Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-13 Per discussione Marco Ciampa
Il Fri, May 10, 2024 at 10:42:27PM +, Paride Desimone ha scritto:
> Il 8 maggio 2024 11:52:17 UTC, Alessandro Baggi  
> ha scritto:
> >
> >Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che 
> >possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una 
> >bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore?
> 
> Non sembra: lo è. D'altronde 8n qualche modo devono pur pararsi...
> 
> >Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? 
> 
> Innanzi tutto nel mondo redhat non rischierei di andare fuori in conflitto 
> con rocky, alma, oracle, dopo la mossa di redhat sui sorgenti. Di redhat 
> posso dirti che con il client insight, è una figata pazzesca star dietro alle 
> patch. Praticamente la stessa redhat ti manda gli advisory e tu tramite 
> script ansible, creati automaticamente metti le patch al sistema. Ubuntu, da 
> quel poco che ho parlato con i commerciali, dovrebbero darti assistenza a 
> ticket solo e soltanto sui loro pacchetti. Suse invece, da quello che mi ha 
> riferito in cliente, fornisce supporto su tutte le distribuzioni per essere 
> portate in suse. Io mi son trovato male con yast. Molte cose se non le fai 
> con yast non funzionano. Ad esempio se cambi il gestore di rete con network 
> manager, da yast non configuri più la rete. Ed inoltre non ti disinstalla il 
> vecchio demone. Quindi ti lascio immaginare.
> 
> /paride
> 

Per Yast le configurazioni sono write-only da sempre... se non sbaglio
dentro i file che gestisce in /etc trovi sempre un commento a riguardo...

-- 

Amike,
Marco Ciampa



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-13 Per discussione Alessandro Baggi




Il 13/05/24 07:37, Mario vittorio Guenzi ha scritto:

Scusami se rispondo solo ora, sono giornate "interessanti"

Presto detto, systemd e' la causa della nostra scelta.

Il 10/05/24 08:45, Alessandro Baggi ha scritto:


Ciao Mario,
non preoccuparti e grazie per il tuo feedback.

Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-13 Per discussione Alessandro Baggi




Il 12/05/24 21:34, Davide Prina ha scritto:

Alessandro Baggi ha scritto:


Il 12/05/24 11:09, Davide Prina ha scritto:



ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale.
Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a
pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere
la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche.
Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche
che con le macchine virtuali non hai.



Non ho molta esperienza sui container, a quali problematiche fai
riferimento?


dipende dal sistema di conteinerizzazione che stai usando e da come
lo stai usando (SaaS, IaaS, ...), in alcuni casi potresti avere
delle forte limitazioni (soprattutto casi SaaS)... tutto dipende
da cosa devi fare.

La logica tra container e vm è totalmente diversa e, secondo me,
bisogna valutare bene caso per caso, sia lato costi che lato
risultati che vuoi ottenere e trovare un bilanciamento tra i due.

In generale se devi portare fuori qualcosa dai container, ad
esempio log, e questi sono sopra certe dimensioni per unità di
tempo potresti non avere uno strumento di base che ti garantisca
che tutti siano portati fuori e devi crearti tu la soluzione.

Normalmente i container hanno vantaggi su uso risorse e velocità,
ma hanno meno sicurezza (RAM e SO condiviso... infatti alcune
aziende richiedono macchine reali dedicate) e meno versatilità
(es: hai quel solo SO).
La scalabilità in orizzontale può essere importante per alcune
applicazioni, ma, da quel che vedo io, nella maggior parte dei
casi non ha nessuna importanza (nel parco applicativi che
gestisce l'azienda dove lavoro). Alcune hanno un andamento più
o meno lineare, altri hanno picchi, ma sai quando ci sono e
quindi puoi scalare verticalmente prima.
Inoltre il 99% degli applicativi deve essere sempre attivo e
quindi non puoi neanche dire posso spegnere tutto in certi
giorni/orari (anche se questo vale per entrambi i casi).

Inoltre se vuoi tirarti su tu il sistema di conteinerizzazione
non è così semplice ottenere qualcosa che sia funzionante e
sicuro per essere usato da più applicazioni.

Secondo me, da quel che leggo, hanno ragione le medie/grosse
aziende che, dopo il covid, hanno iniziato a scappare dal cloud
on-line e farsi un clund on-premis in propri data center.

Ciao
Davide



Grazie Davide per le delucidazioni.

Un saluto, Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Mario vittorio Guenzi

Scusami se rispondo solo ora, sono giornate "interessanti"

Presto detto, systemd e' la causa della nostra scelta.

Il 10/05/24 08:45, Alessandro Baggi ha scritto:



Buongiorno a tutti,

credo dipenda da diversi fattori, il principale e' la dimensione 
dell'azienda,  noi siamo piccoli e io decido che distro usare.
L'assistenza (quando serve) ce la fornisce una piccola azienda di 
Milano con la quale collaboriamo da 25 anni o giu' di li.
Tutto cio' molto difficilmente puo' succedere in azienda di 
dimensioni maggiori o che comunque ha una politica di tipo tutto deve 
essere certificato.


Abbiamo scelto Devuan diversi anni fa per n+1 motivi che sono 
importanti per noi, chi ci supporta non ci ha mai lasciato a piedi, 
quindi son sempre stati soldi investiti intelligentemente.


La mia esperienza se puo' esserti utile

Un cordiale saluto a tutti.




Ciao Mario,
grazie per il tuo feedback.

Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su 
Devuan e non direttamente su Debian?


Un saluto,
Alessandro.


--
Mario Vittorio Guenzi

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Si vis pacem para bellum



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Davide Prina
Alessandro Baggi ha scritto:

> Il 12/05/24 11:09, Davide Prina ha scritto:

>> ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale.
>> Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a
>> pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere
>> la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche.
>> Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche
>> che con le macchine virtuali non hai.

> Non ho molta esperienza sui container, a quali problematiche fai 
> riferimento?

dipende dal sistema di conteinerizzazione che stai usando e da come
lo stai usando (SaaS, IaaS, ...), in alcuni casi potresti avere
delle forte limitazioni (soprattutto casi SaaS)... tutto dipende
da cosa devi fare.

La logica tra container e vm è totalmente diversa e, secondo me,
bisogna valutare bene caso per caso, sia lato costi che lato
risultati che vuoi ottenere e trovare un bilanciamento tra i due.

In generale se devi portare fuori qualcosa dai container, ad
esempio log, e questi sono sopra certe dimensioni per unità di
tempo potresti non avere uno strumento di base che ti garantisca
che tutti siano portati fuori e devi crearti tu la soluzione.

Normalmente i container hanno vantaggi su uso risorse e velocità,
ma hanno meno sicurezza (RAM e SO condiviso... infatti alcune
aziende richiedono macchine reali dedicate) e meno versatilità
(es: hai quel solo SO).
La scalabilità in orizzontale può essere importante per alcune
applicazioni, ma, da quel che vedo io, nella maggior parte dei
casi non ha nessuna importanza (nel parco applicativi che
gestisce l'azienda dove lavoro). Alcune hanno un andamento più
o meno lineare, altri hanno picchi, ma sai quando ci sono e
quindi puoi scalare verticalmente prima.
Inoltre il 99% degli applicativi deve essere sempre attivo e
quindi non puoi neanche dire posso spegnere tutto in certi
giorni/orari (anche se questo vale per entrambi i casi).

Inoltre se vuoi tirarti su tu il sistema di conteinerizzazione
non è così semplice ottenere qualcosa che sia funzionante e
sicuro per essere usato da più applicazioni.

Secondo me, da quel che leggo, hanno ragione le medie/grosse
aziende che, dopo il covid, hanno iniziato a scappare dal cloud
on-line e farsi un clund on-premis in propri data center.

Ciao
Davide

--
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Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione fran...@modula.net




Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto:

Un saluto a tutta la lista,
mi scuso per OT e scusate la domanda strana.

In ambiente lavorativo non si scherza e la scelta della distruzione 
Linux generalmente è dettata dalle esigenze (che siano software, 
certificazioni, supporto, sicurezza (fips140 e simili), team abituato 
a lavorare con determinate distro..ecc).


Ultimamente noto che quando si parla di distribuzioni linux in ambito 
lavorativo, se non ha il supporto da chi la rilascia(come per RHEL 
[Almalinux con TuxCare e RockyLinux con CIQ], SLES o Ubuntu con 
Canonical) la distro viene lasciata in fondo alla lista (letteralmente 
la gente fa una smorfia). Ok con l'avvento dei container questo 
discorso lascia un pò a desiderare ma cmq ci sono molti che sono 
ancora su virtualizzazione e non usano per tutto i container.


Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto 
tecnico nel vostro ambiente lavorativo?


Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che 
preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad 
utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di 
certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico 
(per pararsi il  e richiesto a gran voce dal proprio superiore)?


Nel mio caso in passato mi è stato permesso di scegliere la 
distribuzione in un ambiente medio/grande e la scelta cadde su Debian 
e per la workstation avevo una Slackware mentre in un'altra esperienza 
lavorativa (piccola realtà) mi è stato richiesto di utilizzare CentOS 
per via di un software (quindi mi sono fatto dalla 6.5 alla 7.x).


Attualmente invece non avendo necessità di certificazioni hardware e 
software la scelta è ricaduta di nuovo su Debian (alcune VM versione 
11 e alcune sulla 12) e va una meraviglia.


In che situazione vi trovate? Potete scegliere la distro su cui basare 
i vostri servizi oppure siete soggetti ad utilizzo di distro con 
supporto?


La mia è una risposta parziale alla tua domanda perché sono io che 
seleziono la distribuzione e ho scelto Debian fin dalla versione 3.0. 
Non ho mai avuto problemi insormontabili. Magari è stata fortuna, non 
saprei. Però, se in qualche installazione avessi bisogno di avere le 
spalle coperte, opterei senz'altro per Uninvention.
Soprattutto, in casi in cui il supporto vi è stato richiesto, è stato 
utile oppure è solo una perdita di soldi e tempo? Cioè: vi hanno 
risolto veramente qualche grana oltre che provare a vendervi altri 
prodotti?


Un saluto.



Luciano

--
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Avast.
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Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Paride Desimone
Il 12 maggio 2024 06:38:34 UTC, Alessandro Baggi  
ha scritto:

>Si è vero. Ora Poettering ha lanciato 'run0' per sostituire sudo, chissa dove 
>si andrà a finire.


Andrà a finire malissimo. Il tizio in questione, è passato a lavorare ora in 
microsoft, e siamo gia alla seconda E.
Sostanzialmente sta reinventando la ruota, con tutti i difetti di gioventù del 
caso.
Diverrà un unico software monolitico.

/paride


-- 
Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Paride Desimone
Il 12 maggio 2024 06:39:29 UTC, Alessandro Baggi  
ha scritto:
>
>
>Il 12/05/24 01:25, Paride Desimone ha scritto:
>> Il 11 maggio 2024 07:16:12 UTC, Alessandro Baggi 
>>  ha scritto:
>> 
>>> E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in 
>>> produzione senza troppi problemi?
>>> 
>> Il problema è che l'azienda vuole soluzioni e se non hai supporto poi 
>> iniziano i problemi. Io non appena posso vado sempre di stable, ma non 
>> sempre è consentito. Devi avere sempre dietro qualcuno che ti pari il fondo 
>> schiena in caso di problemi.
>> 
>> /paride
>>> 
>> 
>> 
>
>E quando non puoi andare di Debian generalmente cosa sei obbligato ad usare?
>
>Alessandro.

Redhat, Ubuntu.

Sostanzialmente per progetti interni, distribuzioni senza supporto commerciale, 
anche se iniziano a vedersi le prime aziende che ti danno supporto anche su 
debian, mentre per quelli esterni tassativamente le prime due.

/paride
-- 
Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Alessandro Baggi

Ciao Davide
e grazie per la tua risposta.

Il 12/05/24 11:09, Davide Prina ha scritto:

Alessandro Baggi ha scritto:


ci sono molti che sono ancora su
virtualizzazione e non usano per tutto i container.


ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale.
Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a
pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere
la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche.
Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche
che con le macchine virtuali non hai.
  


Non ho molta esperienza sui container, a quali problematiche fai 
riferimento?




Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico
nel vostro ambiente lavorativo?


solo Red Hat, tranne casi particolari (es: riuso di software), per motivi
di assistenza e certificazioni.

Però ho visto che nell'Unione Europea, intesa come istituzione e non come
insieme di stati, viene usato Debian.
Ho partecipato a delle riunioni per riuso di software e usavano solo
Debian.


Informazione molto interessante.

Saluti,
Alessandro



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Davide Prina
Alessandro Baggi ha scritto:

> ci sono molti che sono ancora su 
> virtualizzazione e non usano per tutto i container.

ma non è detto che i container siano sempre la soluzione ottimale.
Soprattutto se sei su un sistema di conteinerizzazione sul cloud a
pagamento. In questo caso l'uso di macchine virutuali può essere
la scelta ottimale sia per costi che per tempistiche.
Inoltre con i container puoi incontrare difficoltà/problematiche
che con le macchine virtuali non hai.
 
> Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico 
> nel vostro ambiente lavorativo?

solo Red Hat, tranne casi particolari (es: riuso di software), per motivi
di assistenza e certificazioni.

Però ho visto che nell'Unione Europea, intesa come istituzione e non come
insieme di stati, viene usato Debian.
Ho partecipato a delle riunioni per riuso di software e usavano solo
Debian.

Ciao
Davide

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Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Alessandro Baggi




Il 12/05/24 01:25, Paride Desimone ha scritto:

Il 11 maggio 2024 07:16:12 UTC, Alessandro Baggi  
ha scritto:


E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in 
produzione senza troppi problemi?


Il problema è che l'azienda vuole soluzioni e se non hai supporto poi iniziano 
i problemi. Io non appena posso vado sempre di stable, ma non sempre è 
consentito. Devi avere sempre dietro qualcuno che ti pari il fondo schiena in 
caso di problemi.

/paride







E quando non puoi andare di Debian generalmente cosa sei obbligato ad usare?

Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-12 Per discussione Alessandro Baggi




Il 12/05/24 01:20, Paride Desimone ha scritto:


Per systemd, beh, non smetterò mai di imprecare. Han voluto unificare ciò che 
prima era kiss. Ora se becchi un bug su systemd, inevitabilmente ha notevoli 
ripercussioni.

/paride


Si è vero. Ora Poettering ha lanciato 'run0' per sostituire sudo, chissa 
dove si andrà a finire.


Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-11 Per discussione Paride Desimone
Il 11 maggio 2024 07:16:12 UTC, Alessandro Baggi  
ha scritto:

>E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in 
>produzione senza troppi problemi?
>
Il problema è che l'azienda vuole soluzioni e se non hai supporto poi iniziano 
i problemi. Io non appena posso vado sempre di stable, ma non sempre è 
consentito. Devi avere sempre dietro qualcuno che ti pari il fondo schiena in 
caso di problemi.

/paride 
>


-- 
Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-11 Per discussione Paride Desimone
Il 11 maggio 2024 06:56:40 UTC, Alessandro Baggi  
ha scritto:
>
>
>Il 11/05/24 00:20, Paride Desimone ha scritto:
>> 
>>> 
>>> Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su 
>>> Devuan e non direttamente su Debian?
>>> 
>>> Un saluto,
>>> Alessandro.
>>> 
>> La butto li:
>> Al 99% il supporto ed il restante 1% lo stramaledetto systemd
>> 
>> /paride
>> 
>
>Buongiorno Paride,
>in che senso "al 99% il supporto"? Devuan offre un supporto migliore rispetto 
>a Debian?
>
>Oramai systemd non lo considero un problema, è da tutte le parti (o almeno 
>quasi) e siamo costretti in un modo o nell'altro a conoscerlo e ad usarlo.
>
>Alessandro.
>

Perdonami il quoting ma sono da k9. Suppongo che la scelta di devuan, sia data 
dal fatto che chi gli fa l'assistenza usi quella. Tutto qui. Per systemd, beh, 
non smetterò mai di imprecare. Han voluto unificare ciò che prima era kiss. Ora 
se becchi un bug su systemd, inevitabilmente ha notevoli ripercussioni.

/paride
-- 
Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-11 Per discussione Alessandro Baggi

Ciao e grazie per la tua risposta.

Il 11/05/24 00:42, Paride Desimone ha scritto:

Il 8 maggio 2024 11:52:17 UTC, Alessandro Baggi  ha 
scritto:


Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che 
possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una 
bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore?


Non sembra: lo è. D'altronde 8n qualche modo devono pur pararsi...


Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile?


Innanzi tutto nel mondo redhat non rischierei di andare fuori in conflitto con rocky, alma, oracle, dopo la mossa di redhat sui sorgenti. 


nel mondo EL concordo su RockyLinux e Oracle ma Almalinux non proprio 
perche non è più 1:1 con RHEL ma bensi basata su CentOS Stream e 
mantiene la compatibilità binaria con RHEL. Anzi hanno gia cominciato a 
divergere da RHEL applicando patch che non sono state rilasciate su RHEL 
(e hanno contribuito in upstream), con la 9.4 (da quello che ho letto) 
hanno reintegrato dei driver per hardware che RHEL ha ritenuto obsoleti 
(principalmente controller e HBA). In più sono liberi di patchare quello 
che vogliono senza dover aspettare RHEL. Per esempio potrebbero 
reintegrare BTRFS (che sembra richiesto da molti) per non usare 
soluzioni basate su repository terzi e quindi qualcosa di più stabile.
Per il supporto enterprise si appoggia a TuxCare. Ora non so il supporto 
TuxCare come lavora ma da un recente conferenza molti si stanno 
spostando su AlmaLinux (per la EOL di CentOS7) proprio perche non è 
incatenata a RHEL ed è molto stabile. Devo dire che quando si è 
svincolata da RHEL sta diventando un bel progetto.


Di redhat posso dirti che con il client insight, è una figata pazzesca star dietro alle patch. Praticamente la stessa redhat ti manda gli advisory e tu tramite script ansible, creati automaticamente metti le patch al sistema. 


RHEL l'ho usata poco ma ho letto che insight è una bella cosa.


Ubuntu, da quel poco che ho parlato con i commerciali, dovrebbero darti 
assistenza a ticket solo e soltanto sui loro pacchetti.


Ubuntu la stavo per adottare ma poi snap mi ha fatto desistere.

 Suse invece, da quello che mi ha riferito in cliente, fornisce 
supporto su tutte le distribuzioni per essere portate in suse. Io mi son 
trovato male con yast. Molte cose se non le fai con yast non funzionano. 
Ad esempio se cambi il gestore di rete con network manager, da yast non 
configuri più la rete. Ed inoltre non ti disinstalla il vecchio demone. 
Quindi ti lascio immaginare.


/paride



E la nostra cara vecchia Debian dove la mettiamo? Riuscite ad usarla in 
produzione senza troppi problemi?


Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-11 Per discussione Alessandro Baggi




Il 11/05/24 00:20, Paride Desimone ha scritto:




Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su Devuan e 
non direttamente su Debian?

Un saluto,
Alessandro.


La butto li:
Al 99% il supporto ed il restante 1% lo stramaledetto systemd

/paride



Buongiorno Paride,
in che senso "al 99% il supporto"? Devuan offre un supporto migliore 
rispetto a Debian?


Oramai systemd non lo considero un problema, è da tutte le parti (o 
almeno quasi) e siamo costretti in un modo o nell'altro a conoscerlo e 
ad usarlo.


Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-10 Per discussione Paride Desimone
Il 8 maggio 2024 11:52:17 UTC, Alessandro Baggi  ha 
scritto:
>
>Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è che 
>possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se è una 
>bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore?

Non sembra: lo è. D'altronde 8n qualche modo devono pur pararsi...

>Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? 

Innanzi tutto nel mondo redhat non rischierei di andare fuori in conflitto con 
rocky, alma, oracle, dopo la mossa di redhat sui sorgenti. Di redhat posso 
dirti che con il client insight, è una figata pazzesca star dietro alle patch. 
Praticamente la stessa redhat ti manda gli advisory e tu tramite script 
ansible, creati automaticamente metti le patch al sistema. Ubuntu, da quel poco 
che ho parlato con i commerciali, dovrebbero darti assistenza a ticket solo e 
soltanto sui loro pacchetti. Suse invece, da quello che mi ha riferito in 
cliente, fornisce supporto su tutte le distribuzioni per essere portate in 
suse. Io mi son trovato male con yast. Molte cose se non le fai con yast non 
funzionano. Ad esempio se cambi il gestore di rete con network manager, da yast 
non configuri più la rete. Ed inoltre non ti disinstalla il vecchio demone. 
Quindi ti lascio immaginare.

/paride

-- 
Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-10 Per discussione Paride Desimone


>
>Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su Devuan 
>e non direttamente su Debian?
>
>Un saluto,
>Alessandro.
>
La butto li:
Al 99% il supporto ed il restante 1% lo stramaledetto systemd

/paride

-- 
Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-10 Per discussione Alessandro Baggi




Buongiorno a tutti,

credo dipenda da diversi fattori, il principale e' la dimensione 
dell'azienda,  noi siamo piccoli e io decido che distro usare.
L'assistenza (quando serve) ce la fornisce una piccola azienda di Milano 
con la quale collaboriamo da 25 anni o giu' di li.
Tutto cio' molto difficilmente puo' succedere in azienda di dimensioni 
maggiori o che comunque ha una politica di tipo tutto deve essere 
certificato.


Abbiamo scelto Devuan diversi anni fa per n+1 motivi che sono importanti 
per noi, chi ci supporta non ci ha mai lasciato a piedi, quindi son 
sempre stati soldi investiti intelligentemente.


La mia esperienza se puo' esserti utile

Un cordiale saluto a tutti.




Ciao Mario,
grazie per il tuo feedback.

Volevo chiederti, se non è un problema, come mai la scelta è caduta su 
Devuan e non direttamente su Debian?


Un saluto,
Alessandro.



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-09 Per discussione Mario Vittorio Guenzi



Il 08/05/24 11:53, Alessandro Baggi ha scritto:



Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto 
tecnico nel vostro ambiente lavorativo?


Buongiorno a tutti,

credo dipenda da diversi fattori, il principale e' la dimensione 
dell'azienda,  noi siamo piccoli e io decido che distro usare.
L'assistenza (quando serve) ce la fornisce una piccola azienda di Milano 
con la quale collaboriamo da 25 anni o giu' di li.
Tutto cio' molto difficilmente puo' succedere in azienda di dimensioni 
maggiori o che comunque ha una politica di tipo tutto deve essere 
certificato.


Abbiamo scelto Devuan diversi anni fa per n+1 motivi che sono importanti 
per noi, chi ci supporta non ci ha mai lasciato a piedi, quindi son 
sempre stati soldi investiti intelligentemente.


La mia esperienza se puo' esserti utile

Un cordiale saluto a tutti.


--
 
Mario Vittorio Guenzi

E-mail jcl...@tiscali.it
Si vis pacem, para bellum



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-09 Per discussione Piviul

On 5/8/24 11:53, Alessandro Baggi wrote:

Un saluto a tutta la lista,
mi scuso per OT e scusate la domanda strana.

In ambiente lavorativo non si scherza e la scelta della distruzione 
Linux generalmente è dettata dalle esigenze (che siano software, 
certificazioni, supporto, sicurezza (fips140 e simili), team abituato 
a lavorare con determinate distro..ecc).


Ultimamente noto che quando si parla di distribuzioni linux in ambito 
lavorativo, se non ha il supporto da chi la rilascia(come per RHEL 
[Almalinux con TuxCare e RockyLinux con CIQ], SLES o Ubuntu con 
Canonical) la distro viene lasciata in fondo alla lista (letteralmente 
la gente fa una smorfia). Ok con l'avvento dei container questo 
discorso lascia un pò a desiderare ma cmq ci sono molti che sono 
ancora su virtualizzazione e non usano per tutto i container.


Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto 
tecnico nel vostro ambiente lavorativo?


Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che 
preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad 
utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di 
certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico 
(per pararsi il  e richiesto a gran voce dal proprio superiore)?


Nel mio caso in passato mi è stato permesso di scegliere la 
distribuzione in un ambiente medio/grande e la scelta cadde su Debian 
e per la workstation avevo una Slackware mentre in un'altra esperienza 
lavorativa (piccola realtà) mi è stato richiesto di utilizzare CentOS 
per via di un software (quindi mi sono fatto dalla 6.5 alla 7.x).


Attualmente invece non avendo necessità di certificazioni hardware e 
software la scelta è ricaduta di nuovo su Debian (alcune VM versione 
11 e alcune sulla 12) e va una meraviglia.


In che situazione vi trovate? Potete scegliere la distro su cui basare 
i vostri servizi oppure siete soggetti ad utilizzo di distro con 
supporto?


Soprattutto, in casi in cui il supporto vi è stato richiesto, è stato 
utile oppure è solo una perdita di soldi e tempo? Cioè: vi hanno 
risolto veramente qualche grana oltre che provare a vendervi altri 
prodotti?


Nella mia esperienza i contratti di assistenza sul sistema operativo 
sono veramente rari. Se vuoi qualcuno che ti faccia assistenza su debian 
da una brevissima googolata ne trovi. Da quando hanno blindato CentoOS 
inoltre vedo che ad esempio Zucchetti supporta anche debian, Oracle 
pure... a me sembra che problemi non ce ne siano.


Piviul



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-08 Per discussione Diego Zuccato

Il 08/05/2024 13:52, Alessandro Baggi ha scritto:


Sembra più un modo per lavarsene le mani.

Purtroppo generalmente lo è.

Da una parte giustamente non è 
che possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se 
è una bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore?
Perché richiede tecnici competenti in grado di analizzare il problema, 
non solo di seguire una scaletta. E costano.


Nel caso in cui un utente abbia un contratto di supporto per una 
determinata distro e avesse problemi con apache, supponendo che sulla 
macchina ci sia del software da repository terzi ma che comunque non 
vanno in conflitto in nessun modo con apache, la matrice si ritiene 
rispettata oppure anche il solo installare un pacchetto terzo invalida 
il requisito?

Purtroppo non so risponderti. Bisogna leggere bene il contratto.

Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? Nel senso, 
chi tra questi da supporto anche al di fuori della matrice di 
compatibilità (tipo pacchetto che interagisce con apache ma che non fa 
parte della distro)?

Non so, non ho mai avuto contratti di assistenza con le ditte che citi.

--
Diego Zuccato
DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia
Servizi Informatici
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy
tel.: +39 051 20 95786



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-08 Per discussione Alessandro Baggi




Il 08/05/24 13:02, Diego Zuccato ha scritto:

Ognuno ha la sua, e talvolta non è disponibile prima dell'acquisto [*].
Può essercene una per la distro, una per il sistema di storage, una per 
la connessione InfiniBand... Sta poi a te sapere prima *tutto* quel che 
ti serve e incastrarle. Poi ovviamente dopo aver fatto l'acquisto arriva 
qualcuno che deve fare una cosa diversa che al 90% ha dei requisiti in 
conflitto col resto.


[*] caso "in corso": devo dotare di scheda IB dei server ordinati in 
convenzione. In convenzione la scheda IB non era più disponibile. Ho 
chiesto ad altri fornitori per avviare l'acquisto ma tutti vogliono il 
service tag delle macchine (che non ho ancora). Eccheccavolo! E' una 
scheda PCIE "standard", dovrebbe bastarti al limite il *modello* del 
server dove va montata... E invece no. Invece di andare avanti si torna 
indietro. :(


Diego



Sembra più un modo per lavarsene le mani. Da una parte giustamente non è 
che possono dare supporto su tutto ma solo sul testato ma dall'altro se 
è una bazzecola perche non risolvere il problema del consumatore?


Nel caso in cui un utente abbia un contratto di supporto per una 
determinata distro e avesse problemi con apache, supponendo che sulla 
macchina ci sia del software da repository terzi ma che comunque non 
vanno in conflitto in nessun modo con apache, la matrice si ritiene 
rispettata oppure anche il solo installare un pacchetto terzo invalida 
il requisito?


Tra RHEL, Ubuntu PRO e SLES chi ha la matrice più malleabile? Nel senso, 
chi tra questi da supporto anche al di fuori della matrice di 
compatibilità (tipo pacchetto che interagisce con apache ma che non fa 
parte della distro)?


Un saluto.

Alessandro



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-08 Per discussione Diego Zuccato

Ognuno ha la sua, e talvolta non è disponibile prima dell'acquisto [*].
Può essercene una per la distro, una per il sistema di storage, una per 
la connessione InfiniBand... Sta poi a te sapere prima *tutto* quel che 
ti serve e incastrarle. Poi ovviamente dopo aver fatto l'acquisto arriva 
qualcuno che deve fare una cosa diversa che al 90% ha dei requisiti in 
conflitto col resto.


[*] caso "in corso": devo dotare di scheda IB dei server ordinati in 
convenzione. In convenzione la scheda IB non era più disponibile. Ho 
chiesto ad altri fornitori per avviare l'acquisto ma tutti vogliono il 
service tag delle macchine (che non ho ancora). Eccheccavolo! E' una 
scheda PCIE "standard", dovrebbe bastarti al limite il *modello* del 
server dove va montata... E invece no. Invece di andare avanti si torna 
indietro. :(


Diego

Il 08/05/2024 12:40, Alessandro Baggi ha scritto:



Il 08/05/24 12:14, Diego Zuccato ha scritto:

Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto:

Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto 
tecnico nel vostro ambiente lavorativo?
Ogni volta che ho provato a suggerire di acquistare il supporto (p.e. 
per Proxmox) a momenti gli veniva un coccolone.


Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che 
preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad 
utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di 
certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto 
tecnico (per pararsi il  e richiesto a gran voce dal proprio 
superiore)?
Talvolta la scelta diventa quasi obbligata: sto impazzendo per cercare 
di far funzionare BeeGFS con RDMA OFED in Debian. Con la 12 pare non 
ci sia possibilità (compila il client ma poi non lo carica), con la 11 
vedrò appena reinstallo una macchina.


Sicuramente poter starsene al riparo delle matrici di compatibilità ti 
evita molte grane: è oggettivamente più difficile che ci siano 
problemi. Ma ne crea poi altre. P.e. parecchi anni fa avevamo 
acquistato un sistema completamente ridondato per storage su FC, con 
director ridondante, 2 schede FC per ogni server, storage con doppia 
controller... tutto il pacchetto, insomma... proprio per non dover mai 
fermare tutto, e la prima volta che abbiamo avuto bisogno 
dell'assistenza qual'è stata la risposta? "Se non aggiornate il 
firmware all'ultima versione non siete in matrice di compatibilità e 
non possiamo aiutarvi". Morale: abbiamo dovuto fermare tutto solo 
perché prendessero in esame il problema, anche se evidentemente non 
era relativo alla versione di FW in uso (infatti dopo l'aggiornamento 
continuava a presentarsi). E non si parla di una ditta piccolina, ma 
al tempo era uno dei più grossi fornitori mondiali di sistemi di storage.
Altra grana: per rimanere in matrice (e quindi in assistenza) potresti 
trovarti a violare la legge (p.e. perchè non puoi fare un 
aggiornamento del SO che andrebbe fuori matrice). Che scegli?


IMVHO il problema è la mancanza di preparazione di chi offre 
assistenza e la burocretinite di dover per forza seguire una checklist 
prima di scalare la segnalazione a chi sa fare. Tipo l'assistenza di 
un grosso gestore, dopo che gli ho detto che avevo già riavviato il 
modem prima di chiamarli "eh, ma se non lo riavvia mentre è al 
telefono con me non posso procedere"... (ovviamente, riavviandolo 
cadeva la comunicazione).




Ciao Diego e grazie per la tua risposta.
Non ho esperienza con il supporto tecnico delle disco che lo forniscono, 
ma il concetto di "matrice di compatibilità" è interessante.


In sostanza se non rispetti questa matrice non ti danno assistenza fino 
a che non rientri nei canoni...C'è un modo per sapere quale è la matrice 
di compatibilità in modo tale da poterla rispettare?




--
Diego Zuccato
DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia
Servizi Informatici
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy
tel.: +39 051 20 95786



Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-08 Per discussione Alessandro Baggi




Il 08/05/24 12:14, Diego Zuccato ha scritto:

Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto:

Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto 
tecnico nel vostro ambiente lavorativo?
Ogni volta che ho provato a suggerire di acquistare il supporto (p.e. 
per Proxmox) a momenti gli veniva un coccolone.


Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che 
preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad 
utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di 
certificazioni (software/hardware) o per necessità di supporto tecnico 
(per pararsi il  e richiesto a gran voce dal proprio superiore)?
Talvolta la scelta diventa quasi obbligata: sto impazzendo per cercare 
di far funzionare BeeGFS con RDMA OFED in Debian. Con la 12 pare non ci 
sia possibilità (compila il client ma poi non lo carica), con la 11 
vedrò appena reinstallo una macchina.


Sicuramente poter starsene al riparo delle matrici di compatibilità ti 
evita molte grane: è oggettivamente più difficile che ci siano problemi. 
Ma ne crea poi altre. P.e. parecchi anni fa avevamo acquistato un 
sistema completamente ridondato per storage su FC, con director 
ridondante, 2 schede FC per ogni server, storage con doppia 
controller... tutto il pacchetto, insomma... proprio per non dover mai 
fermare tutto, e la prima volta che abbiamo avuto bisogno 
dell'assistenza qual'è stata la risposta? "Se non aggiornate il firmware 
all'ultima versione non siete in matrice di compatibilità e non possiamo 
aiutarvi". Morale: abbiamo dovuto fermare tutto solo perché prendessero 
in esame il problema, anche se evidentemente non era relativo alla 
versione di FW in uso (infatti dopo l'aggiornamento continuava a 
presentarsi). E non si parla di una ditta piccolina, ma al tempo era uno 
dei più grossi fornitori mondiali di sistemi di storage.
Altra grana: per rimanere in matrice (e quindi in assistenza) potresti 
trovarti a violare la legge (p.e. perchè non puoi fare un aggiornamento 
del SO che andrebbe fuori matrice). Che scegli?


IMVHO il problema è la mancanza di preparazione di chi offre assistenza 
e la burocretinite di dover per forza seguire una checklist prima di 
scalare la segnalazione a chi sa fare. Tipo l'assistenza di un grosso 
gestore, dopo che gli ho detto che avevo già riavviato il modem prima di 
chiamarli "eh, ma se non lo riavvia mentre è al telefono con me non 
posso procedere"... (ovviamente, riavviandolo cadeva la comunicazione).




Ciao Diego e grazie per la tua risposta.
Non ho esperienza con il supporto tecnico delle disco che lo forniscono, 
ma il concetto di "matrice di compatibilità" è interessante.


In sostanza se non rispetti questa matrice non ti danno assistenza fino 
a che non rientri nei canoni...C'è un modo per sapere quale è la matrice 
di compatibilità in modo tale da poterla rispettare?




Re: [OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-08 Per discussione Diego Zuccato

Il 08/05/2024 11:53, Alessandro Baggi ha scritto:

Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico 
nel vostro ambiente lavorativo?
Ogni volta che ho provato a suggerire di acquistare il supporto (p.e. 
per Proxmox) a momenti gli veniva un coccolone.


Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che 
preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad 
utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni 
(software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il 
 e richiesto a gran voce dal proprio superiore)?
Talvolta la scelta diventa quasi obbligata: sto impazzendo per cercare 
di far funzionare BeeGFS con RDMA OFED in Debian. Con la 12 pare non ci 
sia possibilità (compila il client ma poi non lo carica), con la 11 
vedrò appena reinstallo una macchina.


Sicuramente poter starsene al riparo delle matrici di compatibilità ti 
evita molte grane: è oggettivamente più difficile che ci siano problemi. 
Ma ne crea poi altre. P.e. parecchi anni fa avevamo acquistato un 
sistema completamente ridondato per storage su FC, con director 
ridondante, 2 schede FC per ogni server, storage con doppia 
controller... tutto il pacchetto, insomma... proprio per non dover mai 
fermare tutto, e la prima volta che abbiamo avuto bisogno 
dell'assistenza qual'è stata la risposta? "Se non aggiornate il firmware 
all'ultima versione non siete in matrice di compatibilità e non possiamo 
aiutarvi". Morale: abbiamo dovuto fermare tutto solo perché prendessero 
in esame il problema, anche se evidentemente non era relativo alla 
versione di FW in uso (infatti dopo l'aggiornamento continuava a 
presentarsi). E non si parla di una ditta piccolina, ma al tempo era uno 
dei più grossi fornitori mondiali di sistemi di storage.
Altra grana: per rimanere in matrice (e quindi in assistenza) potresti 
trovarti a violare la legge (p.e. perchè non puoi fare un aggiornamento 
del SO che andrebbe fuori matrice). Che scegli?


IMVHO il problema è la mancanza di preparazione di chi offre assistenza 
e la burocretinite di dover per forza seguire una checklist prima di 
scalare la segnalazione a chi sa fare. Tipo l'assistenza di un grosso 
gestore, dopo che gli ho detto che avevo già riavviato il modem prima di 
chiamarli "eh, ma se non lo riavvia mentre è al telefono con me non 
posso procedere"... (ovviamente, riavviandolo cadeva la comunicazione).


--
Diego Zuccato
DIFA - Dip. di Fisica e Astronomia
Servizi Informatici
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
V.le Berti-Pichat 6/2 - 40127 Bologna - Italy
tel.: +39 051 20 95786



[OT] Scelta della distro in ambiente lavorativo

2024-05-08 Per discussione Alessandro Baggi

Un saluto a tutta la lista,
mi scuso per OT e scusate la domanda strana.

In ambiente lavorativo non si scherza e la scelta della distruzione 
Linux generalmente è dettata dalle esigenze (che siano software, 
certificazioni, supporto, sicurezza (fips140 e simili), team abituato a 
lavorare con determinate distro..ecc).


Ultimamente noto che quando si parla di distribuzioni linux in ambito 
lavorativo, se non ha il supporto da chi la rilascia(come per RHEL 
[Almalinux con TuxCare e RockyLinux con CIQ], SLES o Ubuntu con 
Canonical) la distro viene lasciata in fondo alla lista (letteralmente 
la gente fa una smorfia). Ok con l'avvento dei container questo discorso 
lascia un pò a desiderare ma cmq ci sono molti che sono ancora su 
virtualizzazione e non usano per tutto i container.


Come viene visto l'utilizzo di una distribuzione senza supporto tecnico 
nel vostro ambiente lavorativo?


Quanti di voi possono scegliere di utilizzare il sistema che 
preferiscono (quindi debian) e quanti invece sono costretti ad 
utilizzare distro RHEL (o based) o Ubuntu LTS per via di certificazioni 
(software/hardware) o per necessità di supporto tecnico (per pararsi il 
 e richiesto a gran voce dal proprio superiore)?


Nel mio caso in passato mi è stato permesso di scegliere la 
distribuzione in un ambiente medio/grande e la scelta cadde su Debian e 
per la workstation avevo una Slackware mentre in un'altra esperienza 
lavorativa (piccola realtà) mi è stato richiesto di utilizzare CentOS 
per via di un software (quindi mi sono fatto dalla 6.5 alla 7.x).


Attualmente invece non avendo necessità di certificazioni hardware e 
software la scelta è ricaduta di nuovo su Debian (alcune VM versione 11 
e alcune sulla 12) e va una meraviglia.


In che situazione vi trovate? Potete scegliere la distro su cui basare i 
vostri servizi oppure siete soggetti ad utilizzo di distro con supporto?


Soprattutto, in casi in cui il supporto vi è stato richiesto, è stato 
utile oppure è solo una perdita di soldi e tempo? Cioè: vi hanno risolto 
veramente qualche grana oltre che provare a vendervi altri prodotti?


Un saluto.