Stop NATO
Dicembre 20, 2009

Afghanistan: precedenti storici e antecedenti 
Rick Rozoff


Più di cinquanta nazioni in un unico teatro di guerra
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Concetta Di Lorenzo e 
Giovanni Piccirillo
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6594
 


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Gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna) cominciarono a bombardare la capitale 
afgana di Kabul, il 7 ottobre 2001 con missili da crociera Tomahawk lanciati da 
navi da guerra e sottomarini nonché con bombe sganciate da aerei da guerra; 
poco dopo le forze speciali americane iniziarono le operazioni di terra, un 
compito che è stato poi condotto dalle unità regolari dell'esercito e della 
Marina. I bombardamenti e le operazioni di combattimento a terra continuano da 
più di otto anni ed entrambi saranno intensificati a livelli record in breve 
tempo. 

La combinazione delle forze degli Stati Uniti e della NATO rappresenterebbe un 
numero impressionante, superiore a 150.000 soldati. Per fare un confronto, a 
partire dal settembre di quest'anno ci sono stati circa 120.000 soldati 
americani in Iraq e solo una piccola manciata di personale di altre nazioni, 
quelli assegnati alle missioni di addestramento della NATO - Iraq, che si 
trovano ancora con loro. 

"Il segretario Gates ha dichiarato che i conflitti nei quali siamo coinvolti 
devono essere molto in alto nel nostro ordine del giorno. Vuole assicurarsi che 
non stiamo sprecando le risorse necessarie a un qualche ignoto conflitto 
futuro. Vuole assicurarsi che il Pentagono possa essere letteralmente sul piede 
di guerra… per la prima volta da decenni, gli astri politici ed economici sono 
allineati per una revisione fondamentale del modo in cui il Pentagono opera".
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Negli ultimi dieci anni i cittadini degli Stati Uniti e altre nazioni 
occidentali, e loro malgrado anche i cittadini della maggior parte del mondo, 
si sono abituati a vedere Washington, i suoi alleati militari in Europa e 
quelli nominati come avamposti armati della periferia della "comunità 
euro-atlantica", impegnarsi in aggressioni armate in tutto il mondo. 

Le Guerre contro la Jugoslavia, l’Afghanistan e l’ Iraq, nonché le numerose 
operazioni di minore profilo militare in vari paesi, come la Colombia, lo 
Yemen, le Filippine, la Costa d'Avorio, la Somalia, il Ciad, la Repubblica 
Centrafricana, l’ Ossezia del Sud e altrove, sono diventate una prerogativa 
indiscussa della Stati Uniti e i suoi partner della NATO. Tanto che molti hanno 
dimenticato come le stesse azioni sarebbero considerate se fossero tentate da 
paesi non occidentali.

Trenta anni fa, questo 24 dicembre, le prime truppe sovietiche entrarono in 
Afghanistan in sostegno del governo di una nazione vicina, per combattere una 
rivolta armata con base in Pakistan surrettiziamente (poi apertamente) 
sostenuta dagli Stati Uniti. 

Durante gli ultimi giorni dello stesso anno, il 1979, e i primi di quello 
seguente, il numero delle truppe sovietiche crebbe di circa 50.000 soldati. 

Il Grande Gioco 

Vale la pena notare a questo proposito che nel 1839 la Gran Bretagna invase 
l'Afghanistan, con 21.000 truppe proprie e indiani, nonchè nel 1878 con un 
numero doppio del precedente, per contrastare l'influenza russa nel paese, in 
quello che è diventato famose come “il Grande Gioco”. 

Il 23 gennaio 1980 il presidente statunitense James Earl (Jimmy) Carter ha 
dichiarato nel suo ultimo discorso sullo Stato dell'Unione che "Le implicazioni 
dell’invasione sovietica dell’ Afghanistan potrebbero rappresentare la minaccia 
più grave per la pace dopo la seconda guerra mondiale." 

Quando l'Unione Sovietica ha iniziato il ritiro delle sue forze dalla nazione 
-la prima parte dal 15 maggio al 16 agosto 1988 e l'ultima dal 15 novembre 1988 
al 15 febbraio 1989 - il numero delle truppe era arrivato a poco più di 
100.000. 

Il 1° dicembre del 2009, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha 
annunciato che ci sarà un invio di 30.000 nuove truppe in Afghanistan, in 
aggiunta alle 68.000 già in loco, e due giorni dopo il segretario alla Difesa 
Robert Gates ha detto al Congresso che “le forze saliranno ad almeno 33.000, 
quando le truppe di supporto saranno incluse” [1]

Ciò vuol dire che si arriverà a più di 100.000 soldati. Insieme a militari 
privati e a fornitori per la sicurezza il cui numero è ancora maggiore. 

Le truppe sovietiche sono state in Afghanistan poco più di nove anni. Le truppe 
americane sono ora al nono anno di operazioni da combattimento nel paese e in 
meno di quattro settimane raggiungeranno il loro decimo anno di guerra. 

Il 25 novembre il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs, ha assicurato al 
popolo della sua nazione che "siamo al nono anno del nostro impegno in 
Afghanistan. Non abbiamo intenzione di rimanere qui per altri otto o nove 
anni." [2] L'implicazione è che gli Stati Uniti potrebbero condurre una guerra 
in Afghanistan che potrebbe durare fino al 2017. Per sedici anni. 

La guerra più lunga nella storia americana prima di quella attuale è stata in 
Vietnam. Consiglieri militari Usa sono stati presenti nel paese dalla fine 
degli anni ‘50 in poi e operazioni segrete sono state portate avanti fino agli 
anni ‘60, ma solo l’anno dopo il programmato incidente del Golfo di Tonchino - 
1965 - il Pentagono ha dato inizio alle principali operazioni di combattimento 
nel sud e regolari bombardamenti nel nord. L'ultima unità americana di 
combattimento lasciò il Vietnam del Sud nel 1972, sette anni più tardi. 

Gli Stati Uniti (e la Gran Bretagna) cominciarono a bombardare la capitale 
afgana di Kabul il 7 ottobre 2001 con missili da crociera Tomahawk lanciati da 
navi da guerra e sottomarini e con bombe sganciate da aerei da guerra; poco 
dopo le forze speciali americane hanno iniziato le operazioni di terra, un 
compito che è stato condotto da allora da unità regolari dell'esercito e della 
Marina. I bombardamenti e le operazioni di combattimento a terra continuano da 
più di otto anni ed entrambi saranno intensificati a livelli record in breve 
tempo. 

Dalla fine della scorsa estate, gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO 
hanno lanciato missili regolari drone e sferrato assalti con elicotteri 
d'attacco all'interno del Pakistan. Se i sovietici avessero tentato di fare 
altrettanto trenta anni fa - quando i loro confini erano minacciati - la 
risposta di Washington avrebbe potuto innescare una terza guerra mondiale. 

L'URSS non schierò le truppe di nessuna delle nazioni alleate del Patto di 
Varsavia in Afghanistan durante gli anni ‘80. In una ironia storica che merita 
più attenzione di quanto ne abbia ricevuto - nessuna - ognuna di queste nazioni 
ha ora forze armate al servizio della NATO per uccidere e morire nel teatro di 
guerra afghano: Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, 
Slovacchia e l'ex Repubblica Democratica Tedesca (accorpate in una Repubblica 
federale unita che ha lì quasi 4.500 soldati di stanza). 

Sono tra le truppe di quasi 50 nazioni che servono o che si apprestano a 
servire sotto il comando NATO sul fronte di guerra in Afghanistan-Pakistan, che 
comprende le seguenti nazioni dell'Alleanza e molte altre nei suoi programmi di 
collaborazione.

Membri della NATO: 

Albania 
Belgio 
Gran Bretagna 
Bulgaria 
Canada 
Croazia 
Repubblica Ceca 
Danimarca 
Estonia 
Francia 
Germania 
Grecia 
Ungheria 
Islanda 
Italia 
Lettonia 
Lituania 
Lussemburgo 
Paesi Bassi 
Norvegia 
Polonia 
Portogallo 
Romania 
Slovacchia 
Slovenia 
Spagna 
Turchia 
Gli Stati Uniti (35.000 soldati, con ben oltre a venire) 

Collaborazione per la Pace / Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC): 

Armenia 
Austria 
Azerbaijan 
Bosnia 
Finlandia 
Georgia 
Irlanda 
Repubblica di Macedonia 
Montenegro 
Svezia 
Svizzera (ritirato l'anno scorso) 
Ucraina 

Nazioni di Contatto: 

Australia 
Giappone (forze navali) 
Nuova Zelanda 
Corea del Sud 

Adriatic Charter (sovrapposizioni con il Partenariato per la Pace): 

Albania 
Bosnia 
Croazia 
Repubblica di Macedonia 
Montenegro 

Iniziativa di collaborazione di Istanbul: 

Emirati Arabi Uniti 

Commissione Trilaterale Afghanistan-Pakistan- NATO :

Afghanistan 
Pakistan 

Varie: 

Colombia 
Mongolia 
Singapore 

L’elenco di cui sopra comprende sette delle quindici ex repubbliche sovietiche 
(un altro sviluppo degno di considerazione), con la Moldavia dopo quest’anno di 
"Twitter Revolution" e il Kazakistan dove, nel mese di settembre, 
l'ambasciatore statunitense ha fatto pressione sul governo per le truppe, i 
candidati per le implementazioni nell'ambito del Partenariato per gli obblighi 
di Pace. (Entrambi avevano in precedenza inviato truppe in Iraq). La loro 
partecipazione avrebbe portato al 60% gli ex stati sovietici che hanno truppe 
impegnate sotto la NATO in Afghanistan. Con l’aggiunta della Moldavia, ogni 
nazione europea (esclusi i microstati come Andorra, Liechtenstein, Monaco, San 
Marino e Città del Vaticano), tranne la Bielorussia, Cipro, Malta, la Russia e 
la Serbia, avrà forze militari in servizio in Afghanistan sotto la NATO. 

Mai nella storia mondiale della guerra si sono avuti contingenti militari da 
così tante nazioni - cinquanta o più – in servizio in un unico teatro di 
guerra. In una sola nazione. Truppe da cinque continenti, Oceania e Medio 
Oriente. [3] 

Anche la coalizione putativa dei volenterosi cucita insieme da Stati Uniti e 
Gran Bretagna dopo l'invasione dell'Iraq nel marzo del 2003 e finchè le truppe 
sono stati riprese per la riconversione in Afghanistan, consisteva solo di 
forze militari di trentuno nazioni: Stati Uniti, Gran Bretagna, Albania, 
Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, 
Danimarca, El Salvador, Estonia, Georgia, Ungheria, Giappone, Italia, 
Kazakistan, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Mongolia, Polonia, 
Romania, Slovacchia, Slovenia, Sud Corea, Spagna, Thailandia e Ucraina. 
Ventidue di queste trentuno erano nazioni dell'ex blocco sovietico (l’Albania 
alla lontana) o ex repubbliche jugoslave che avevano da poco (1999) aderito 
alla NATO o erano in corso di preparazione per l'integrazione, o in altre 
maniere, con il blocco. 

Le ultime tre principali guerre nel mondo- quelle in e contro la Jugoslavia, l’ 
Afghanistan e l’Iraq - sono state utilizzate come terreno di prova e 
allenamento per l'espansione della NATO globale. 

Il consolidamento di una forza di risposta internazionale rapida (attacco) e 
l’occupazione militare sotto il controllo della NATO, è stato ulteriormente 
avanzato questa settimana dal discorso dell’aumento di truppe di Obama del 1° 
[Dicembre] e successivi sforzi del Segretario di Stato americano, Hillary 
Clinton e il segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen per reclutare 
più truppe alleate durante la riunione appena conclusa dei ministri degli 
esteri della NATO (e affini).

Il 4 dicembre "un alto funzionario della Nato” ha detto ... che almeno 25 paesi 
invieranno un totale di circa 7.000 ulteriori forze in Afghanistan il prossimo 
anno 'con ulteriori altre a venire', mentre il segretario di Stato degli Usa 
Hillary Rodham Clinton ha cercato di rafforzare la risolutezza degli alleati. " 
[4] Al vertice della NATO a Bruxelles vi erano anche un imprecisato numero di 
ministri degli Esteri dei paesi non appartenenti alla NATO che forniscono 
truppe per la guerra in Afghanistan, alti comandanti militari degli eserciti 
USA e NATO, il generale Stanley McChrystal e il ministro degli Esteri afghano 
Rangeen Dadfar Spanta. 

7.000 e più truppe della NATO con "ulteriori altre a venire", aggiunte a circa 
42.000 soldati non americani attualmente in servizio con la NATO e, allo stesso 
modo, 35.000 soldati americani, vorrebbe dire almeno 85.000 soldati sotto il 
comando della NATO, anche senza le 33.000 nuove truppe Usa dirette in 
Afghanistan. Il più grande dispiegamento di forze all'estero del blocco prima 
di questo è stato in Kosovo nel 1999, quando l'Alleanza guidata da Kosovo Force 
(KFOR), era composta da 50.000 soldati di 39 nazioni. [5] 

La combinazione degli eserciti degli Stati Uniti e della NATO rappresenterebbe 
un numero impressionante, superiore a 150.000 soldati. A titolo di confronto, a 
partire dal settembre di quest'anno ci sono stati circa 120.000 soldati 
americani in Iraq e solo una piccola manciata di personale di altre nazioni, 
quelli assegnati alla Training Mission NATO - Iraq, ancora con loro. 

Tra gli Stati membri della NATO, il Ministro italiano della Difesa Ignazio La 
Russa, ha recentemente annunciato un aumento di 1.000 uomini, portando il 
totale della nazione a quasi 4.500, il 50% in più di quello che era stato in 
precedenza di stanza in Iraq. 

La Polonia invierà altri 600-700 soldati, che, sommati a quelli già in 
Afghanistan, costituirà la più grande aggregazione polacca di spiegamento 
militare all'estero nel periodo post-Guerra Fredda e il più alto numero di 
truppe sempre schierato al di fuori dell'Europa nella storia della nazione. 

La Gran Bretagna fornirà altri 500 soldati, e il suo totale aumenterà a circa 
10.000. 

Il ministro della Difesa bulgaro Nikolay Mladenov ha detto la scorsa settimana 
che "c'è una forte possibilità che il paese aumenterà il suo contingente 
militare in Afghanistan." [6] Per indicare la natura degli impegni che i nuovi 
Stati membri della NATO si addossano quando si uniscono all'Alleanza e quali 
diventano allora le loro priorità, tre giorni prima Mladenov, parlando dei 
vincoli di bilancio immessi sul forze armate a causa della crisi finanziaria, 
ha affermato che "possiamo tagliare alcune altre voci del bilancio delle forze 
armate, ma ci saranno sempre abbastanza soldi per le missioni all'estero." [7] 

Washington ha anche fatto pressioni sulla Croazia, che è diventata un membro 
effettivo del blocco lo scorso aprile, affinché fornisca più truppe e il Primo 
Ministro Jadranka Kosor si affrettò a promettere che "la Croazia, essendo un 
membro della NATO, avrebbe adempiuto ai suoi obblighi". [8] 

Il Ministro della Difesa della Repubblica ceca, Martin Bartak, ha parlato dopo 
il discorso di Obama all'inizio di questa settimana e ha minacciato il 
parlamento ceco, affermando "che dovrà essere spiegato agli alleati perché la 
Repubblica Ceca non vuole prendere parte ai rinforzi mentre la Slovacchia e la 
Gran Bretagna, per esempio, rafforzeranno i loro contingenti ...." [9] 

La Slovacchia ha annunciato che farà più che raddoppiare le sue forze in 
Afghanistan. 

Il parlamento tedesco ha appena rinnovato per un altro anno il dispiegamento di 
quasi 4.500 soldati in Afghanistan, il massimo consentito dal Bundestag, anche 
se si svolgono dibattiti per aumentare tale numero a 7.000, dopo una conferenza 
sull'Afghanistan a Londra il 28 gennaio. Le forze armate tedesche nel paese 
sono impegnate nelle loro prime operazioni di guerra dalla Seconda Guerra 
Mondiale. 

Un telegiornale il 3 dicembre ha detto che l'ambasciatore Usa in Turchia James 
Jeffrey faceva pressioni su Ankara perchè fornisse un “numero specifico" di 
truppe e perché fosse "più flessibile" [10] sul modo in cui esse saranno 
impiegate, il che significa che la Turchia deve abbandonare i cosiddetti 
vincoli di combattimento e impegnarsi in combattimenti attivi insieme ai suoi 
alleati della NATO. 

Dopo un incontro con il vice presidente degli Stati Uniti Joseph Biden il 4 
dicembre, il Primo Ministro ungherese Gyorgy Gordon Bajnai ha promesso di 
inviare 200 soldati in più nella zona di guerra del sud asiatico, con un 
incremento del 60%, visto che l'Ungheria ne ha lì attualmente 360. 

Per quanto riguarda gli Stati partner della NATO, il Vice Assistente Segretario 
alla Difesa USA per la Russia, l'Ucraina e l'Eurasia Celeste Wallander è stata 
in Armenia per garantire il primo dispiegamento militare della nazione in 
Afghanistan, l'opera del primo rappresentante speciale per il Caucaso e l'Asia 
centrale della NATO Robert Simmons [11], che ha anche ottenuto il raddoppio 
delle truppe dal vicino Azerbaigian e un impegno di ben 1.000 soldati georgiani 
dal prossimo anno. 

Nel corso di una conferenza stampa al quartier generale della NATO, il primo 
giorno del recente consiglio di guerra afgano dell’Alleanza, il 3 dicembre, il 
capo del blocco Anders Fogh Rasmussen ha espresso gratitudine agli Emirati 
Arabi Uniti per l'invio delle truppe in Afghanistan e "l’ospitalità... della 
Conferenza Internazionale sulle relazioni NATO-Emirati Arabi Uniti e per il 
futuro della Iniziativa di Cooperazione di Istanbul lo scorso ottobre ". [12] 

L’ Iniziativa di Collaborazione di Istanbul è stata varata in occasione del 
vertice della NATO in Turchia nel 2004 per aggiornare le partnership militari 
con i membri del Dialogo Mediterraneo (Algeria, Egitto, Israele, Giordania, 
Mauritania, Marocco e Tunisia) e il Consiglio di Collaborazione del Golfo 
(Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti). [13] 

Un'agenzia informativa militare degli Stati Uniti ha pubblicato un articolo il 
3 dicembre che ha esaminato la Quadrennial Defense Review che viene attualmente 
deliberata al Pentagono. 

Il vice segretario alla Difesa William J. Lynn III, che prima di assumere 
quella carica è stato vice presidente delle Operazioni di Governo e della 
Strategia per Raytheon, si è vantato che "La Quadrennial Defense Review ... 
sarà diversa da qualsiasi altra: la prima ad essere guidata con attuali 
requisiti di tempo di guerra, a bilanciare le capacità convenzionali e non 
convenzionali, e ad accettare un 'intero approccio di governo' per la sicurezza 
nazionale .... Questa è una QDR che sarà un punto di riferimento". 

Lynn ha anche detto che "il segretario Gates ha chiarito che i conflitti in cui 
ci troviamo, debbano essere al primo posto del nostro ordine del giorno. Vuole 
assicurarsi che non stiamo abbandonando potenzialità ora necessarie per quelle 
che saranno necessarie per qualche ignoto conflitto futuro. Egli vuole 
assicurarsi che il Pentagono è veramente sul piede di guerra… Per la prima 
volta da decenni, le stelle politiche ed economiche sono allineate per una 
revisione fondamentale del modo in cui il Pentagono opera". [14] 

La guerra di oltre otto anni in Afghanistan non sta per finire nel 2011, 
nonostante le asserzioni di Obama, né sarà l'ultima del suo genere. Essa 
continuerà ad inghiottire il vicino Pakistan con la minaccia di riversarsi 
anche in Asia centrale e in Iran. 

La crisi che il mondo affronta non è solo la guerra nel Asia del Sud: è la 
guerra stessa. Più in particolare, l'incoscienza di auto-proclamarsi l’unica 
superpotenza e l’unico blocco militare, conduce ad arrogare a se stessi il 
diritto esclusivo di minacciare le nazioni di tutto il mondo con l'aggressività 
militare. 

Se tale politica non viene portata a una fine da parte della comunità 
internazionale reale - più di sei settimi di umanità oltre il più grande mondo 
euro-atlantico (come ritiene se stesso) - l'Afghanistan non sarà l’ultimo 
fronte di guerra di questo secolo, ma quello primo e prototipico. Indizi dicono 
che il peggio deve ancora venire 

NOTE

1) New York Daily News, December 4, 2009
2) New York Times, November 26, 2009
3) Afghan War: NATO Builds History’s First Global Army
   Stop NATO, August 9, 2009
   http://rickrozoff.wordpress.com/2009/09/01/afghan-war-nato-builds-historys-first-global-army
4) Associated Press, December 4, 2009
5) U.S., NATO Poised For Most Massive War In Afghanistan’s History
   Stop NATO, September 24, 2009
   http://rickrozoff.wordpress.com/2009/09/24/u-s-nato-poised-for-most-massive-war-in-afghanistans-history
6) Sofia News Agency, November 26, 2009
7) Standart News, November 23, 2009
8) Xinhua News Agency, December 3, 2009
9) Czech News Agency, December 2, 2009
10) PanArmenian.net, December 3, 2009
11) Mr. Simmons’ Mission: NATO Bases From Balkans To Chinese Border
    Stop NATO, March 4, 2009
    
http://rickrozoff.wordpress.com/2009/08/27/mr-simmons-mission-nato-bases-from-balkans-to-chinese-border
12) Emirates News Agency, December 3, 2009
13) NATO In Persian Gulf: From Third World War To Istanbul
    Stop NATO, February 6, 2009
    
http://rickrozoff.wordpress.com/2009/08/26/nato-in-persian-gulf-from-third-world-war-to-istanbul
14) American Forces Press Service, December 3, 2009





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