Per la prima volta da quando
Homo Sapiens esiste, la calotta
polare artica è circumnavigabile: c'è acqua fra la terraferma e la
banchisa centrata sul polo.
Gli orsi bianchi, sorpresi dallo scioglimento del ghiaccio, muoiono a
frotte nel tentativo di raggiungere a nuoto la terraferma o ghiaccio
sufficientemente spesso per sostenerli.
Solo qualche anno fa, si credeva che questo evento si sarebbe
verificato nel 2050. Siamo nel 2008: il futuro è già qui.
Dobbiamo modificare al più presto il nostro stile di vita dissennato e
ridurre i nostri consumi di energia.
L'economia deve smettere di crescere: più punti di PIL mondiale = meno
ghiaccio sull'Artico, più uragani come Gustav e Katrina.
O l'umanità trova il modo di vivere in modo equilibrato, senza
continuare a incrementare il consumo di materie prime e fonti di
energia fossile, o avremo due, tre, molte New Orleans e
Ursus
maritimus scomparirà dalla Terra.
Con preghiera di diffusione
Ciao T
Scioglimento record
della calotta polare: aperti i passaggi di Nord Ovest e di Nord Est
Lo provano le foto dei satelliti. Studiosi: oceano senza ghiacci
d'estate entro il 2030
L'Artico può essere
circumnavigato
è la prima volta in 125mila anni
LONDRA - Per
la prima volta a memoria d'uomo sarà possibile cirumnavigare l'intero
Polo Nord. Foto satellitari scattate due giorni fa mostrano, scrive
oggi l'Independent, che lo scioglimento dei ghiacci verificatosi
la settimana scorsa ha finalmente aperto contemporaneamente sia il
favoleggiato Passaggio a Nord-Ovest che il passaggio a Nord-Est. A
dimostrarlo sono immagini scattate da satelliti Nasa. Il Passaggio Nord
Ovest, nel territorio canadese, si è aperto nello scorso fine
settimana, mentre l'ultima lingua di ghiaccio che ostruiva il Mare di
Laptev, in Siberia, si è disciolta qualche giorno dopo.
È un evento clamoroso che, se da un lato corona il sogno secolare di
generazioni di esploratori, navigatori e viaggiatori, dall'altro
rappresenta un preoccupante segnale dell'accelerarsi del processo del
riscaldamento globale. Sul breve periodo, naturalmente, la novità
dovrebbe portare soltanto vantaggi alle varie compagnie di navigazione
che per la prima volta nella storia potranno tagliare migliaia di
miglia marine lungo le rotte tra il nord del Canada e la Russia.
Negli scorsi decenni, in varie occasioni si è verificata la situazione
dell'apertura dell'uno o dell'altro passaggio ma mai, come in questi
giorni, era accaduto che entrambe le due misteriose porte dell'artico
si dischiudessero simultaneamente.
E' questo solo l'ultimo segnale della crisi dell'intero ecosistema
artico. Solo pochi giorni fa, il National snow and ice data center
(NSIDC) statunitense ha informato che quest'anno l'estensione globale
del ghiaccio artico è prossima a battere il record negativo,
dello scorso anno, di 4,14 milioni di chilometri quadrati: un valore
inferiore di oltre un milione di metri cubi al record precedente,
fissato nell'estate 2005. In due anni, i ghiacci del Polo Nord si sono
ritirati per un'estensione grande quattro volte l'Italia.
Quattro settimane fa, i turisti sono stati fatti evacuare dal Parco
Nazionale Auyuittung, nell'Isola di Baffin, la grande isola del Nunavut
canadese situata a occidente della Groenlandia, a causa dello
scioglimento dei ghiacci: "Auyuittung", in lingua inuit, significa
"terra che non scioglie mai"... E' di pochi giorni fa la vicenda dei
nove orsi polari rimasti senza habitat e visti nuotare in mare aperto,
seguita a breve da un immenso crollo nel ghiacciaio Petermann, in
Groenlandia, in un'area che si riteneva ancora immune dagli effetti del
riscaldamento globale.
Ma la simultanea apertura del Passaggio Nord Ovest, intorno al Canada,
e del Passaggio Nord Est, intorno alla Russia, a costituire un vero e
proprio choc. Non accadeva, secondo i climatologi, da almeno 125mila
anni. Dall'inizio dell'ultima era glaciale erano rimasti entrambi
bloccati: nel 2005 si era aperto solo il Passaggio Nord Est, l'estate
seguente era accaduto il contrario.
"I passaggi sono aperti, è un evento storico, ma con il quale dovremmo
abituarci a convivere nei prossimi anni - ha confermato il professor
Mark Serreze, uno specialista di mari ghiacciati del NSIDC,
sottolineando però che le autorità marine dei Paesi interessati
potrebbero essere riluttanti ad ammetterlo, per evitare di essere
citate a giudizio dalle compagnie di navigazione, le cui imbarcazioni
dovessero incontrare ghiaccio e subire danni".
Gli armatori però sono tutt'altro che disinteressati. Il "Beluga Group"
di Brema, ad esempio, ha già fatto sapere che manderà navi dalla
Germania al Giappone via Passaggio Nord Est, con un taglio netto di
4000 miglia nautiche, quasi 7.500 km, rispetto alla rotta tradizionale.
E il premier canadese Stephen Harper ha già fatto sapere che chiunque
volesse attraversare il Passaggio Nord Ovest dovrebbe fare riferimento
ad Ottawa: un punto di vista, questo, che non piace agli Usa, che
considerano quella parte di Artico acque internazionali.
I climatologi però rimarcano che simili dispute potrebbero essere
irrilevanti, se il ghiaccio continuasse a sciogliersi al ritmo attuale.
In tal caso, infatti, sarebbe possibile navigare direttamente
attraverso il Polo Nord, completamente liberato dai ghiacci. Evento
questo, che fino a poco tempo fa si riteneva possibile che dal 2070.
Ora, però, molti studiosi indicano il 2030 come l'anno entro il quale
l'Oceano Artico sarà completamente fluido in estate, mentre uno studio
del professor Wieslaw Maslowski, della Naval Postgraduate School di
Monterey, California, arriva a concludere che già dal 2013 il mare sarà
completamente aperto da metà luglio a metà settembre. Il "punto di
rottura", l'evento che ha ulteriormente accelerato il processo di
scioglimento, è costituito dalla perdita-record di massa ghiacciata,
dello scorso anno: le masse solide sono scese a un livello che non si
attendeva fino al 2050, mandando all'aria tutti i calcoli prodotti fino
a quel momento.
Quest'anno è andata un po' meglio, l'inverno è stato
più freddo, e per
un po' è sembrato che i ghiacci potessero difendere meglio le loro
posizioni. Ma in agosto lo scioglimento ha subito un'improvvisa
accelerazione e la scorsa settimana la superficie globale dell'Artico
ricoperto di bianco era già al di sotto del livello minimo del 2005.
Secondo l'Agenzia spaziale europea (Esa), in qualche settimana anche il
record del 2007 sarà battuto. Uno studio recente dell'Università
dell'Alberta dimostra che lo spessore dei ghiacci artici si è
assottigliato della metà in soli sei anni. Ed è un processo che
alimenta se stesso, perché man mano che la superficie bianca viene
rimpiazzata dal mare, la superficie di quest'ultimo, più scura, assorbe
via via più calore, contribuendo a riscaldare l'oceano e a sciogliere
altro ghiaccio.
(
31 agosto 2008)
da
http://www.repubblica.it