>From: Sergio Di Vita <[EMAIL PROTECTED]> >Subject: nel canale di Sicilia ancora vittime della fortezza Europa > > >NEL CANALE DI SICILIA ANCORA VITTIME DELLA FORTEZZA EUROPA > > > >Non sappiamo quante vittime di questa ennesima strage in mare dipendano >dal ritardo nei soccorsi o dalla decisione di rimorchiare un mezzo gia' in >difficolta', in condizioni meteomarine avverse, senza provvedere prima >all'imbarco delle persone che si trovavano a bordo di una piccola barca di >dieci metri in balia delle onde. > >Chiediamo una inchiesta per appurare i fatti e tutte le responsabilita'. >Che non finisca come altre inchieste come quella sulla strage della Rades >Kader, del 1997 o della strage di Natale del 1996, tra tentativi di >insabbiamento e testimoni reticenti. > >Di certo queste vite sono state spezzate da leggi ingiuste che sbarrano >qualunque possibilita' di ingresso legale in Europa, anche ai richiedenti >asilo, e da prassi amministrative scorrette che impediscono ai migranti >sbarcati irregolarmente nel nostro paese l'esercizio dei diritti >fondamentali, a partire dal diritto di difesa. > >Adesso quelli che sono annegati non saranno rinchiusi nei centri di >detenzione e rispediti poi alla disperazione dalla quale erano fuggiti. >Almeno si risparmieranno altri trattamenti inumani e degradanti, come >quelli che i loro compagni piu' "fortunati" subiranno non appena sbarcati >nel nostro bel paese, prima di essere inesorabilmente rimpatriati. > >Vergogna per chi sostiene le ragioni della tolleranza zero, alimentando la >paura e l'insicurezza dei cittadini, con la paura dei clandestini, e >comportandosi poi in modo di riprodurre all'infinito la spinta verso la >clandestinita'. >Repressione e ancora repressione, all'infinito. > >Ricordiamo tutte le vittime dell'immigrazione clandestina, da Semira >Adamu, soffocata in Belgio con un cuscino dalla polizia mentre veniva >imbarcata su un aereo per essere rimpatriata, alle stragi della Rades >Kater e del Canale di Sicilia, dove trovarono una orribile morte centinaia >di albanesi, di cingalesi, di tamil, di pakistani, esattamente identici ai >tanti che abbiamo visto rinchiusi come esseri privi di ogni diritto nei >centri di detenzione e nei nuovi centri di transito. > >Sappiamo gia' che la prossima legge sull'immigrazione aggravera' ancora >questa situazione e comportera' un costo ancora piu' alto di vite umane. >Il proibizionismo dell'immigrazione, con lo sbarramento di ogni >possibilita' di ingresso legale, anche per i richiedenti asilo, produrra' >ancora tragedie come quella che si e' verificata in queste ore. > >I mezzi della nostra Marina potranno "fermare" le imbarcazioni anche in >alto mare, magari nelle stesse condizioni nelle quali una imbarcazione >stracarica puo' capovolgersi con facilita'. > >Si alimentera' ancora la spirale perversa di chi crea allarmismo agitando >lo spauracchio dei clandestini che assaltano le nostre coste e poi crea le >premesse per il riprodursi della clandestinita' negando il permesso di >soggiorno a chi lavora in nero e chiudendo persino l'ingresso ai >lavoratori stagionali che si dirigono verso le regioni meridionali. > >Presto anche coloro che restano ancora indifferenti davanti a questi fatti >si accorgeranno direttamente, nella loro vita quotidiana, nei rapporti >sempre piu' difficili con i migranti calpestati da leggi ingiuste e da >prassi arbitrarie, delle conseguenze nefaste di questa politica di >esclusione e di discriminazione. > >Anni di lavoro di mediazione e di integrazione sono andati >irrimediabilmente perduti, e l'Italia sta diventando il paese europeo piu' >vile ed ingiusto nei confronti dei migranti in cerca di lavoro o in fuga >da guerre durature e persecuzioni di ogni genere. > > >Fulvio Vassallo Paleologo >Palermo >