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Tu chiamale se vuoi collusioni

Di Laser Manchester ‘00

Uno dei problemi principali che hanno contraddistinto la recente vicenda della guerra in Irak è stato quello della valutazione del programma iracheno sulla costruzione di armi di distruzione di massa. Si sa che negli ultimi mesi, con Saddam Hussein deposto e la guerra ridotta a resistenza, la questione si è di molto ridimensionata. Negli ultimi mesi Blair, Bush e Rumsfeld hanno dichiarato che seppure queste armi c’erano, non sono state trovate. E non saranno probabilmente trovate mai.

Nel frattempo però escono fuori elementi nuovi su come fu generato il consenso sulla presenza di armi di distruzione di massa in Irak. Alcuni mesi fa, quando la “willing coalition” era sul piede di guerra, le televisioni occidentali dichiaravano che Saddam Hussein era un pericolo proprio perché possedeva armi di distruzione di massa. I più attenti hanno notato anche che al tempo la tesi incontrò molte resistenze da parte dei commentatori di tutto il mondo. In particolare, proprio in Gran Bretagna la questione fu causa di molteplici conflitti specialmente all’interno della BBC. Si ricorda ad esempio che l’esperto David Kelly, scienziato di spicco nel laboratorio nazionale sulle armi batteriologiche di Porton Down, dichiarò alla BBC come del tutto infondata la tesi secondo cui l’Irak era militarmente pronto ad attacchi chimici e batteriologici. La sua presa di posizione gli costò la vita visto che alcuni mesi dopo le sue dichiarazioni alla BBC, Kelly decise di uccidersi. L’intervista a Kelly costò alcuni mesi dopo la carriera al direttore generale della BBC Greg Dyke, il quale fu costretto alle dimissioni. Queste vicende furono inoltre al centro di una inchiesta condotta da Lord Hutton sulle misteriose circostanze della morte di Kelly e più in generale sulle critiche della BBC sulla questione delle armi di distruzione di massa nelle mani dell’Irak di Saddam.

Ci sono ora delle importanti novita'. È emerso infatti un importante conflitto di interessi inerente uno dei personaggi che operarono dietro questa vicenda: la “dama” Pauline Neville- Jones. Personaggio di spicco alla BBC e precedentemente nel Joint Intelligence Committee, l’organo di governo che controlla l’azione dei servizi di intelligence (e che pubblicò il famoso dossier britannico sulle armi di distruzione di massa del Settembre 2003), la Neville-Jones più volte si espresse criticamente (sia in privato che in pubblico) nei confronti delle affermazioni di Kelly che nei confronti del reportage della BBC nei mesi successivi all’attacco all’Irak. E fu lei stessa che con le sue critiche accellerò il processo interno alla BBC che portò poi alle dimissioni di Dyke.

In questi giorni il giornale Guardian ha reso noto che la Neville- Jones dirige una delle compagnie responsabili per la produzione degli Humvees e degli elicotteri Black Hawk e Apache che sono oggi utilizzati nella guerra in Irak dall’esercito statunitense.La Neville-Jones è infatti uno dei direttori della Qinetic, una delle compagnie nate dalla privatizzazione di alcuni settori del Ministero della Difesa britannico, e detiene un numero di azioni di questa compagnia pari a circa 50.000 sterline, mentre il 51% è ancora nelle mani del Ministero della Difesa. Le azioni della Neville-Jones fanno parte di un fondo comune conosciuto come ‘il club degli ex-presidenti’, gestito attraverso il gruppo statunitense Carlyle, e di cui posseggono azioni anche l’ex presidente Bush (il padre di George) e l’ex primo ministro inglese John Major. Subito dopo l’inizio della guerra in Irak, la Qinetic ha lanciato un ambizioso assalto alle azioni delle compagnie belliche americane comprando per circa 160 milioni di sterline la compagnia americana Foster-Miller and Westar che appunto produce gli Humvees e gli elicotteri. Di recente questa compagnia ha ottenuto dalla Marina un contratto di 7 milioni di dollari per l’approvvigionamento di materiale bellico, mentre le sue azioni al mercato di Wall Street sono schizzate verso l’alto.

Intervistato di recente, il presidente della Qinetic, John Chisholm non ha potuto negare che effettivamente le compagnie britanniche come la Qinetic che hanno investito nel mercato bellico statunitense hanno sicuramente tratto vantaggio dal fatto che Stati Uniti e Gran Bretagna fossero alleati nella guerra all’Irak. E di certo, aggiungiamo noi, che i media fornissero una versione dei fatti vicina agli interessi delle compagnie britanniche andava a tutto vantaggio di chi come la Qinetic si apprestava ad investire nel mercato delle compagnie belliche americane. Meglio ancora se qualcuno dall'interno della BBC si preoccupava di 'dare la linea'.

Ma di certo, il numero di coloro che oggi chiedono le dimissioni della Neville-Jones dalla BBC sta crescendo. Molti ritengono del tutto scorretto che chi approfitta dalla vendita di materiale bellico utilizzato in Irak si sia permesso in passato di promuovere le dimissioni di chi esprimeva giudizi negativi sull’opportunità della guerra stessa e sulla pericolosità delle armi di Saddam. Benché la BBC ha di recente sottolineato che il fatto che la Neville Jones fosse uno dei direttori della Qinetic fosse risaputo, in molti ritengono che alla base della guerra interna alla BBC che generò il suicidio di Kelly e le dimissioni di Dyke ci fosse proprio la posizioni della collusa dama. Se il mistero sulle vere ragioni della guerra in Irak si infittisce, quello sui motori economici e finanziari che ne promossero a livello mediatico l’urgenza si sta forse pian piano schiarendo.

Per informazioni:

Antony Barnett, “BBC governor under fire for Iraq contracts,” 3 Ottober 2004. Vedi:
http://observer.guardian.co.uk/uk_news/story/0,,1318577,00.ht ml


Sul caso Kelly vedi Wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/David_Kelly

Sul Dossier britannico sulle armi di distruzione di massa:
http://www.number-10.gov.uk/output/Page271.asp



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