1. Il 25 aprile non è la festa di tutti gli italiani 2. Pranzo Sociale 3. riceviamo e pubblichiamo: sulle tracce della Resistenza 4. riceviamo e pubblichiamo: comunicato Studenti Autoconvocati Bergamo
1. Il 25 aprile non è la festa di tutti gli italiani Il 25 aprile non è la festa di tutti gli italiani, e non lo è mai stata. E’ una festa di parte. Certo non quella da cui ogni anno provengono attacchi alla memoria della Resistenza. Non è la festa di chi tenta di equiparare i repubblichini ai partigiani, e di chi distingue tra partigiani buoni (cattolici, monarchici e liberali), portatori di libertà, e partigiani cattivi, i rossi, la componente “non democratica” della Resistenza. Non è la festa di chi ha scritto (PdL), e neanche quella di chi ha votato (PD) il “pacchetto sicurezza", che prevede militari con poteri di polizia nelle città, e che consente la denuncia dei clandestini da parte dei medici. Non è la festa della Lega di Borghezio, che impartisce all’estrema destra francese lezioni di infiltrazione nelle istituzioni e nei governi, e di Tosi, che recluta nelle sue fila gli hammerskin veronesi. Alla nostra festa del 25 aprile c’è chi non solo oggi, ma anche il 28 febbraio era in piazza contro il fascismo e l’apertura della sede di Forza Nuova. Contro Roberto Fiore e le sue squadracce che, nel segno di Codreanu, hanno sfilato in un corteo non autorizzato con celtiche e bastoni, benedetti dal saluto romano di Don Giulio Tam, sacerdote lefebvriano, per il quale la tonaca non è altro che la naturale prosecuzione della camicia nera. È possibile che, sullo sfondo di oltre 330 aggressioni riconducibili ad ambienti neofascisti negli ultimi tre anni, tra le quali a Bergamo l’incendio del centro sociale e le coltellate ai militanti di Rifondazione, si possa ancora essere così miopi da liquidare la giornata del 28 a un problema di ordine pubblico? È dalla nostra parte chi è stato così miope da applaudire all’operato della polizia, che ha caricato il corteo antifascista, manganellato passanti e giornalisti e protetto le squadracce di Fiore? È per questo che anche quest’ anno il nostro corteo non si fermerà al palco delle istituzioni ma proseguirà fino alla lapide di Ferruccio dell’Orto, partigiano ucciso dai fascisti a diciassette anni. Berlusconi, che ha scelto di andare ad Onna per fuggire alle piazze, si sbaglia quando dice che «il 25 aprile non sarà una festa di parte». Il nostro 25 aprile è di parte, e non sarà una festa. «Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti» (A.Gramsci, 1917). centro sociale autogestito Pacì Paciana ---------------------------------- 2. Pranzo Sociale - 25 aprile Come ogni anno si ripropone al centro sociale Pacì Paciana il pranzo del 25 Aprile: dopo il corteo che attraverserà la città siete invitati a gustare i consueti manicaretti antifascisti tra le mura del CSA. Tutto il ricavato andrà a supportare la cassa legale. In periodi come questo la repressione diventa ogni giorno di piu’ un problema, soprattutto economico, e le spese legali si stanno facendo sempre più sostenute. Riteniamo necessario esprimere la propria solidarietà anche attraverso questi momenti di socialità dal basso. Il costo del pranzo è 13€ e il menù comprende: antipasti, primi, secondo di carne e vino a volontà! E’ previsto un menù alternativo per i vegetariani. Vi aspettiamo dalle ore 12.30 in poi. Prenotazioni a: paci.paci...@inventati.org ---------------------------------- 3. riceviamo e pubblichiamo: sulle tracce della Resistenza Una giornata con l’Isrec Bg sulle tracce della Resistenza Bergamo - 26 aprile 2009 ** Ore 10:00 – 12:00 Due percorsi in città sui luoghi dell’occupazione tedesca, della Repubblica sociale italiana e della Resistenza Visite guidate in Città Alta Ritrovo: piazzale dell’Ex convento di Sant’Agostino Prima visita ore 10:00 – Seconda visita ore 11:00 Visite guidate nel centro di Bergamo Ritrovo: presso la sede Isrec Bg, Via Tasso 4, Bergamo Prima visita ore 10:00 – Seconda visita ore 11:00 (Prenotazione visite guidate: tel. 035 238849 - e-mail: isre...@iol.it) ** Ore 16:00: Cortile di Via Tasso, 4, Bergamo Parole per la Resistenza. Letture, canti e riflessioni sulla guerra partigiana Incontro con Giulio Questi, partigiano e scrittore-regista, letture e musica a cura della compagnia teatrale Araucaìma Teater e interventi del direttore e dei collaboratori dell’Isrec Bg. Ingresso gratuito Per tutta la giornata l’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (Via Tasso, 4 - II piano) resterà aperto al pubblico. ---------------------------------- 4. riceviamo e pubblichiamo: comunicato Studenti Autoconvocati Bergamo Al Magnifico Rettore Alberto Castoldi A tutti gli studenti, le studentesse e docenti dell’Università di Bergamo Ai surfisti dell’onda Nell’autunno del 2008 contestualmente alle mobilitazioni nazionali contro la riforma Gelmini e ai tagli all’istruzione della finanziaria di Tremonti, nell’Università di Bergamo è nata l’Assemblea degli Autoconvocati. Noi studenti e studentesse dell’Università di Bergamo abbiamo scelto di mobilitarci, di opporci alle scelte del governo che vuole far pagare a noi la crisi di pochi, causata da teorie economiche fallimentari ad uso e consumo dei grandi speculatori. Un colpo mortale è stato così sferrato al sistema scolastico italiano. In quei giorni d’ottobre sono state improvvisate riunioni ed assemblee nei corridoi della nostra Università. Attraverso volantinaggi, passaparola e la rete, abbiamo raggiunto e mobilitato diverse centinaia di studenti dell’ateneo. Siamo scesi in piazza al grido di “Noi la crisi non la paghiamo”; una crisi che intendiamo non solo come problema di ordine economico, ma anche culturale, così come rivela l’aumento dei sentimenti di intolleranza e paura nei confronti delle diversità. Abbiamo perciò scelto di dedicarci non solo a iniziative di piazza, ma di aprire delle riflessioni all’interno dell’ateneo. E’ nata così la settimana autoconvocata, svoltasi nell’aula 2 di S. Agostino nel mese di novembre; un momento di dibattiti e lezioni altre dalla routine universitaria, che hanno coinvolto in una settimana circa 300 studenti, approfondimenti curati e gestiti da noi e da docenti che con la loro disponibilità hanno dimostrato una vicinanza alla lotta con la riforma Gelmini ed un riconoscimento nei nostri confronti. Con il passare del tempo si è fatta così più palese la necessità di avere uno spazio fisso, un luogo di incontro per coordinare le iniziative, che a quel punto non erano solo momenti di ribellismo studentesco, ma eventi culturali aggregativi, che sono continuati per tutto il mese di novembre e dicembre. Abbiamo quindi optato, nella certezza di poter essere un valore aggiunto per altri studenti, di chiedere uno spazio. La direzione amministrativa con il benestare del Rettore ci ha così permesso l’utilizzo dell’aula 28/bis che fino ad oggi è il punto di incontro dell’Assemblea degli Autoconvocati e che nelle nostre intenzioni dovrebbe essere punto d’incontro nei mesi futuri. Purtroppo però, qualcuno pensa che quello spazio, l’Aula 28/bis, non sia per noi, o meglio per tutti noi studenti che crediamo di poter mettere in relazione la nostra voglia di partecipare e creare, ma al contrario sia uno luogo esclusivo per le rappresentanze studentesche. Infatti, nostro malgrado siamo a conoscenza della richiesta dei neoeletti rappresentanti, accordata dall’amministrazione, di negarci l’accesso all’aula e trasformarla in un luogo ad uso esclusivo delle rappresentanze studentesche. Cosa dovremmo dire di fronte a questa prevaricazione nei nostri confronti? Un’altra vittoria del burocraticismo che ci considera pretestuosamente un’entità di serie B perché informale? Sappiamo invece che il nostro essere una struttura informale, aperta, permeabile, ci fa essere un’entità di serie A. Perché è così che noi pensiamo la politica, un insieme di pensieri non di burocrazie. Pensieri con percorsi diversi che si intrecciano in un luogo importante come l’Università; pensieri che si incontrano nell’informalità, perché è lì che si ha la partecipazione vera di tutti. Al contrario l’istituzione ci dimostra ancora una volta di non cogliere questa ricchezza, riconoscendo solo il “grigiume” di una piccola casta che cerca spazi per autocelebrarsi. Auspichiamo che chi leggerà queste righe sappia capire il nostro senso di rabbia nei confronti di questa scelta. Una decisione presa da un’istituzione, quale è l’Università, che dovrebbe essere modello all’interno della società e quindi punta avanzata, in questo momento di crisi, di un nuovo modo di intendere la società; più aperta, più partecipativa e meno burocratica e schiava delle dinamiche di potere, che attraverso la negazione di questo spazio vediamo riprodotte in piccolo. Auspichiamo altresì di raccogliere la solidarietà più larga possibile di studenti docenti e altre forze al di fuori dell’università che hanno camminato con noi in questi mesi. Infine chiediamo al più presto al Rettore un incontro per trovare una soluzione a questa spiacevole situazione che non rende onore a nessuno. ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI AUTOCONVOCATI DELL’UNIVERSITA’ DI BERGAMO _______________________________________________ BERGAMO SOCIAL FORUM MAILING LIST per informazioni bgsocialfo...@bergamoblog.it In questa mailing list ogni iscritto può far circolare tutte le notizie che ritiene opportune, pertanto non esiste alcun "filtro" ai messaggi che circolano ma ci si affida alla responsabilità individuale. Ricordiamo www.bergamoblog.it, sito di riferimento per molte delle realtà del Forum e per altre ancora... Per provvedere alla sottoscrizione o alla cancellazione del tuo nominativo alla mailing-list : http://www.bergamoblog.it/mlist.php?mlid=bgsf oppure scrivete a: forumbergamo-ow...@inventati.org Forumbergamo@inventati.org https://www.autistici.org/mailman/listinfo/forumbergamo