questa la storia. quasi quasi la metto pure sul sito.

Il super progetto globale ITER, International Themonuclear Experimental Reactor, per la costruzione di un reattore di fusione nucleare iniziera' presto. Dopo due anni di braccio di ferro per la scelta del sito dove costruire il prototipo sembra infatti che un accordo sia stato trovato. I paesi sostenitori del progetto, EU, US, Giappone, Corea, Russia e Cina non avevano infatti ancora deciso tra il sito francese di Caradache e quello Giapponese di Rokkasho. La partita infatti era congelata dal sostegno di EU, Russia e Cina per la Francia; e di US, Corea e Giappone per il sito nipponico. La partita ha rispecchiato le divisioni geopolitiche dilanianti degli ultimi anni. In particolare gli US erano fermi nel boicottare la struttura francese. Invece, pare secondo le testate giornalistiche francesi e giapponesi, che le riserve siano state sciolte. Il sito dovrebbe essere quello di Caradache. Il Giappone infatti avrebbe accettato di rinunciare alla propria candidatura in cambio di privilegi di subappalto nella fornitura di componenti. Ricordiamo che il progetto fara' girare molto denaro, solo per la costruzione del sito si spenderanno in dieci anni circa 5 miliardi di dollari, e altri 6 ne sono previsti per la messa in funzione del reattore e per la sua dismissione. Il paese ospitante, si fara' carico del 50% delle spese di costruzione,
gli altri patner del 10% ciascuno.
Ospitare il progetto non solo e' una questione di prestigio, che certo non fa
male alla grandeur francaise esportata nel contesto europeo, ma significa anche una opportunita' di investimento e di sostegno per l'economia locale, e per la ricerca.
Se la grande opera non risultera 'un fallimento completo, dovra' essere annoverata come il primo passo verso l'utlizzo controllato della fusione nucleare. Questo certo si pone in linea con le politiche degli ultimi anni che vedono nella scelta nucleare una strategia per l'abandono delle risorse fossili. Certo sarebbe
da ricordare, come recentemente apparso sul NewYorkTimes, che i combustibili fossili sono in minima parte utilizzati per la produzione di energia elettrica. Anche se alcune stime prevedono che l'innalzamento dei consumi energetici a livello globale sara' legato all'estensione di apparati di climatizzazione e di confort alimentati da corrente elettrica. Pur tuttavia la questione energetica dovra risolvere il grosso problema del trasporto. E in tal senso rimane solo una scelta all'oggi da percorrere che e' quella dell'idrogeno. Quanto questi scenari accoppiati, nucleare da fusione o da fissione per l'elettricita', e idrogeno per i trasporti, si affermi nel futuro e' un vero punto interrogativo. Rimangono come discusso altre volte alcune strade alternative, come l'integrazione di biosistemi per l'utilizzo dell'energia solare, soprattuto per usi locali. La partita si gioca. Gli attori in campo sono tanti. Certo la questione dell'energia, che si creda o meno all'esaurimento delle risorse fossile, e' tornata alla ribalta drammaticamente.
Kioto ha posto il problema delle emissioni, l'attentato del 9/11 e le guerre in Afghanista e in Iraq il problema dell'accapparramento delle risorse fossili, la competizione dei "mastini asiatici" Cina e India la distribuzione delle risorse.Purtroppo a questa accelerazione non corrisponde una chiara via di uscita.



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Sterpone Fabio
University of Texas
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