Ciao Giuseppe,

On 01/07/24 11:30, Giuseppe Sacco wrote:
Ciao Beatrice,
l'argomento mi interessa molto, tanto che pensavo anche io di parlarne, ma al
Linux Day di ottobre. Ho letto le varie idee che presenti e non ho molto da
aggiungere, ma ti scrivo qualche pensiero sperando possa essere in qualche
modo utile:

certamente, grazie.

Il giorno sab, 15/06/2024 alle 17.44 +0200, Beatrice Torracca ha scritto:
[...]
Al momento la struttura principale che ho in mente è:
    - Le traduzioni come punto di partenza facile per iniziare a
contribuire a Debian e per entrare nella sua comunità locale e non solo

Convengo che sia più facile che gestire pacchetti. Anche a me sembra utile
proporlo come punto d'accesso semplice a Debian. Ma la cosa più importante è
l'affiancamento: quindi l'aspetto che tu descrivi come ingresso nella
comunità locale.

Su questo, se per comunità intendi anche la partecipazione a questa lista, mi
sa che c'è molto da fare...

Sì, non posso che essere d'accordo. Una cosa però buona che credo questa lista ha sempre onorato (spero di non sbagliarmi) è che nessuna richiesta di informazioni è andata nel dimenticatoio senza una risposta, anche se magari non velocissima.

Però, sì, hai ragione. La lista era più attiva in passato. Da parte mia ho pensato a cosa avrei potuto fare. Ad esempio 1 o 2 volte l'anno metto sulla pagina del DDTSS una specie di riassunto di dove siamo arrivati, della percentuale raggiunta; penso sarebbe stato bene se l'avessi mandata anche qui, lo farò in futuro.

Penso siamo in molti a lavorare, ma ognuno nel suo e in silenzio. Forse dovremmo parlare di più di ciò che facciamo (forse c'è il timore di sembrare di volersi vantare?). Ad esempio ricordo forse per l'ultimo rilascio di aver controllato l'Installatore, ed era tutto tradotto aggiornato, però nessuno ha detto "Ci ho pensato io".

O per i messaggi delle pagine da aggiornare (che sono spariti) che immagino qualcuno poi aggiornasse, nessuno hai mai detto "delle pagine x, y e z" mi occupo io.

Altra cosa abbandonare le traduzioni che non si riescono a tenere aggiornate; scommetto che se controllo ho diversi debconf che non ho aggiornato. Se quelli di noi che come me non riescono a stare dietro dicessero "qualcuno vuole adottare questa?"

Boh, butto giù quello che mi passa per la testa.

E concordo 110% con l'affiancamento che però a volte è complicato.

Su questo potresti anche aggiungere il fattore tempo: tradurre troppo presto
non ha senso se i testi da tradurre non sono ancora definitivi. Quindi molto
della parte di QA si fa subito prima dei rilasci.

Non so se questo mi rientra nel discorso che faccio però. È vero, ma penso sia vero per alcune cose più che per altre. Ad es. la pagina su come diventare un membro Debian non cambia in prossimità del rilascio e così molte altre cose. Però è verissimo per molte cose e spesso quelle più "in movimento", come dici. Lo farò presente nel workshop se viene fuori. (io sarò solo una dei vari traduttori attivi in quel caso)

    - Contattare gli autori dei contenuti con suggerimenti su come
facilitare la vita dei traduttori . Qui c'è es. di come traduttori (di
varie lingue sono riusciti a far cambiare le descrizioni dei pacchetti
texlive) e c'è segnalazione recente di bug di Daniele che come Don
Quichotte (ma in lotta non vana come quella contro i mulini a vento)
vuole combattere contro i numeri di versione dentro alle descrizioni.

Qui magari potresti fare degli esempi diversi a seconda dal mezzo ideale per
contattarli: segnalazione bug, mailing list Debian, «issue» sul sito del
software, ...

Giusto!

Avete qualche altra idea da suggerirmi?

Il lavoro al dizionario: nel nostro settore, in Italia, siamo sempre pigri
nel decidere di tradurre un termine perché preferiamo adottare quelli inglesi
e su molti, in passato, sono state fatte delle discussioni per trovare un
accordo. Su altri, magari più recenti, c'è ancora da lavorare. Ad esempio,
tutta la parte dei DSA della sicurezza è farcita di frasi di non facile
traduzione.

è vero, e francamente alcune traduzioni del "dizionario classico" di tp sembrano essere diventate fuori uso. Nel DDTSS per alcuni termini abbiamo adottato traduzioni diverse. Il problema è che a volte a parte la pigrizia si ha paura di "inventarsi" un termine perché, anche se è la traduzione più bella del mondo, ha un senso se poi chi la legge non capisce a cosa ci si sta riferendo. L'inglese invariato (di cui io non sono per nulla una sostenitrice!) ha quel grosso vantaggio.

   La mail è già enormemente lunga, quindi butto lì sinteticamente che
vorrei aprofittare poi delle ferie di agosto per provare a reclutare
qualcuno o di spingere qualcuno ad uscire dall'ombra. pensavo mail in
debian-italian (?), chiedere qui, controllare .po abbandonati e magari
segnalarli in lista in cerca di essere adottati (se traduttore originale
non si fa avanti)... se avete idee anche per questo magari si può aprire
altra discussione.

Idem: l'idea di parlarne al Linux Day nasce proprio dalla voglia di estendere
il gruppo italiano di traduzione. Io però farò un intervento più legato al
sito web e, forse, alle pagine di manuale.

bene, sono curiosa. A maggior ragione, se vuoi ovviamente, ricordati di darne avviso qui in lista quando lo fai. Io, sia di sito web sia di pagine di manuale, ho nel corso del tempo solo fatto revisioni credo.

Grazie ancora,

beatrice

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