Il giorno 21/set/2013, alle ore 20:26, m...@linux.it (Marco d'Itri) ha scritto:

[...] 

> 
> On Sep 20, francesco rossi <leprotto1...@gmail.com> wrote:
> 
>> Ho seguito la vostra discussione e devo dire che le risorse tecnologiche
>> per farsi scudo contro lo spam ci sono. Il problema pi? grande rimangono i
>> falsi positivi che nessun software pu? risolvere quindi l unica soluzione
>> tecnologica va ricercata nei soli antivirus di ultima generazione e nelle
> Francamente è abbastanza evidente che gli antivirus per la posta sono 
> uno spreco CPU: il pochissimo malware che arriva in allegato sarebbe 
> filtrabile in modo molto più efficiente sui client, ma per motivi di 
> immagine bisogna dire di averne uno.

Motivi di immagine per i grandi fornitori.Compliance verso citeri di sicurezza 
per i settori i formatici a es. che forniscono servizi all'interno 
dell'organizzazione stessa e che non hanno possibilità di fare policy 
enforcement per i client. 
Per filosofeggiare, la maggior parte dello spam che passa arriva da credenziali 
rubate attraverso email phishing del tipo "il vostro conto ha raggiunto il 
limite, inserisci il tuo username e password qui <url di un google spreadsheet> 
" e verso questi non c'è difesa se non la reputazione sul dominio che porta con 
se falsi positivi a seguito di incidenti di sicurezza.
L'email è un sistema: mantenere per i propri domini una buona reputazione (per 
fare un esempio: Ironport) e monitorare il traffico in uscita (ad es. Allarme 
su numero di email giornaliere per utente) contribuisce a una maggiore 
efficacia del proprio sistema email e a una diminuzione complessiva dello spam

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