Buon pomeriggio,
probabilmente arrivo tardi (rientrata ora dalle ferie),
comunque, il codice sibapo non ha valenza idrogeologica o morfologica, è semplicemente un metodo univoco per codificare i corsi d'acqua a partire dalla foce (sempre individuabile univocamente) su tutto il territorio nazionale, definito originariamente dall'Autorita di Bacino del Po per la codifica univoca di questo fiume e di tutti i sui affluenti, ed in seguito adottato in ambito intesaGIS nella specifica del DBPrior10k. La sua identificazione può essere ricostruita analiticamente anche senza criteri spaziali (ma per ogni affluente occorre conoscere il padre) e tenendo conto che la sequenza degli affluenti di uno stesso ordine, se fatta a più riprese, dipende dal livello di dettaglio del rilievo.

in allegato un estratto della specifica del DBPrior10k in merito (il doc integrale lo trovate al link http://www.centrointerregionale-gis.it/DBPrior/1N1005v1.0.pdf)

per venire al problema in esame la ricostruzione del codice a partire da anagrafiche preesistenti e parziali può avvenire in maniera speditiva ed analitica ma l'attribuzione del codice nazionale ed interregionale e poi regionale deve essere fatta dagli enti preposti (censimento nazionale SINA e Regioni appunto). Ad ogni buon conto dal punto di vista pratico il completamento per quei tratti privi di codice potrebbe essere fatto speditivamente con procedura ad hoc che controlla gli estremi di ogni arco ed attribuisce come padre il codice del tratto di ordine superiore che tali punti intercettano. (criterio analogo fu utilizzato a suo tempo per il completamento del grafo di Regione Toscana, mi dice il collega David Pellegrini). Addirittura l'attribuzione del codice SIBAPO può avvenire, anche se con una forzatura, indipendentemente dal verso, ad esempio sui canali che in alcuni casi cambiano verso nell'arco di una stessa giornata. Spero di sbagliarmi ma dubito che esistano procedure consolidate, soprattutto open, trattandosi di un criterio nostrano.

buona fortuna quindi.
Manuela




Il 26/07/2012 8.08, Geodrinx ha scritto:
Salve,

qualcuno conosce un metodo per ricostruire la gerarchia di un grafo di un file  
 idrografico?

Vedo di spiegare meglio ( se riesco ).

Il layer SHP di "DBPrior 10k" contiene gli assi idrografici italiani, con una 
buona ( ma variabile ) rappresentazione planimetrica.
Nelle informazioni associate troviamo un campo, chiamato "sibapo", formato da una stringa 
di caratteri, separati da punti, che descrivono la gerarchia dei vari rami dei corsi d'acqua.  Ad 
esempio, con "001.002.005.000.000" si individua il quinto ramo del secondo affluente del 
primo fiume d'Italia.
Ora, il problema e' che il campo "sibapo" non e' stato riempito sempre.

Quindi, torno alla mia domanda iniziale:
Esiste un metodo, in Grass o altro sw open, per ricostruire il "sibapo" ( o 
altro ) di un grafo gerarchico, come quello idrografico?

Riconoscenza eterna  ;)

Saluti

Rob
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FAX +39 055 444083

La codifica SINA/SIBAPO e ANPA dei corsi d’acqua naturali

La codifica fa riferimento al documento “CODIFICA DEI CORPI IDRICI 
SUPERFICIALI” della Commissione Operativa Tecnica per il Sistema Informativo 
del Bacino del Po – S.I.BA.PO – Parma - Ottobre 1994, codifica  ripresa nel 
documento dell’ANPA “Criteri per la standardizzazione dei dati e per la 
trasmissione delle informazioni – Novembre 1999".

Il sistema di codifica è basato sulla territorialità del bacino che lo contiene 
e sulla gerarchia della confluenza, contata a partire dal corso d'acqua 
principale (gerarchia 1 dalla foce) ed è costruito in modo tale da rendere le 
regioni del tutto autonome nella codifica dei corsi d’acqua naturali.

Il codice del corso d’acqua principale è costituito da una lettera seguita da 
un progressivo di tre cifre. La lettera identifica una delle tre tipologie 
previste:

N  Corso d’acqua Nazionale
I   Corso d’acqua Interregionale
R  Corso d’acqua Regionale

Le prime due categorie prevedono un censimento nazionale (SINA) che ha 
assegnato i codici ai corsi d’acqua nazionali

Es: PO N001 ,Arno N002, Tevere N010

o a quelli interregionali

Es: Reno I021 …

La codifica dei fiumi regionali viene invece fatta autonomamente dalla Regione

Sono poi previsti tre caratteri per i corsi di gerarchia 2 e 3  e due caratteri 
 per le gerarchie superiori sino all’ottava e superiore.

Chiamiamo per semplicità sottocodici ognuno di questo sottogruppo di codici, e 
più esattamente sottocodice di ordine 1, 2 .. a seconda dell’ordine gerarchico 
cui si riferisce

Ciascun sottocodice  viene assegnato per numerazione speditiva del corso 
d’acqua all’interno del bacino che gli compete.
I caratteri dei sottocodici di ordine superiore a quello del corso in questione 
vengono posti uguali a zero mentre va da sé che non vi possono essere 
sottocodici di ordine inferiore nulli 

Per cui il codice del fiume PO risulta

        N001.000.000.00.00.00.00.00

Mentre un  torrente suo affluente di 7 ordine può avere la codifica, ad esempio:

        N001.010.003.02.05..01.01.00

I corsi d’acqua di ordine ottavo e superiore sono numerati avvalendosi dei due 
ultimi caratteri a disposizione per il sottocodice di ordine ottavo.

Per rendere la codifica completamente indipendente su tutto il livello 
nazionale, gli deve essere anteposto il codice della Regione, per il quale può 
essere validamente utilizzato il codice Istat, numerico di due caratteri, 
utilizzando lo 00 per quelli nazionali o interregionali, ma non per il loro 
affluenti.

L’utilizzo della gerarchia così costruita è la base dell’univocità della 
codifica, garantendo una ripartizione gerarchica del territorio.

Sarebbe improprio anche utilizzare la gerarchia dell’ultimo sottocodice 
significativo all’interno del codice per dedurne l’ordine gerarchico,  che, se 
interessa, conviene  sia esplicitato nella tabella anagrafica.  Al contrario, 
quest’ultimo può essere  utilizzato per verificare la correttezza formale del 
codice.

Una tabella anagrafica a questo correlato può essere completata con il nome del 
corso d’acqua. Pur essendo preferibile, dove questo esiste, l’associazione del 
nome al codice, quest’ultimo può essere assegnato ad un corso d’acqua che ne è 
privo o di cui non se ne conosce il nome, permettendo in tal modo 
l’identificazione di un corso d’acqua e dei suoi affluenti anche senza 
necessariamente conoscerne il nome.
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