Con azzardato intendevo dire che se usi solo il "route" per mettere in 
comunicazione due o tre sottoreti, senza controllare cosa passa, specie nel segmento 
connesso al router e da cui arriva il traffico internet, può essere pericoloso.


Per la rete in classe A, concordo che farla /24 o /16 o /8, nel caso in esame, è completamente ininfluente. Però usare il subnetting della stessa rete di classe B per tutte le sottoreti in classe C però potrebbe non esserlo specie se non è chiara la topologia della rete: una macchina con una scheda configurata per la sottorete 192.168.0.0/16 potrebbe inviare pacchetti a tutte le sottoreti 192.168.x.0/24.

Usare la DMZ verso lo Shorewalll invece del port forwarding del router ti permette di avere un unico punto in cui puoi impostare configurazioni anche piuttosto dettagliate e a volte impossibili su alcuni router: comunque, se hai a che fare con molti router/firewall di produttori diversi la manutenzione è più difficoltosa, specie quando si guastano e vanno sostituiti.

Concordo conc hi consiglia di  stare alla larga dal network manager perchè 
altera inopinatamente le configurazioni.


Luciano

Il 05/03/2014 09:06, Gian Uberto Lauri ha scritto:
fran...@modula.net writes:
  > Il routing software è un pò azzardato se è coinvolto l'accesso a internet.

????

Perdonami, non comprendo questa frase.

  > iface eth1 inet static
  >          address 192.168.7.8
  >          netmask 255.255.255.0
  >          network 192.168.0.0
  >          broadcast 192.168.0.255

Occhio all'errore di digitazione. La rete (classe C) è la 192.168.7.0
e non la 192.168.0.0

  > Per eth0 metterei più volentieri una sottorete completamente diversa,
  > tipo 10.0.0.0/24 e riconfigurerei il router in tal senso, ma è un'opinione.

Posso dire che non ci vedo alcun valore aggiunto? Sopratutto a fare un
subnetting  classe  C di  una  classe  A...   Con  256 reti  classe  C
192.168.X.0 disponibili :),  la configurazione che hai dato  è più che
valida.

O.K. è una convenzione che mostra più chiaramente quale è la "DMZ", ma
niente di più...


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