuan offre un supporto migliore rispetto a Debian? Oramai systemd non lo considero un problema, è da tutte le parti (o almeno quasi) e siamo costretti in un modo o nell'altro a conoscerlo e ad usarlo. Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 8 maggio 2024 11:52:17 UTC, Alessandro Baggi ha scritto: > >Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che >possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una >bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore? Non sembra: lo è. D'altronde 8n qualche modo devono pur pararsi... >Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? Innanzi tutto nel mondo redhat non rischierei di andare fuori in conflitto con rocky, alma, oracle, dopo la mossa di redhat sui sorgenti. Di redhat posso dirti che con il client insight, è una figata pazzesca star dietro alle patch. Praticamente la stessa redhat ti manda gli advisory e tu tramite script ansible, creati automaticamente metti le patch al sistema. Ubuntu, da quel poco che ho parlato con i commerciali, dovrebbero darti assistenza a ticket solo e soltanto sui loro pacchetti. Suse invece, da quello che mi ha riferito in cliente, fornisce supporto su tutte le distribuzioni per essere portate in suse. Io mi son trovato male con yast. Molte cose se non le fai con yast non funzionano. Ad esempio se cambi il gestore di rete con network manager, da yast non configuri più la rete. Ed inoltre non ti disinstalla il vecchio demone. Quindi ti lascio immaginare. /paride -- Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
> >Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su Devuan >e non direttamente su Debian? > >Un saluto, >Alessandro. > La butto li: Al 99% il supporto ed il restante 1% lo stramaledetto systemd /paride -- Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Buongiorno a tutti, credo dipenda da diversi fattori, il principale e' la dimensione dell'azienda, noi siamo piccoli e io decido che distro usare. L'assistenza (quando serve) ce la fornisce una piccola azienda di Milano con la quale collaboriamo da 25 anni o giu' di li. Tutto cio' molto difficilmente puo' succedere in azienda di dimensioni maggiori o che comunque ha una politica di tipo tutto deve essere certificato. Abbiamo scelto Devuan diversi anni fa per n+1 motivi che sono importanti per noi, chi ci supporta non ci ha mai lasciato a piedi, quindi son sempre stati soldi investiti intelligentemente. La mia esperienza se puo' esserti utile Un cordiale saluto a tutti. Ciao Mario, grazie per il tuo feedback. Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su Devuan e non direttamente su Debian? Un saluto, Alessandro.
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 08/05/24 11:53, Alessandro Baggi ha scritto: Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Buongiorno a tutti, credo dipenda da diversi fattori, il principale e' la dimensione dell'azienda, noi siamo piccoli e io decido che distro usare. L'assistenza (quando serve) ce la fornisce una piccola azienda di Milano con la quale collaboriamo da 25 anni o giu' di li. Tutto cio' molto difficilmente puo' succedere in azienda di dimensioni maggiori o che comunque ha una politica di tipo tutto deve essere certificato. Abbiamo scelto Devuan diversi anni fa per n+1 motivi che sono importanti per noi, chi ci supporta non ci ha mai lasciato a piedi, quindi son sempre stati soldi investiti intelligentemente. La mia esperienza se puo' esserti utile Un cordiale saluto a tutti. -- Mario Vittorio Guenzi E-mail jcl...@tiscali.it Si vis pacem, para bellum
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
On 5/8/24 11:53, Alessandro Baggi wrote: Un saluto a tutta la lista, mi scuso per OT e scusate la domanda strana. In ambiente lavorativo non si scherza e la scelta della distruzione Linux generalmente è dettata dalle esigenze (che siano software, certificazioni, supporto, sicurezza (fips140 e simili), team abituato a lavorare con determinate distro..ecc). Ultimamente noto che quando si parla di distribuzioni linux in ambito lavorativo, se non ha il supporto da chi la rilascia(come per RHEL [Almalinux con TuxCare e RockyLinux con CIQ], SLES o Ubuntu con Canonical) la distro viene lasciata in fondo alla lista (letteralmente la gente fa una smorfia). Ok con l'avvento dei container questo discorso lascia un pò a desiderare ma cmq ci sono molti che sono ancora su virtualizzazione e non usano per tutto i container. Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il e richiesto a gran voce dal proprio superiore)? Nel mio caso in passato mi è stato permesso di scegliere la distribuzione in un ambiente medio/grande e la scelta cadde su Debian e per la workstation avevo una Slackware mentre in un'altra esperienza lavorativa (piccola realtà) mi è stato richiesto di utilizzare CentOS per via di un software (quindi mi sono fatto dalla 6.5 alla 7.x). Attualmente invece non avendo necessità di certificazioni hardware e software la scelta è ricaduta di nuovo su Debian (alcune VM versione 11 e alcune sulla 12) e va una meraviglia. In che situazione vi trovate? Potete scegliere la distro su cui basare i vostri servizi oppure siete soggetti ad utilizzo di distro con supporto? Soprattutto, in casi in cui il supporto vi è stato richiesto, è stato utile oppure è solo una perdita di soldi e tempo? Cioè: vi hanno risolto veramente qualche grana oltre che provare a vendervi altri prodotti? Nella mia esperienza i contratti di assistenza sul sistema operativo sono veramente rari. Se vuoi qualcuno che ti faccia assistenza su debian da una brevissima googolata ne trovi. Da quando hanno blindato CentoOS inoltre vedo che ad esempio Zucchetti supporta anche debian, Oracle pure... a me sembra che problemi non ce ne siano. Piviul
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 08/05/2024 13:52, Alessandro Baggi ha scritto: Sembra più un modo per lavarsene le mani. Purtroppo generalmente lo è. Da una parte giustamente non è che possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore? Perché richiede tecnici competenti in grado di analizzare il problema, non solo di seguire una scaletta. E costano. Nel caso in cui un utente abbia un contratto di supporto per una determinata distro e avesse problemi con apache, supponendo che sulla macchina ci sia del software da repository terzi ma che comunque non vanno in conflitto in nessun modo con apache, la matrice si ritiene rispettata oppure anche il solo installare un pacchetto terzo invalida il requisito? Purtroppo non so risponderti. Bisogna leggere bene il contratto. Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? Nel senso, chi tra questi da supporto anche al di fuori della matrice di compatibilità (tipo pacchetto che interagisce con apache ma che non fa parte della distro)? Non so, non ho mai avuto contratti di assistenza con le ditte che citi. -- Diego Zuccato DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia Servizi Informatici Alma Mater Studiorum - Università di Bologna V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy tel.: +39 051 20 95786
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 08/05/24 13:02, Diego Zuccato ha scritto: Ognuno ha la sua, e talvolta non è disponibile prima dell'acquisto [*]. Può essercene una per la distro, una per il sistema di storage, una per la connessione InfiniBand... Sta poi a te sapere prima *tutto* quel che ti serve e incastrarle. Poi ovviamente dopo aver fatto l'acquisto arriva qualcuno che deve fare una cosa diversa che al 90% ha dei requisiti in conflitto col resto. [*] caso "in corso": devo dotare di scheda IB dei server ordinati in convenzione. In convenzione la scheda IB non era più disponibile. Ho chiesto ad altri fornitori per avviare l'acquisto ma tutti vogliono il service tag delle macchine (che non ho ancora). Eccheccavolo! E' una scheda PCIE "standard", dovrebbe bastarti al limite il *modello* del server dove va montata... E invece no. Invece di andare avanti si torna indietro. :( Diego Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore? Nel caso in cui un utente abbia un contratto di supporto per una determinata distro e avesse problemi con apache, supponendo che sulla macchina ci sia del software da repository terzi ma che comunque non vanno in conflitto in nessun modo con apache, la matrice si ritiene rispettata oppure anche il solo installare un pacchetto terzo invalida il requisito? Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? Nel senso, chi tra questi da supporto anche al di fuori della matrice di compatibilità (tipo pacchetto che interagisce con apache ma che non fa parte della distro)? Un saluto. Alessandro
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Ognuno ha la sua, e talvolta non è disponibile prima dell'acquisto [*]. Può essercene una per la distro, una per il sistema di storage, una per la connessione InfiniBand... Sta poi a te sapere prima *tutto* quel che ti serve e incastrarle. Poi ovviamente dopo aver fatto l'acquisto arriva qualcuno che deve fare una cosa diversa che al 90% ha dei requisiti in conflitto col resto. [*] caso "in corso": devo dotare di scheda IB dei server ordinati in convenzione. In convenzione la scheda IB non era più disponibile. Ho chiesto ad altri fornitori per avviare l'acquisto ma tutti vogliono il service tag delle macchine (che non ho ancora). Eccheccavolo! E' una scheda PCIE "standard", dovrebbe bastarti al limite il *modello* del server dove va montata... E invece no. Invece di andare avanti si torna indietro. :( Diego Il 08/05/2024 12:40, Alessandro Baggi ha scritto: Il 08/05/24 12:14, Diego Zuccato ha scritto: Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto: Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Ogni volta che ho provato a suggerire di acquistare il supporto (p.e. per Proxmox) a momenti gli veniva un coccolone. Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il e richiesto a gran voce dal proprio superiore)? Talvolta la scelta diventa quasi obbligata: sto impazzendo per cercare di far funzionare BeeGFS con RDMA OFED in Debian. Con la 12 pare non ci sia possibilità (compila il client ma poi non lo carica), con la 11 vedrò appena reinstallo una macchina. Sicuramente poter starsene al riparo delle matrici di compatibilità ti evita molte grane: è oggettivamente più difficile che ci siano problemi. Ma ne crea poi altre. P.e. parecchi anni fa avevamo acquistato un sistema completamente ridondato per storage su FC, con director ridondante, 2 schede FC per ogni server, storage con doppia controller... tutto il pacchetto, insomma... proprio per non dover mai fermare tutto, e la prima volta che abbiamo avuto bisogno dell'assistenza qual'è stata la risposta? "Se non aggiornate il firmware all'ultima versione non siete in matrice di compatibilità e non possiamo aiutarvi". Morale: abbiamo dovuto fermare tutto solo perché prendessero in esame il problema, anche se evidentemente non era relativo alla versione di FW in uso (infatti dopo l'aggiornamento continuava a presentarsi). E non si parla di una ditta piccolina, ma al tempo era uno dei più grossi fornitori mondiali di sistemi di storage. Altra grana: per rimanere in matrice (e quindi in assistenza) potresti trovarti a violare la legge (p.e. perchè non puoi fare un aggiornamento del SO che andrebbe fuori matrice). Che scegli? IMVHO il problema è la mancanza di preparazione di chi offre assistenza e la burocretinite di dover per forza seguire una checklist prima di scalare la segnalazione a chi sa fare. Tipo l'assistenza di un grosso gestore, dopo che gli ho detto che avevo già riavviato il modem prima di chiamarli "eh, ma se non lo riavvia mentre è al telefono con me non posso procedere"... (ovviamente, riavviandolo cadeva la comunicazione). Ciao Diego e grazie per la tua risposta. Non ho esperienza con il supporto tecnico delle disco che lo forniscono, ma il concetto di "matrice di compatibilità" è interessante. In sostanza se non rispetti questa matrice non ti danno assistenza fino a che non rientri nei canoni...C'è un modo per sapere quale è la matrice di compatibilità in modo tale da poterla rispettare? -- Diego Zuccato DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia Servizi Informatici Alma Mater Studiorum - Università di Bologna V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy tel.: +39 051 20 95786
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 08/05/24 12:14, Diego Zuccato ha scritto: Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto: Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Ogni volta che ho provato a suggerire di acquistare il supporto (p.e. per Proxmox) a momenti gli veniva un coccolone. Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il e richiesto a gran voce dal proprio superiore)? Talvolta la scelta diventa quasi obbligata: sto impazzendo per cercare di far funzionare BeeGFS con RDMA OFED in Debian. Con la 12 pare non ci sia possibilità (compila il client ma poi non lo carica), con la 11 vedrò appena reinstallo una macchina. Sicuramente poter starsene al riparo delle matrici di compatibilità ti evita molte grane: è oggettivamente più difficile che ci siano problemi. Ma ne crea poi altre. P.e. parecchi anni fa avevamo acquistato un sistema completamente ridondato per storage su FC, con director ridondante, 2 schede FC per ogni server, storage con doppia controller... tutto il pacchetto, insomma... proprio per non dover mai fermare tutto, e la prima volta che abbiamo avuto bisogno dell'assistenza qual'è stata la risposta? "Se non aggiornate il firmware all'ultima versione non siete in matrice di compatibilità e non possiamo aiutarvi". Morale: abbiamo dovuto fermare tutto solo perché prendessero in esame il problema, anche se evidentemente non era relativo alla versione di FW in uso (infatti dopo l'aggiornamento continuava a presentarsi). E non si parla di una ditta piccolina, ma al tempo era uno dei più grossi fornitori mondiali di sistemi di storage. Altra grana: per rimanere in matrice (e quindi in assistenza) potresti trovarti a violare la legge (p.e. perchè non puoi fare un aggiornamento del SO che andrebbe fuori matrice). Che scegli? IMVHO il problema è la mancanza di preparazione di chi offre assistenza e la burocretinite di dover per forza seguire una checklist prima di scalare la segnalazione a chi sa fare. Tipo l'assistenza di un grosso gestore, dopo che gli ho detto che avevo già riavviato il modem prima di chiamarli "eh, ma se non lo riavvia mentre è al telefono con me non posso procedere"... (ovviamente, riavviandolo cadeva la comunicazione). Ciao Diego e grazie per la tua risposta. Non ho esperienza con il supporto tecnico delle disco che lo forniscono, ma il concetto di "matrice di compatibilità" è interessante. In sostanza se non rispetti questa matrice non ti danno assistenza fino a che non rientri nei canoni...C'è un modo per sapere quale è la matrice di compatibilità in modo tale da poterla rispettare?
Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto: Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Ogni volta che ho provato a suggerire di acquistare il supporto (p.e. per Proxmox) a momenti gli veniva un coccolone. Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il e richiesto a gran voce dal proprio superiore)? Talvolta la scelta diventa quasi obbligata: sto impazzendo per cercare di far funzionare BeeGFS con RDMA OFED in Debian. Con la 12 pare non ci sia possibilità (compila il client ma poi non lo carica), con la 11 vedrò appena reinstallo una macchina. Sicuramente poter starsene al riparo delle matrici di compatibilità ti evita molte grane: è oggettivamente più difficile che ci siano problemi. Ma ne crea poi altre. P.e. parecchi anni fa avevamo acquistato un sistema completamente ridondato per storage su FC, con director ridondante, 2 schede FC per ogni server, storage con doppia controller... tutto il pacchetto, insomma... proprio per non dover mai fermare tutto, e la prima volta che abbiamo avuto bisogno dell'assistenza qual'è stata la risposta? "Se non aggiornate il firmware all'ultima versione non siete in matrice di compatibilità e non possiamo aiutarvi". Morale: abbiamo dovuto fermare tutto solo perché prendessero in esame il problema, anche se evidentemente non era relativo alla versione di FW in uso (infatti dopo l'aggiornamento continuava a presentarsi). E non si parla di una ditta piccolina, ma al tempo era uno dei più grossi fornitori mondiali di sistemi di storage. Altra grana: per rimanere in matrice (e quindi in assistenza) potresti trovarti a violare la legge (p.e. perchè non puoi fare un aggiornamento del SO che andrebbe fuori matrice). Che scegli? IMVHO il problema è la mancanza di preparazione di chi offre assistenza e la burocretinite di dover per forza seguire una checklist prima di scalare la segnalazione a chi sa fare. Tipo l'assistenza di un grosso gestore, dopo che gli ho detto che avevo già riavviato il modem prima di chiamarli "eh, ma se non lo riavvia mentre è al telefono con me non posso procedere"... (ovviamente, riavviandolo cadeva la comunicazione). -- Diego Zuccato DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia Servizi Informatici Alma Mater Studiorum - Università di Bologna V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy tel.: +39 051 20 95786
[OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo
Un saluto a tutta la lista, mi scuso per OT e scusate la domanda strana. In ambiente lavorativo non si scherza e la scelta della distruzione Linux generalmente è dettata dalle esigenze (che siano software, certificazioni, supporto, sicurezza (fips140 e simili), team abituato a lavorare con determinate distro..ecc). Ultimamente noto che quando si parla di distribuzioni linux in ambito lavorativo, se non ha il supporto da chi la rilascia(come per RHEL [Almalinux con TuxCare e RockyLinux con CIQ], SLES o Ubuntu con Canonical) la distro viene lasciata in fondo alla lista (letteralmente la gente fa una smorfia). Ok con l'avvento dei container questo discorso lascia un pò a desiderare ma cmq ci sono molti che sono ancora su virtualizzazione e non usano per tutto i container. Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico nel vostro ambiente lavorativo? Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il e richiesto a gran voce dal proprio superiore)? Nel mio caso in passato mi è stato permesso di scegliere la distribuzione in un ambiente medio/grande e la scelta cadde su Debian e per la workstation avevo una Slackware mentre in un'altra esperienza lavorativa (piccola realtà) mi è stato richiesto di utilizzare CentOS per via di un software (quindi mi sono fatto dalla 6.5 alla 7.x). Attualmente invece non avendo necessità di certificazioni hardware e software la scelta è ricaduta di nuovo su Debian (alcune VM versione 11 e alcune sulla 12) e va una meraviglia. In che situazione vi trovate? Potete scegliere la distro su cui basare i vostri servizi oppure siete soggetti ad utilizzo di distro con supporto? Soprattutto, in casi in cui il supporto vi è stato richiesto, è stato utile oppure è solo una perdita di soldi e tempo? Cioè: vi hanno risolto veramente qualche grana oltre che provare a vendervi altri prodotti? Un saluto.