On Wed, Jul 13, 2011 at 10:24:22PM +0200, Renzo Carlucci wrote:
> Mi sento di dover intervenire, anche se con un pò di difficoltà, considerato
> il fraintendimento che con il mio articolo ho generato.

Propongo questa chiave di lettura del fraintendimento: 
nell'articolo originale di Carlucci, nelle sue slide "GIS e P.A." 
e nella sua mail in questa lista NON COMPARE MAI una parola 
chiave: LICENZA.

A mio parere Carlucci manca proprio in questo, non individua il 
nocciolo del problema: chi si occupa di Open Data ha come primo 
obiettivo definire una licenza (libera) da applicare al dato 
(geografico). Non per niente Stallman con il Software Libero 
iniziò proprio scrivendo una licenza (la GPL).

La confusione di partenza si riassume nella frase di Carlucci: 
"Quindi dati geografici liberi sì…. ma non gratuiti".

Il costo non ci interessa affatto, ci interessa la licenza! Se la 
licenza è libera allora il costo diventerà marginale 
automaticamente.

Detto questo sarebbe utile che Carlucci spiegasse meglio come una 
licenza libera sul dato geografico potrebbe essere deleteria per 
la nostra società civile.

Si potrebbe dimostrare che il ricavo della vendita del dato 
geografico da parte della P.A. contribuisce in modo sostanziale 
alla sua produzione.

Si potrebbe dimostrare come una licenza (libera) possa influire 
negativamente sulla qualità del dato, magari prendendo spunto 
dall'immensa mole di dati di Pubblico Dominio USA.

Si potrebbe anche dimostrare che l'acquisto delle Ortofoto del 
PCN con licenza non libera (si dice al costo di 1/8 rispetto alla 
licenza libera), siano state un reale vantaggio per la 
collettività, e che le stesse foto non siano state poi comprate 
più e più volte da altri enti pubblici.

Io di queste dimostrazioni non ne ho mai viste, quindi dubito che 
esistano.


Infine una nota personale: alla domanda di Carlucci "affidereste 
mai la vostra navigazione ai dati "liberi"?" la mia risposta è 
"assolutamente sì, lo faccio tutti i giorni". Vi garantisco che i 
risultati sono del tutto paragonabili a chi si affida ai dati di 
TeleAtlas.

Forse la domanda di Carlucci voleva essere questa: "con i dati 
liberi a chi posso dare la colpa se qualcosa va storto?". Ma 
scaricare la responsabilità è un problema, fare le cose per bene 
è un altro.

--
Niccolo Rigacci
Firenze - Italy
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