pwd9148 wrote on 21/03/2005 11.35:

Io non trovo dove scaricarlo. Ci mandi il link?



http://www.liberazione.it/giornale/050320/INDICE8.asp#inizio qui c'e' il sommario dell'inserto domenicale.


a

ps
un anno fa lo avrei cercato tra i last minute. Come passa il tempo ihihi

lo avrei messo, ma e' un po' complicato come vedrai.
E io mi sa che sono uno dei pochi che aggiorna i last minute :(

a proposito. Passiamo in colonna centrale le due news di zinc e di bussola?
questa e' quella di zinc, ampliata ma non corretta da me per la radio.

CALO DOTTORATI USA
L’iscrizione da parte di studenti stranieri ai prgrammi di dottorato di ricerca nelle universita’ statunitensi e’ in calo per il terzo anno conseguitivo. Lo comunica il Council of Graduate Schools, l'associazione che raggruppa le istituzioni che offorono corsi di dottorato, al termine dell'indagine annuale sulle iscrizioni per l'ultimo anno accademico. Il documento pubblicato mette in evidenza che dopo l’11 settembre 2001 gli studenti hanno voltato le spalle all’American Dream. Dopo il calo del 28% dello scorso anno, il 2004/2005 registra un calo del 5%. Gli studenti in fuga sono i cinesi (-13%) e gli indiani (-9): cina e India sono inoltre le due nazioni con maggior numero di studenti emigrati negli Stati Uniti. Le facolta’ colpite sono soprattutto ingegneria (-7%) e economia (-8%). Per gli americani si tratta di un problema serio. La ricerca statunitense infatti si basa su una forza lavoro straniera. I laboratori senza studenti di dottorato e post-doc stranieri chiuderebbero in un batter d’occhio. il calo degli studenti internazionali non si traduce però in un calo del numero complessivo di studenti di dottorato, che invece continuano stabilmente ad aumentare dopo il picco negativo del 1998. La crisi delle iscrizioni di studenti di dottorato potrebbe creare fra qualche anno una vera e propria emoraggia di personale per la ricerca. Pensiamo infatti che nel 1994 la percentuale di dottori di ricerca stranieri era il 40% nei campi dell’ingegneria e delle scienze naturali. Per non parlare dell’indotto economico, stimato all’oggi intorno a 13 miliardi di dollari annui. Se tra le cause primarie vengono individuate le difficolta’ per l’ottenimento del visto, inizia a serpeggiare l’idea che la qualita’ dell’istruzione avanzata (PhD) statunitense non sia piu’ esclusiva. Non e’ un caso che i grandi cali riguardano paesi con un tasso di crescita economica straordinario e un notevole sviluppo scientifico tecnologico. com/è ovvio, per gli USA vi è anche la preoccupazione per l'emorragia di conoscenze scientifiche e tecnologiche. Quelli che hanno studiato in america e hanno fatto ritorno nei paesi di origine stanno creando una nuova generazione di studenti, condividendo saperi sviluppati lontani da casa. la circolazione , aiutata appunto dai massicci investimenti nei paesi emergenti, porterà in breve tempo a mettere in discussione l'egemonia Usa. Sul lungo termine - è la nostra speranza - potrebbe anche aumentare la diversità nella ricerca, aprendo campi di ricerca nuovi e meno sintonizzati sullla cultura americana./
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