Per un mondo migliore, non un viaggio nel nulla
Inviato Lunedì, 23 dicembre @ 01:22:22 CET di nonluoghi 
 

di Paolo Barnard *

Questo documento riconosce la vitale importanza dell’esistenza oggi di
un Movimento, identificato nelle rappresentanze riunitesi a Porto Alegre
e a Firenze, ma anche altrove nel mondo, capace di proporre modelli
alternativi di esistenza e di sviluppo umano. Tuttavia, l’autore di
questo scritto vede il suddetto Movimento ricalcare alcune delle
modalità di azione che hanno portato altre esperienze, come il Pacifismo
o la lotta al Neoliberismo, a un sostanziale fallimento. Le righe che
seguono vorrebbero essere un contributo affinché le falle che si stanno
aprendo nel grande vascello salpato da Porto Alegre non portino al
naufragio di un’altra grande, quanto vitale, speranza.

Nel 1869 nasceva il Mahatma Gandhi. Sono passati più di centotrent’anni
di Pacifismo attivo, attraversati da figure straordinarie come Bertrand
Russell o Martin Luther King,  e da noi Aldo Capitini o Lorenzo Milani e
gli altri che li hanno seguiti.
Oggi il Pacifismo si fraziona in mille gruppi, decine di migliaia di
aderenti, infinite iniziative, che singolarmente hanno prodotto piccoli
miracoli. Ma complessivamente il fallimento è devastante. Non si sono
fermate le guerre, le invasioni, non si è bloccata una singola guerra
sporca, e oggi il ricorso alle armi ha carattere di pandemia. Ma peggio,
la spesa militare mondiale sta rapidamente riguadagnando salute: ha
toccato nel 2001 gli 839 miliardi di dollari e dopo l’11 di settembre
2001 è destinata ad aumentare vertiginosamente. Fra gli aumenti di spesa
maggiori, oltre a quello degli USA (48 miliardi di dollari previsti per
l’anno fiscale 2003) c’è quello dell’Africa, nonostante tutti gli
appelli al contrario. Negli ultimi dieci anni, a dispetto degli sforzi
pacifisti, tutte le principali industrie belliche hanno aumentato le
vendite, fra cui si segnalano: Lockheed Martin da 16,7 a 18,6 miliardi
di dollari – Boeing da 6,7 a 16,9 – BAE Systems da 11,8 a 14,4 –
Raytheon da 7,2 a 10,1 – Thales da 4,0 a 5,6. (1) 
E ancora peggio: oggi le guerre scoppiano con una facilità
agghiacciante, perché si fanno e basta, che si tratti della Palestina,
dell’Afghanistan, dell’Iraq o della Costa D’Avorio non importa. Mentre
scrivo, infuriano da 24 a 62 diverse guerre nel mondo, a seconda della
definizione che si dà di conflitto. L’11 di Settembre 2001 ha segnato la
fine dei residui di speranza, sicuramente per decenni a venire, nelle
lotte ai conflitti armati, nella battaglia contro la tortura politica, e
nelle campagne per il disarmo.

E’ imperativo a questo punto essere onesti con sé stessi:
complessivamente, il Pacifismo ha fallito.

Per leggere tutto il contributo di Barnard: http://www.nonluoghi.it/
(cercare l'articolo con il link nella hp)


c/

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