> D'altro canto, se uno ha un titolo e poi però si è fatto una competenza in > un settore limitrofo, deve vivere sempre "marchiato" e in una sorta di > frustrazione cronica, almeno che non abbia le risorse per rititolarsi in > altro... ben per chi lo può fare, ma i più credo si debbano tenere il > titolo, più o meno azzeccato, di partenza. > Voi come immaginereste una valutazione per competenza? Comprovata da > curriculum, referenze, portfolio?
Il bando del concorso che mi ha portato ad avere il lavoro (pubblico) attuale cercava tecnici informatici, le lauree ammesse non erano solo informatica e ingegneria informatica ma anche fisica, matematica e alcune altre che ora non ricordo (non c'era geologia solo perché contemporaneamente era uscito un concorso specifico per geologi). Alla fine nel concorso hanno contato molto più le prove d'esame che i titoli e infatti alla fine i vincitori sono stati in gran parte persone che lavoravano già nel privato e avevano un'esperienza significativa nel settore (non è autoincensamento, io sono arrivato ultimo tra quelli che ce l'hanno fatta). Del resto quando lavoravo nel privato la laurea ha contato forse solo per il primo lavoro che ho avuto, poi è sempre stato molto più importante quello che avevo fatto professionalmente (e quello che ho continuato a studiare nel tempo libero). Tenuto conto che la parte aleatoria nei concorsi è sempre alta (forse troppo alta) penso che eliminare il valore legale dei titoli (e di conseguenza gli ordini) sarebbe la cosa migliore. Nel frattempo amplierei di molto il numero di lauree ammesse nei vari bandi. My 2 cents, Stefano _______________________________________________ Gfoss@lists.gfoss.it http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti. I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni dell'Associazione GFOSS.it. 630 iscritti al 1.12.2012