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Smentite le falsità dell’Occidente sulla pandemia

Posted on 21 Aprile 2020 by  
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/>Redazione
 <https://www.marx21books.com/author/a-sagliano/>
Global Times 16-04-2020[1] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftn1>
https://www.globaltimes.cn/content/1185819.shtml 
<https://www.globaltimes.cn/content/1185819.shtml>
Traduzione di Andrea Catone

Nel bel mezzo della pandemia globale COVID-19, la Cina ha lavorato duramente 
per superare il picco dell’epidemia e la gente ha iniziato a tornare al lavoro 
e a riprendere la produzione. In tutto il mondo le persone, che sono ancora 
nella fase più difficile della loro guerra contro il virus, sperano di ricevere 
assistenza contro l’epidemia. 

Eppure si sono levate alcune accuse bizzarre contro la Cina. Si suggerisce che 
“la Cina ha nascosto l’estensione dell’epidemia di coronavirus” e che “la Cina 
vede l’opportunità di espandere l’influenza globale in mezzo a una pandemia”. 
Sono state anche rivolte alla Cina ridicole richieste di risarcimento. Questo 
tentativo di dare la colpa alla Cina è stato progettato per distogliere 
l’attenzione dall’incapacità dei propri Paesi di rispondere adeguatamente al 
COVID-19. Dobbiamo riconoscerle come offuscamenti che minano purtroppo gli 
sforzi dell’umanità per porre fine alla pandemia. 

L’Istituto Chongyang per gli studi finanziari della Renmin University of China 
respinge i sei tipi di commenti tipici della situazione attuale..

 
I. Accusare la Cina di nascondere il coronavirus è rovesciare la realtà

Alcuni media e politici occidentali hanno sostenuto che la Cina ha 
deliberatamente nascosto il numero di infezioni e di morti causati 
dall’epidemia COVID-19 in Cina. Essi sostengono addirittura che la Cina ha 
condiviso la disinformazione che ha portato a sottovalutare la portata 
dell’epidemia e quindi a ritardare la loro risposta al virus.

Tale retorica è dilagante in Occidente, ma in sostanza è un tentativo di 
giustificare l’incapacità dell’Occidente di combattere la pandemia. In risposta 
a queste dichiarazioni denigratorie la Cina ha pubblicato il 6 aprile un 
rapporto sulla tempistica della condivisione delle informazioni sul virus da 
parte del Paese[2] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftn2>.

Il rapporto mostra in dettaglio come la Cina abbia regolarmente condiviso le 
informazioni e le sue misure di prevenzione e controllo con gli Stati Uniti dal 
3 gennaio. Compresi 30 scambi in un mese.

Negli ultimi tre mesi, esperti americani sono stati invitati in Cina per 
comprendere meglio la situazione. Ci sono state anche intense comunicazioni, 
come i colloqui al vertice, la comunicazione tra i migliori diplomatici e tra 
le autorità sanitarie pubbliche dei due Paesi. Durante questo periodo, anche il 
presidente americano Donald Trump ha ripetutamente elogiato gli sforzi della 
Cina ed ha espresso la sua gratitudine a questo Paese.

L’8 aprile l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un 
calendario delle operazioni contro il COVID-19, il cui contenuto è in continuo 
aggiornamento. Secondo la cronologia, la Cina ha segnalato una serie di casi di 
polmonite già al 31 dicembre 2019 e ha identificato un nuovo coronavirus. Il 1° 
gennaio 2020 l’OMS si è posta in emergenza per affrontare l’epidemia. Molti 
Paesi e regioni hanno ottenuto buoni risultati grazie all’allarme preventivo 
dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite e dalla Cina.

Secondo una recente ricerca dell’Università di Yale, le misure di prevenzione e 
controllo – quali l’isolamento della città, la quarantena obbligatoria, la 
gestione della comunità e la limitazione delle attività all’aperto – attuate in 
Cina dalla fine di gennaio, hanno notevolmente ridotto la trasmissione del 
COVID-19, che è stato effettivamente messo sotto controllo a metà febbraio. Al 
29 febbraio, le misure di salute pubblica a livello nazionale e provinciale 
attuate in Cina hanno efficacemente impedito più di 1,4 milioni di infezioni e 
fino a 56.000 decessi in tutto il Paese.

I risultati ottenuti dalla Cina nella lotta contro il virus sono evidenti a 
tutti. Le accuse mosse contro la gestione dell’epidemia da parte della Cina 
sono di per sé un virus dell’informazione.

 
II. La falsa accusa che la Cina abbia ingannato il mondo

L’epidemia di COVID-19 continua a diffondersi a livello globale, con l’Europa e 
gli Stati Uniti che sono stati colpiti più duramente.

Il 9 aprile sono stati confermati a livello globale 1.601.302 casi, con un 
numero di casi negli Stati Uniti superiore a 460.000: 5,6 volte superiore a 
quello della Cina. Il numero di infezioni e di decessi a New York ha superato 
quello della Cina. Il tasso di mortalità legato al coronavirus di New York è 
maggiore che nella cinese Wuhan. Il numero di casi confermati nell’UE è stato 
di oltre 650.000, con 54.600 decessi, ovvero 16,4 volte di più che in Cina. Il 
tasso di mortalità in Europa è stato dell’8,4 per cento, ovvero 2,06 volte 
superiore a quello cinese.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ripetutamente accusato la Cina 
di dare informazioni fuorvianti. Le persone informate possono chiaramente 
vedere che questa è una scusa per sottrarsi alla responsabilità della sua 
amministrazione per l’inettitudine della sua risposta all’epidemia. Dopo aver 
analizzato le dichiarazioni di Trump sul COVID-19 dal 22 gennaio ad oggi, 
abbiamo scoperto che le sue dichiarazioni fatte in diverse fasi dell’epidemia 
mostrano la sua trasformazione da spettatore ad attore.

La prima fase della trasformazione di Trump va dal 22 gennaio al 25 febbraio, 
quando ci sono stati pochissimi casi confermati negli Stati Uniti. A quel 
tempo, i tweet di Trump dicevano che gli Stati Uniti erano in stretto contatto 
e cooperazione con la Cina, suggerendo che la Cina stava facendo un buon lavoro.

Nella seconda fase, dal 26 febbraio al 9 marzo, l’epidemia ha iniziato a 
diffondersi negli USA e ha colpito tre importanti mercati azionari. Trump ha 
dichiarato su Twitter che il virus si stava diffondendo lentamente negli Stati 
Uniti con un tasso di mortalità ben al di sotto dell’1 per cento, e che stavano 
iniziando le sperimentazioni cliniche di un vaccino.

Nella terza fase, dal 10 al 14 marzo, quando il coronavirus ha iniziato a 
colpire tutti gli Stati Uniti, Trump ha cambiato tono e ha iniziato a definire 
il COVID-19 un “orribile flagello”. Agli americani viene così consigliato di 
ridurre i viaggi non essenziali e viene dichiarata l’emergenza nazionale. Trump 
dichiara che il governo federale avrebbe “scatenato tutti i poteri” per 
sconfiggere il virus.

Nella quarta fase, dal 15 al 18 marzo, il virus si è diffuso rapidamente negli 
Stati Uniti, e la posizione di Trump è cambiata drasticamente.. Per la prima 
volta, ha definito pubblicamente il COVID-19 un “virus cinese” e si è messo nei 
pasticci.

Nella quinta fase, dal 19 marzo ad oggi, l’epidemia negli Stati Uniti è fuori 
controllo. Trump ha cominciato ad accusare la Cina, a calunniare la Cina per 
non averlo informato prima del virus e ad offrire disinformazione. Ha persino 
accusato l’OMS di essersi schierata con la Cina, e si è spinto oltre per 
sospendere i fondi all’OMS.

Oltre alle dichiarazioni di Trump che puntavano il dito contro i fatti noti, 
alcuni alti funzionari statunitensi hanno anche sfidato i fatti, accusando la 
Cina di aver fuorviato il mondo e hanno minacciato di ritenere la Cina 
responsabile dell’epidemia. Sabato 11 aprile, l’alto funzionario della sanità 
statunitense, il dottor Anthony Fauci, ha detto che la Cina ha ritardato la 
comprensione del coronavirus da parte del mondo quando, a gennaio, ha suggerito 
che il virus si trasmetteva solo “da un animale a un umano”. Ha detto che dopo 
la pandemia, le origini della disinformazione saranno indagate.

I ripetuti tentativi dell’amministrazione Trump di dare la colpa alla Cina, di 
ridefinire la linea temporale, di difendere il mercato azionario statunitense e 
di promuovere la sua campagna di rielezione, riflettono il fatto che, di fronte 
a una catastrofe, Trump si preoccupa più di questioni politiche che di salvare 
vite umane.

Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha risposto alle 
critiche di Trump senza fare nomi: “Se non volete molti altri morti, allora 
evitate di politicizzare l’epidemia”. Il candidato democratico Joe Biden, con 
un’affermazione che sembra essere più di carattere pratico che politico, ha 
ammonito:

Mentre ci prepariamo a riaprire l’America, dobbiamo ricordare ciò che questa 
crisi ci ha insegnato: L’incapacità dell’amministrazione di pianificare, di 
prepararsi, di valutare e comunicare onestamente la minaccia alla nazione ha 
portato a risultati catastrofici. Non possiamo ripetere questi errori.

III. La fabbrica del falso: “la Cina è responsabile dell’epidemia”

Le affermazioni secondo cui “la Cina dovrebbe essere ritenuta responsabile 
della pandemia di coronavirus” sono in aumento nel campo dell’opinione pubblica 
internazionale.

Un quotidiano boliviano mainstream ha citato Patricia Janiot, un’importante 
giornalista della CNN, in un editoriale pubblicato il 29 marzo, in cui si 
sostiene che la Cina dovrebbe assumersi la responsabilità della pandemia, 
cancellando i suoi enormi sacrifici e risultati nella lotta contro il virus, e 
trascurando le risposte inadeguate degli altri Paesi all’epidemia.

L’accusa è palesemente basata su menzogne e pregiudizi. Accuse come “la Cina ha 
nascosto l’entità dell’epidemia di coronavirus per due mesi” e “la Cina ha 
fornito alla Spagna kit difettosi di test per il coronavirus” sono una pura 
invenzione basata su disinformazioni o dicerie.

La verità è che la Cina è stato il primo paese a segnalare l’epidemia di 
coronavirus e il primo a contenerla efficacemente. Il paese ha adottato misure 
decisive per frenare la diffusione del virus ed è stato il primo a rilasciare 
la sequenza genetica del virus e a condividerla apertamente con la comunità 
internazionale.

Con il miglioramento della situazione interna, la Cina ha iniziato ad offrire 
aiuto ad altri Paesi e regioni del mondo. Finora la Cina ha fornito assistenza 
ad almeno 89 paesi e quattro organizzazioni internazionali ed è diventata il 
più grande fornitore di materiale medico al mondo. La condivisione trasparente 
dei dati da parte della Cina ha anche contribuito notevolmente allo sviluppo 
della ricerca di vaccini e farmaci in altri paesi.

Il 26 marzo, in occasione del vertice straordinario dei leader del G20, il 
presidente cinese Xi Jinping ha invitato i membri del G20 ad “aiutare 
congiuntamente i Paesi in via di sviluppo che hanno sistemi sanitari pubblici 
deboli a migliorare la preparazione e la risposta”[3] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftn3>.

Molti capi di stato e di governo stanno anche prendendo coscienza del fatto che 
le malattie infettive su larga scala sono una delle principali sfide che 
l’umanità deve affrontare nell’era della globalizzazione, e per superare la 
pandemia tutti i Paesi devono unirsi strettamente, piuttosto che incolparsi a 
vicenda.

Vedendo la forte leadership della Cina nella lotta globale contro il virus, un 
numero crescente di media internazionali si è reso conto che la Cina ha 
effettivamente messo in pratica la proposta di costruire una comunità globale 
con un futuro condiviso per l’umanità, ed ha adempiuto agli obblighi di una 
potenza mondiale responsabile.

 
IV. Ingiustificata richiesta alla Cina di risarcimenti 

Il 4 aprile i media indiani riportavano che il Consiglio internazionale dei 
giuristi e l’Ordine degli avvocati di tutta l’India hanno presentato una 
petizione al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, chiedendo un 
risarcimento alla Cina per la pandemia globale.

La denuncia accusa la Cina di “sviluppare in modo surrettizio un’arma biologica 
di distruzione di massa” ed esorta la Cina a “risarcire adeguatamente la 
comunità internazionale e gli Stati membri, in particolare l’India”.

Notizie di cause simili si trovano negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in 
Australia e in molte altre parti del mondo. Sebbene diverse nella forma, sono 
in sostanza le stesse: chiedono che la Cina sia ritenuta responsabile della 
diffusione globale del virus. Questi titoli che attirano l’attenzione sono 
progettati per manipolare l’opinione pubblica, attribuire il virus alla Cina e 
screditare il Paese.

Diverse organizzazioni e personaggi politici in molti Paesi hanno agito di 
concerto per chiedere scuse e risarcimenti alla Cina. Ciò ha ricordato a molti 
cinesi il “risarcimento di Gengzi”, noto anche come “Indennità dei Boxer”, 
all’inizio del 1900, quando diversi Stati occidentali umiliarono la Cina 
chiedendole un risarcimento dopo l’invasione del Paese da parte dell’Alleanza 
delle Otto Nazioni e la repressione della ribellione dei Boxer[4] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftn4>.

Ma è passato un secolo e la Cina non è più quella di una volta. Nel 2020 la 
Cina non dovrà più preoccuparsi delle invasioni straniere, anche se la guerra 
dei media contro la Cina, condotta da alcuni politici in alcuni Paesi è 
preoccupante.

Le odierne richieste alla Cina di risarcimento ricordano stranamente quelle di 
un secolo fa; entrambe sono progettate per far pagare la vittima, ed entrambe 
sono filtrate da teorie e voci di cospirazione.

Molte autorevoli istituzioni e la comunità accademica, come l’OMS e Nature, 
hanno ripetutamente ribadito che il luogo in cui il virus è stato segnalato per 
la prima volta non ha alcuna relazione diretta con il luogo di origine del 
virus. E non si può mai dare la colpa agli altri per le perdite causate dalle 
loro stesse risposte improprie all’epidemia.

La Cina ha sempre sostenuto la solidarietà e la cooperazione in un momento 
critico. Le dichiarazioni ingiustificate che richiedono un risarcimento alla 
Cina sono velenose e fuorvianti. La lotta globale contro il coronavirus sarà 
probabilmente un’ardua e lunga battaglia. Tutti i paesi dovrebbero mostrare 
solidarietà e rafforzare la cooperazione invece di lamentarsi o incolparsi a 
vicenda.

 
V. “Esportazione di bassa qualità”: mordere la mano che ti dà il cibo

Dopo quattro mesi di sforzi, la lotta contro il virus in Cina ha ottenuto buoni 
risultati iniziali, mentre la situazione pandemica globale è tutt’altro che 
positiva. In questo disastro che coinvolge tutti gli esseri umani, la Cina ha 
aderito al concetto di una comunità con un futuro comune per l’umanità e ha 
inviato forniture mediche, tra cui maschere, kit di test e indumenti 
protettivi, a 130 paesi e a quattro organizzazioni internazionali. Inoltre, 
numerose organizzazioni private, gruppi sociali e singoli individui provenienti 
dalla Cina hanno offerto assistenza al mondo con vari mezzi.

Tuttavia, i paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti hanno rifiutato alcune 
delle forniture mediche della Cina e hanno ingannato sulle “esportazioni cinesi 
di bassa qualità”. Anche i mezzi di comunicazione tradizionali e i social media 
hanno pubblicizzato in modo ingannevole questo, giocando sui sentimenti di 
persone che hanno urgente bisogno di queste forniture.

Ci sono stati alcuni casi eccezionali causati dal fatto che gli standard in 
Cina e in altri paesi sono diversi. Alcune aziende cinesi in cerca di profitto 
hanno prodotto ed esportato prodotti di bassa qualità, ma queste sono state 
individuate e bloccate. La Cina ha rafforzato la sua supervisione su questi 
esportatori e ha imposto criteri più severi sui loro prodotti.

Nel frattempo, abbiamo notato che ci sono forze che stanno cercando di 
sfruttare questo problema. Sulla scia dell’epidemia, alcuni media e funzionari 
stranieri non hanno risparmiato alcuno sforzo per denunciare la Cina, 
accusandola di essere responsabile del nuovo coronavirus. Radio France 
Internationale (RFL) ha affermato che la Cina sarà molto meno passiva nel 
rispondere alle critiche. L’idea si è diffusa rapidamente, dato che i paesi 
occidentali continuano a demonizzare la Cina. Anche Josep Borrell, capo della 
politica estera dell’UE, ha recentemente scritto in un blog riferendosi alla 
Cina che “c’è una componente geopolitica, compresa la lotta per affermare la 
propria influenza, attraverso la narrazione propagandistica e la politica della 
generosità”.

Eppure il fatto è che nella fase iniziale della lotta cinese contro il virus, 
la Cina ha ricevuto da altri Paesi anche forniture inferiori agli standard. 
Naturalmente ci sono aziende orientate al profitto in tutto il mondo che 
producono prodotti di bassa qualità. Il clamore contro la Cina da parte dei 
media stranieri deriva dalla paura della crescente forza della Cina e da un 
tentativo deliberato di intromettersi nelle relazioni favorevoli che la Cina ha 
con molti altri Paesi.

VI. L’ingrata accusa di “diplomazia della mascherina”.

Di fronte all’impatto della pandemia COVID-19, alcuni responsabili 
dell’opinione pubblica internazionale hanno di nuovo ripagato la buona volontà 
della Cina con cattive intenzioni. Da marzo, i media francesi, tra cui Le Monde 
e Le Figaro, hanno riferito che i leader e i governi europei dovrebbero 
vigilare sugli aiuti della Cina durante la lotta contro l’epidemia, e 
dovrebbero diffidare della cosiddetta pubblicità diffusa del suo aiuto. Alcuni 
media occidentali hanno addirittura descritto gli aiuti medici cinesi 
all’estero, comprese le mascherine facciali, come “diplomazia delle maschere”. 
La chiamano “politica di generosità della Cina”, accusando la Cina di lottare 
per l’influenza geopolitica e di approfittare delle difficoltà degli altri.

Non è una novità. Le miopi calunnie dei media internazionali sulla Cina non 
sono mai cessate. Negli ultimi anni, i media occidentali riferiscono della 
crescita economica della Cina, dell’iniziativa Belt and Road o degli 
investimenti e delle costruzioni cinesi all’estero, cercando sempre un lato 
oscuro immaginario e contestando le motivazioni della Cina. Questi rapporti 
affermano che la Cina sta cercando di ridisegnare la mappa del mondo, o sta 
pianificando di esercitare un’influenza geopolitica o suggeriscono che la Cina 
sta intraprendendo un percorso diplomatico aggressivo. Questo tipo di reportage 
esaspera l’ansia dei paesi asiatici vicini, degli Stati Uniti e di altri paesi.

Guardando alla storia cinese, il mondo può vedere che la Cina ha diffuso la sua 
tecnologia di fabbricazione della carta, la stampa a caratteri mobili, la 
polvere da sparo e la bussola in altri paesi e ha promosso il progresso della 
civiltà umana. La Cina ha compiuto ricerche nei campi della scienza, tra cui 
l’astronomia, la geografia, la medicina, la matematica, l’agronomia. La Cina ha 
realizzato invenzioni nel campo tessile, della cucina, dell’abbigliamento, del 
cibo, dell’edilizia, delle spedizioni e in altri settori strettamente legati 
alla vita quotidiana di oggi. I brillanti risultati ottenuti dalla Cina nel 
campo degli strumenti astronomici, degli strumenti musicali, della metallurgia, 
della conservazione dell’acqua e di altri campi tecnologici hanno dato un 
enorme contributo alla civiltà umana e hanno fornito un importante supporto 
materiale per l’Età occidentale delle scoperte[5] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftn5>.

La civiltà cinese si è sviluppata negli ultimi 5.000 anni e l’idea stessa dello 
sviluppo umano si basa sulle migliaia di anni di civiltà umana. Sotto l’impatto 
della pandemia, la Cina ha sostenuto la visione di costruire una comunità 
globale con un futuro condiviso. La Cina è stata la prima a organizzare una 
lotta nazionale contro l’epidemia, durante la quale ha sostenuto attivamente 
altri Paesi. Eppure, gli occidentali malintenzionati continuano maliziosamente 
a puntare il dito e a dare la colpa alla Cina. Questo è preoccupante. In 
passato, le persone di tutto il mondo hanno apprezzato il contributo reciproco 
alla civiltà umana. Perché oggi queste persone trattano il sostegno e il 
contributo della Cina in modo ristretto? È deplorevole vedere persone al potere 
in Occidente che si preoccupano più degli interessi privati che di salvare vite 
umane.

 
Note

[1] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftnref1>
 Articolo di Wang Wen, Jia Jinjing, Yang Fanxin, Guan Zhaoyu, Wang Peng, Zhang 
Mengchen, Chongyang Institute for Financial Studies, Renmin University of 
China. opin...@globaltimes.com.cn.

[2] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftnref2>
 Cfr. Timeline of China releasing information on COVID-19 and advancing 
international cooperation on epidemic response, 
http://www.china.org.cn/china/2020-04/07/content_75903002.htm 
<http://www.china.org.cn/china/2020-04/07/content_75903002.htm>. Cfr. nel sito 
www.marx21.books.com <http://www.marx21.books.com/> il testo in pdf.

[3] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftnref3>
 Cfr. Xi Jinping: Lavorare insieme per sconfiggere l’epidemia di COVID-19, 
https://www.marx21books.com/xi-jinping-lavorare-insieme-per-sconfiggere-lepidemia-di-covid-19/.

[4] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftnref4>
 Coalizione di otto potenze imperialiste – Regno Unito, Francia, 
Austria-Ungheria, Germania, Italia, Russia, Giappone, e Stati Uniti – formatasi 
durante la colonizzazione della Cina, che schiacciò la rivolta dei Boxer. Alla 
fine della campagna, il governo imperiale cinese fu costretto a firmare 
l'iniquo Protocollo di pace dei Boxer del 1901 [NdT].

[5] 
<https://www.marx21books.com/smentite-le-falsita-delloccidente-sulla-pandemia/#_ftnref5>
 Approssimativamente dai primi anni del XV secolo fino alla fine del XVIII 
secolo.


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