dal corriere di martedi 12 marzo 2002
 
Commercio
e la spirale delle ritorsioni


La scorsa settimana l’amministrazione Bush ha deciso di imporre superdazi
fino al 30% sulle importazioni di acciaio in America. Un provvedimento
drastico, che va a colpire l’industria di molti Paesi: dall’Europa alla
Cina, dal Brasile alla Corea del Sud. Ma anche un provvedimento che nasce
da un calcolo elettorale (i lavoratori siderurgici Usa saranno decisivi
alle elezioni di novembre per il Congresso) e che rischia di interrompere
anni e anni di crescita degli scambi mondiali. E infatti il resto del mondo
sta decidendo ritorsioni contro gli Usa. Il paradosso è che gli Usa, che
hanno aperto le ostilità, ieri hanno ammonito l’Europa a non «aprire le
ostilità», con misure di ritorsione alle quali, altrimenti, gli Usa saranno
costretti a rispondere con altre ritorsioni. Si rischia insomma una spirale
senza uscita. Di cui tutti pagheranno il conto, visto che l’apertura dei
commerci è stato uno dei principali motori dello sviluppo.  


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