A: <[EMAIL PROTECTED]> "Alessandro Marescotti"
Da: [EMAIL PROTECTED]

HEADLINES -- Notizie dall'apostolato sociale della Compagnia di Gesù -- 2002/1
...per scambiare notizie, condividere la spiritualità e favorire il lavoro 
in rete...
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* Giovanni Paolo II, "Orizzonti oscuri" dopo l'11 settembre, ma "non 
abbiate paura!"
* Indonesia: cavarsela a Jakarta
* Romania: "C'è posto per me?"
* Europa: divenire multiculturali
* India: la nuova leonessa del villaggio
* Deciso impegno internazionale per la giustizia
* Francia: cristiani all'attacco del consumismo
* Alcuni immigrati raccontano la loro storia alla Curia Generalizia di Roma
* Agenda
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* Giovanni Paolo II, "Orizzonti oscuri" dopo l'11 settembre, ma "non 
abbiate paura!"

"La legittima lotta contro il terrorismo, di cui gli odiosi attentati 
dell'11 settembre scorso sono l'espressione più efferata, ha ridato la 
parola alle armi. Di fronte alla barbara aggressione e ai massacri si pone 
non soltanto la questione della legittima difesa, ma anche quella dei mezzi 
più adatti a sradicare il terrorismo, come pure quella della ricerca delle 
cause che stanno all'origine di simili azioni, e quella delle misure da 
prendere per dare l'avvio a un processo di 'guarigione', per superare la 
paura ed evitare che male si aggiunga a male, violenza a violenza. Così, 
bisogna incoraggiare il nuovo governo installato a Kabul nei suoi sforzi 
tesi ad una effettiva pacificazione di tutto l'Afganistan. Occorre inoltre 
ascoltare la domanda che ci viene rivolta dal cuore stesso di questo 
abisso: il posto e l'uso della religione nella vita degli uomini e delle 
società. Desidero ribadire qui, davanti a tutta la comunità internazionale, 
che uccidere in nome di Dio è una bestemmia e un pervertimento della 
religione, e voglio ripetere questa mattina quanto scrivevo nel mio 
Messaggio del 1 gennaio: 'è profanazione della religione proclamarsi 
terroristi in nome di Dio, uccidere e violentare l'uomo in nome di Dio. La 
violenza terrorista, infatti, è contraria alla fede in un Dio Creatore 
dell'uomo, un Dio che si prende cura dell'uomo e lo ama'". [HL20101]
Il discorso annuale del Santo Padre agli ambasciatori di 172 Paesi 
accreditati presso la Santa Sede, (10 gennaio 2002), è disponibile a 
<www.vatican.va>
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* Indonesia: cavarsela a Jakarta

Il governatore e l'amministrazione di Jakarta cercano sistematicamente di 
scacciare i poveri da questa città di dieci milioni di abitanti. A circa 
seimila famiglie sono stati confiscati i piccoli taxi a pedali e tremila 
venditori di strada sono stati allontanati, perdendo i mezzi per 
guadagnarsi da vivere. Quasi diecimila famiglie sono state sfrattate con la 
forza. Il rapido sviluppo di Jakarta dà la priorità a hotel di lusso e 
palazzi per uffici, privando i poveri di spazi per vivere e lavorare. 
Centri commerciali e grandi magazzini schiacciano i mercati tradizionali. 
"Il piano del governatore Sutiyoso di usare la forza per mantenere l'ordine 
nella città, compresi gli sfratti degli abusivi, non risolverà i molti 
problemi che ha di fronte la sua amministrazione", dichiara Yohanes 
Sudriyanto SJ, coordinatore di una rete contro gli sfratti e direttore 
dell'Institut Sosial di Jakarta (ISJ). Fondato nel 1974, l'ISJ svolge 
attività di ricerca, analisi e documentazione; fornisce assistenza legale 
alle vittime dell'impoverimento e della violenza; offre programmi di 
formazione per le cure mediche di base e la creazione di reddito. Collabora 
con le Commissioni nazionali che si occupano di diritti umani, violenza 
contro le donne e protezione dell'infanzia. I programmi dell'ISJ per i 
bambini di strada e i diritti sindacali sono diventati ONG autonome. Benché 
si trovi in città, l'ISJ sostiene anche l'Unione agricola di Riau, che si 
occupa di credito e riforma agraria. L'Indonesia è in una difficile fase di 
transizione dalla fine del regime autoritario nel 1998 e l'ISJ è da allora 
impegnato nel rafforzamento del processo di democratizzazione. Vedi 
<www.isj.or.id> [HL20102]
Direttore di ISJ: Yohanes Sudriyanto SJ <[EMAIL PROTECTED]>
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* Romania: "C'è posto per me?"

La Provincia di Romania della Compagnia di Gesù è sopravvissuta 
coraggiosamente ai lunghi anni difficili del comunismo. Ora, mentre un buon 
gruppo di giovani romeni è in formazione, alcuni gesuiti di altre Province 
sono venuti a dare una mano. In un Paese in cui l'economia e i servizi 
sociali sono in rovina, questa piccola Provincia vanta un numero 
considerevole d'iniziative sociali. Il progetto "Concordia" iniziò nel 1991 
ad assistere i ragazzi di strada a Bucarest. Ora 390 giovani vivono nei 
suoi centri d'accoglienza e altri 300 ricevono in strada un pasto e altri 
servizi. Secondo il fondatore, George Sporschill SJ (Austria), "molto è 
cambiato dal 1989, ma i bambini mi corrono ancora dietro chiedendo 'C'è 
posto per me?'". Dal 1995 a Satu Mare, l'associazione "Frères" accoglie 
orfani, bambini di strada e famiglie in difficoltà offrendo alloggio e 
lavoro in fattorie e officine. Fondatore: Jean Magnan SJ (Francia). Il 
Servizio dei gesuiti per i rifugiati (JRS) assiste migliaia di richiedenti 
asilo e immigrati clandestini, visita i centri di permanenza, distribuisce 
generi di prima necessità e affronta il disperato problema della mancanza 
di alloggi. Coordinatore: Luc Duquenne SJ (Belgio meridionale). Il Réseau 
Jeunesse Ignatien, che coinvolge studenti cristiani di Francia e Romania, 
lavora dal 1997 con giovani svantaggiati. Fondatore: Christian Motsch SJ 
(Francia). Il progetto "Quadrifoglio" della Lega Missionaria Studenti 
patrocina una casa d'accoglienza per bambini di strada a Sighet, e un 
centro d'ascolto per ex prostitute a Satu Mare. Direttore: Massimo Nevola 
SJ (Italia). Questi progetti danno un contributo rilevante alla Chiesa 
romena e promettono di offrire solide basi alla missione della Compagnia 
nel Paese in futuro. [HL20103]
Coordinatore dell'apostolato sociale: Jean Magnan SJ <[EMAIL PROTECTED]>
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* Europa: divenire multiculturali

Gli europei hanno valori comuni? I valori stanno cambiando in Europa e, se 
è così, in che direzione? I valori cristiani continuano a permeare la vita 
e la cultura? Un sistema di valori coerente sta sostituendo il 
cristianesimo? Quali sono le implicazioni per l'unità europea? European 
Values Study (EVS, Studio sui valori in Europa) è un ampio programma di 
ricerca internazionale e lungo il tempo sui valori umani fondamentali, 
intrapreso nel 1978 dall'Università di Tilburg, nei Paesi Bassi. Prendendo 
in esame 35 Paesi, il suo terzo rapporto, pubblicato nel 2001, mette in 
luce la diversità nei valori comuni attraverso l'Europa. Paesi diversi 
difendono la libertà, l'uguaglianza e la religione in modi differenti. 
Nonostante l'individualismo sia in crescita, cresce anche il desiderio di 
valori familiari, di tutela ambientale e di una maggiore tolleranza. "Tutti 
sanno che l'Europa sta diventando progressivamente multiculturale e 
multireligiosa", dice P. Jan Kerkhofs, professore di Teologia a Lovanio 
(Belgio) e uno dei fondatori di EVS. "Questa tendenza presuppone una 
maggiore tolleranza, che sembra aumentare a ogni rilevazione". Molti Paesi 
hanno già pubblicato analisi su scala nazionale e a Tilburg si stanno 
preparando analisi continentali sui principali temi. Vedi 
<http://evs.kub.nl> [HL20104]
Per contatti: Jan Kerkhofs SJ <[EMAIL PROTECTED]>
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* India: la nuova leonessa del villaggio

Nello Stato del Bihar, meno di un quarto delle donne sa leggere e scrivere 
il proprio nome; le donne delle caste basse, indigene e contadine sono 
vittime di un secolare sistema di discriminazione. Le speranze di una 
società più armonica richiedono un impegno per la dignità delle donne. Nel 
Bihar, un centro della Compagnia di Gesù è apprezzato dalle autorità e 
dagli operatori sociali per l'eccezionale impulso che dà alle donne dalit 
("intoccabili"). "Ora sono la leonessa del mio villaggio", dice una donna 
che si salvò da uno stupro grazie all'intervento del volontari di READ. 
"Nessun padrone osa molestarci". Rural Education And Development (READ, 
Educazione e sviluppo rurale) fu creato dalla Provincia di Patna e ha 
aiutato più di 25 mila donne dalit e indigene a difendere i propri diritti 
e rendersi economicamente più indipendenti. Nello Stato nord-occidentale 
del Punjab, dove la religione sikh ha le sue radici, il Centro "Good 
Shepherd" (Buon Pastore) organizza gruppi di discussione che consentono 
alle donne di uscire dalla cerchia famigliare e confrontarsi sui temi del 
lavoro, della famiglia e delle relazioni sociali. Il Centro inoltre 
denuncia i crimini di sfruttamento e violenza contro le donne. Sul suo 
esempio, le autorità religiose sikh hanno intrapreso una campagna per 
superare ogni forma di discriminazione di sesso. [HL20105]
Direttore di READ: Joseph Kariakatt SJ <[EMAIL PROTECTED]>
Direttore del Centro "Good Shepherd": Joseph Kalathil SJ 
<[EMAIL PROTECTED]>
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* Deciso impegno internazionale per la giustizia

Gesuiti per la Riduzione del Debito e lo Sviluppo (JDRAD) nacque nel 1998 
come rete internazionale per offrire il contributo della Compagnia di Gesù 
sui temi del debito e dello sviluppo. Ora, con il Giubileo alle spalle, il 
comitato direttivo riunito a Dublino in dicembre ha deciso di ampliare 
l'area di interesse di JDRAD -- in termini di ricerca, lobbying e sostegno 
ad altri movimenti -- per partecipare allo sforzo della Compagnia di 
rendere concreto e universale il proprio spirito ignaziano. Il nuovo nome è 
International Jesuit Network for Development (Rete internazionale dei 
gesuiti per lo sviluppo) e il suo acronimo, IJND, suona come una parola 
indiana che significa "deciso impegno". Tre gruppi di lavoro si occuperanno 
rispettivamente di "governance", debito, e commercio e riforma finanziaria. 
Il Center of Concern di Washington assicurerà la comunicazione e il 
coordinamento dei dieci centri che vi fanno parte. [HL20106]
Presidente di IJND, Brasilia: Bernard Lestienne SJ <[EMAIL PROTECTED]>
Direttore dell'Ufficio di Comunicazione, Washington: Jim Hug SJ <[EMAIL PROTECTED]>
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* Francia: cristiani all'attacco del consumismo

"Vivere semplicemente, perché gli altri possano semplicemente vivere". Così 
la Comunità di Vita Cristiana (CVX) ha riassunto le proprie riflessioni 
sullo sviluppo sostenibile in un seminario nazionale tenuto in novembre a 
Parigi. Per i cristiani, corresponsabili della creazione, la semplicità è 
uno stile di vita da scegliere quotidianamente, in ogni atto di consumo: 
nella lotta contro l'"usa e getta", incoraggiando il riciclaggio, 
condividendo beni e servizi, praticando il commercio equo e trovando 
occasioni di sensibilizzazione sui problemi mondiali. Questa lotta al 
consumismo e allo spreco impone cambiamenti nell'ambito del lavoro e del 
tempo libero. La fede dà la fiducia e la solidarietà per condividere 
concretamente le ricchezze del pianeta. Questi temi anticipano la 
Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo sostenibile che si svolgerà 
in agosto/settembre di quest'anno a Johannesburg, Sudafrica. Vedi 
<www.johannesburgsummit.org> [HL20107]
Per contatti con la CVX in Francia: Philippe Vachette <[EMAIL PROTECTED]>
Assistente della CVX: Alain Feuvrier SJ <[EMAIL PROTECTED]>
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* Alcuni immigrati raccontano la loro storia alla Curia Generalizia di Roma

"I fenomeni migratori" furono il tema di una sessione d'aggiornamento alla 
Curia Generalizia della Compagnia di Gesù a Roma a metà gennaio. Per i 
cristiani sollevano questioni filosofiche e teologiche e lanciano una sfida 
al lavoro di ricerca, promozione dei diritti e all'attività pastorale della 
Compagnia. Il punto centrale delle due giornate è stata la testimonianza di 
tre immigrati in Italia, due rifugiati per motivi politici e uno immigrato 
per ragioni economiche. Un tamil dello Sri Lanka settentrionale si lamentò 
delle pastoie della burocrazia tra cui un immigrato deve faticosamente 
districarsi per ottenere un permesso di soggiorno, un alloggio, un permesso 
di lavoro e un impiego. Raccontò della moglie che lavorava come 
collaboratrice domestica, sebbene fosse istruita, e che morì per un 
incidente domestico dopo solo pochi mesi. Uno studente attivista marocchino 
dovette lasciare il proprio Paese per venire in Italia tredici anni fa. Le 
sue difficoltà furono di tipo più personale: la solitudine in un Paese dove 
non aveva la famiglia e la scarsa fiducia nei compagni marocchini. Alla 
fine si iscrisse all'Università Gregoriana, prese un diploma in Scienze 
dello sviluppo, sposò un'italiana, creò una famiglia e trovò un lavoro 
gratificante. Un filippino che venne in Italia con una buona formazione in 
ingegneria elettronica trovò subito un lavoro ben retribuito, ma non avendo 
la possibilità di imparare l'italiano, era trattato dai colleghi come un 
impiegato di livello inferiore per l'incapacità di comunicare. La svolta fu 
quando moglie e figli poterono raggiungerlo. I bambini appresero 
rapidamente l'italiano, ma la moglie ha ancora delle difficoltà. Ciò che 
ora lo preoccupa sono i valori discutibili che i figli imparano a scuola o 
dalla televisione. [HL20108]
Segretario della Compagnia: Gabriel Codina SJ <[EMAIL PROTECTED]>
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* Agenda [HL20109]

26 gennaio - 1 febbraio, Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo: 
incontro dei coordinatori dell'apostolato sociale dell'Assistenza 
dell'Africa. Coordinatore: Ferdinand Muhigirwa SJ <[EMAIL PROTECTED]>

31 gennaio - 5 febbraio, Porto Alegre, Brasile: II World Social Forum sul 
sistema finanziario, la riduzione della povertà, il debito, l'ambiente, i 
diritti umani e la pace <www.forumsocialmundial.org.br>. Parteciperanno dei 
gesuiti brasiliani. Per contatti: Bernard Lestienne <[EMAIL PROTECTED]>
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Direttore: Michael Czerny SJ
Redattore: Francesco Pistocchini
Redattore aggiunto: Louisa Blair
Segretariato per la Giustizia Sociale, C.P. 6139, 00195 Roma Prati, 
ITALIA  (fax) +39 0668 79 283 


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