On Thu, 4 Apr 2013 00:13:05 +0200, Andrea Peri wrote:
E aggiungo un dettaglio per niente trascurabile.
 Partendo da un principio di cui sono profondamente convinto:
Anche nei dati geografici il time-to-market è un parametro
essenziale.


trovo questa considerazione di Adrea decisamente opportuna; e ci
consente sicuramente di approfondire meglio alcuni aspetti che
generalmente vengono fraintesi e che possono generare numerosi
equivoci. (vedi sotto)


On Thu, 04 Apr 2013 02:17:46 +0200, aperi2007 wrote:
Forse qualche vecchio pacchetto di dati ormai degno della soffitta .
IO sapevo che l'ordnance survey li fa pagare eccome i suoi dati.

http://www.shop.ordnancesurveyleisure.co.uk/

Io qui ci vedo un bel sistema di accounting per pagare quello che si
compra...

Quello che ti fanno fare gratuitamente, è stampare come gia' molti in
Italia qualche mappa via internet.
Ma se vuoi i dati vettoriali e li vuoi con licenza che ti consenta di
rivenderli devi aprire ben bene i cordoni della borsa.

E anche alla usgs.gov qualcosa di gratuito te lo danno pure,
http://www.usgs.gov/pubprod/
come la ustopo,
Ma ci sta anche roba a pago.
In questa fawq parlno di roba acquistabile...
http://ask.usgs.gov/prices/faqs_prices_usgs_products.html

Certo si parla di mappe stampate , ma ci sono anche CD di dati e poca
roba scaricabile.

Molta roba non è disponibile .
:)


si, e' proprio esattamente cosi'.
c'e' un'apparente contraddizione (ci torneremo sopra piu' avanti):
nelle altre nazioni e' praticamente scontato trovare numerosi datasets
geografici messi liberamente a disposizione come open data.
questo pero' non sempre significa necessariamente "dati freschi" e/o
"dati ad altissima risoluzione".

molto spesso si tratta di vecchie carte topografiche scannerizzate
degli anni '70; in altri casi si tratta di rilievi a media scala
(p.es. il mitico TIGER dell'US Census Bureau) con infiniti dati
su tutti i confini amministrativi (fino al livello di sezione elettorale),
strade, ferrovie, stazioni, ponti, fiumi, uso del suolo, aeroporti etc.
curioso: ci trovate anche le coordinate esatte dei silos di lancio dei
missili balistici nucleari e di tutte le basi dell'US Army, US Navy
ed US Air Force (correttemente: dopo tutto sono enti pubblici pagati
con le tasse dei contribuenti, che hanno diritto a sapere) :-)

ma quasi in nessun caso si tratta di quel che qua in Italia intendiamo
come una CTR; onestamente, non mi e' mai capitato di trovare materiali
open data a livello di dettaglio spinto: e' tutta roba ottima per le
scale medie, ma sicuramente carente sul dettaglio fine; ben difficilmente si arriva a vedere p.es. il singolo edificio, al massimo sono rappresentate
le aree urbanizzate.

piu' o meno le stesse considerazioni valgono anche i vari datasets satellitari
rilasciati da USGS e NASA:
- sono matriali a bassa risoluzione (SRTM, Landsat): OrbView e' ad alta
risuluzione, ma ha una distribuzione discontinua "a macchie di leopardo" - in ogni caso si tratta di materiali relativamente "stagionati", vecchi in alcuni casi di decenni: anche i piu' recenti sorvoli Landsat vengono sempre
  pubblicati con qualche settimana di ritardo, non sono mai "real time"


On Thu, 04 Apr 2013 02:17:46 +0200, aperi2007 wrote:
Forse qualche vecchio pacchetto di dati ormai degno della soffitta .


dipende tutto dall'uso che intendi farne:
- se vuoi progettare una casa o un ponte, materiali vecchi di un solo
  anno sono probabilmente poco utili.
- per scopi militari / protezione civile, gia' materiali vecchi di pochi
  giorni (ore ??) sono presumibilmente del tutto inutili
- se invece vuoi realizzare un sistema informativo per la mobilita' ed
i trasporti pubblici un grafo stradale vecchio di qualche annetto potrebbe comunque rivelarsi ragionevolmente adeguato; per le reti ferroviare potrebbe anche andare bene un grafo vecchio di decenni; come DEM di sfondo potresti tranquillamente metterci sotto roba vecchia di venti anni e passa, nessuno noterebbe mai la differenza rispetto ad un rilievo del terreno fatto oggi. - se devi calcolare un modello idrografico regionale dell'intero bacino del Po immagino che anche usare punti quota rilevati svariati decenni or sono non faccia poi grande differenza (mi perdonino Madi, Markus ed Antonello
  se dico qualche fesseria) :-)
- se sei un archeologo oppure uno storico (ma pure un paesaggista o un
  pianificatore ambientale) trovare mappe vecchie di cinquanta o anche
  cento anni e' una vera benedizione del cielo.

conclusione: non possiamo dare per scontato che i GeoOpenData devono
necessariamente servire solo ed esclusivamente nei classici ambiti
di utilizzo del GIS (all'osso: urbanistica, lavori pubblici, geologia).
certo, e' indubbio che in questi ambiti professionali specifici il
time-to-market e' un paramento assolutamente critico, cosi' come
l'elevata risoluzione e la totale accuratezza dei rilievi.

ma esistono anche infiniti altri ambiti applicativi (turismo, beni culturali, escursionismo, mobilita', trasporti, sanita', servizi sociali, ambiente,
geomarketing ...) in cui i supporti geografici possono essere comunque
di enorme utilita', e possono anche mettere in moto un indotto economico
per nulla trascurabile.
ed in tutti questi casi non sempre e' detto che un livello di aggiornamento ultra-recente ed un livello di dettaglio molto spinto sia sempre necessario.

parrebbe che piu' o meno che tutte le principali esperienze che ci arrivano dall'estero si muovono esattamente lungo queste queste direttrici: rilascio generoso di dati liberi, con pochi o nessun vincolo, ma spesso si tratta di
materiali un po' "stagionati" e molto raramente ad elevata risuluzione.

bicchiere mezzo pieno o bicchiere mezzo vuoto ?
... dipende ovviamente dai punti di vista (e da cosa ci vuoi/devi fare);
quel che invece e' certo e' che troppo spesso in Italia la soluzione e'
ancora quella del "bicchiere completamente vuoto" (salvo lodevoli eccezioni
in rapido aumento, ma non ancora universalmente adottate)

ciao Sandro


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