Rispondo in ritardo a Davide Lombardo, che a causa di questa faccenda ha espresso l'intenzione di smettere di utilizzare e consigliare Debian. In questo caso non credo che abbia senso boicottare Debian. Ammesso che boicottare qualcosa o qualcuno per un'opinione politica e non per le conseguenze di un'azione abbia senso in qualche contesto.
Debian è un fantastico sistema operativo. Per me rappresenta un buon compromesso tra stabilità e novità e tra la purezza del Software Libero e la comodità di quello proprietario (vedi i driver NVIDIA). Inoltre Debian è una comunità e come in ogni comunità le persone che ne fanno parte variano con il passare del tempo, così come le loro opinioni. È alquanto irrealistico pensare che condivideremo sempre le opinioni di coloro che fanno parte dei gruppi sociali che frequentiamo. E visto che di opinioni pur sempre si tratta, l'unico modo per affrontarle è discutere civilmente continuando a far parte della comunità. Insomma, per farla breve, credo che sarebbe meglio essere il cambiamento che vorremmo all'interno di tutte quelle organizzazioni di cui non condividiamo alcuni aspetti politici o di gestione. Ricordiamoci che non stiamo discutendo dell'architettura del sistema operativo, ma solo dalla strategia comunicativa che Debian dovrebbe adottare in merito agli "scandali" della rete. Modificare un registro espressivo è sicuramente di gran lunga più facile e preferibile, piuttosto che ricreare un intero sistema operativo funzionante, affidabile e con quasi trent'anni di esperienza e storia alle spalle! L'unione, la condivisione e la tolleranza non sono solo un punto di forza del Software Libero, ma dell'umanità in generale. Buona Pasquetta. -- Matteo Bini