Sono deluso e dispiaciuto per la decisione che è stata presa. Uno dei motivi per cui ho scelto Debian era proprio la sua politica su firmware e driver.
Non sono d'accordo con l'assolutismo poco pragmatico di Stallman, anche se ne riconosco il valore e la necessità e per questo rimane un faro. Per ciò apprezzavo la scelta di Debian, che metteva in primo piano il Software Libero senza impedire l'uso di driver o firmware proprietari, ma che rendeva evidente la mancanza di libertà dell'hardware, attraverso un'operazione volontaria, manuale e un po' noiosa. Grazie a quel passaggio mi sarei ricordato di cercare un'alternativa a quel pezzo di ferraglia. La vita reale non è perfetta e difatti per un periodo ho usato un computer con una scheda NVIDIA, con tanto di driver proprietari. Però non avrei mai voluto che venisse modificato il contratto sociale di Debian per una mia decisione momentanea e dettata da un mero fattore di convenienza, ignorando ideali ben più cari e decisivi. Non ho intenzione di allontanare i nuovi arrivati da Debian, visto che anch'io sono un conoscitore recente da circa quattro anni, ma mi aspetto e pretendo la comprensione dei principi del Software Libero. Debian non è Ubuntu e non ha senso che cerchi di seguire le sue orme dal momento che non potrà mai competere in risorse: Debian non deve essere per forza un sistema operativo "facile" e "comodo". In questo ultimo paragrafo avrei la fortissima tentazione d'indossare il mio berretto di stagnola e domandarmi se questa decisione non sia un tentativo indiretto d'indebolire gli ideali scomodi, anzi scriverò proprio pericolosi e rivoluzionari, del Software Libero; ma eviterò di scadere nel complottismo becero. Ricordiamocelo tutti: Debian non è Ubuntu, è una distribuzione di GNU/Linux! -- Matteo Bini