On 7/18/24 23:30, Giacomo Tesio wrote:
[...]
L'output di GPT-3 non è un "inner monologue" per GPT-3.
È solo la continuazione di un testo che descrive un monologo interiore.
Tale continuazione appare plausibile perché simile ai dialoghi e ai monologhi
presenti nei testi utilizzati per programmare statisticamente GPT-3.
Mi pare abbastanza pacifico...
Spiazzo un po' la discussione, condotta già altre volte in questa lista.
Cosa è la coscienza? Non penso esista una risposta univoca, ma tante
risposte quanti sono i punti di vista di chi le dà.
Si potrebbe dire che è l'esperienza soggettiva dei fenomeni? I filosofi
si sono cimentati in vari modi nell'esplorare questa dimensione. Gli
psicologi forse la definiscono come la consapevolezza delle proprie
emozioni. Le neuroscienze studiano le aree del cervello coinvolte nella
percezione con un approccio materialista. Agli antipodi di questo
approccio, i teologi colgono una dimensione trascendente.
Non c'è da sorprendersi che chi è convinto che sia un aspetto speciale
della natura umana, con o senza carattere di trascendenza, balzi sulla
sedia quando si parla di coscienza artificiale. Ma forse, se davvero
fosse solo spiegabile in senso materialista, potremmo persino pensare di
creare macchine artificiali che la emulano. Con un approccio
trascendente o umanista radicale, tale ipotesi di emulazione è
inaccettabile, impossibile. In ogni caso ChatGPT non è stata creata per
questo scopo, quindi tenderei ad escludere che possa esibire
caratteristiche di questo tipo. Sarebbe una cosa un po' magica e c'è ben
poco di magico nei piani della cosiddetta AI e molto di egemonico.
Sicuramente Giacomo coglie un punto affermando che le discussioni sulla
coscienza delle AI servono a tenere distanti le persone dalla realtà,
per distrarre l'attenzione dalle nefandezze dei Big Tech. Basta questo,
secondo me, per tenersi alla larga da queste pigre disquisizioni. E
naturalmente per demistificarle strenuamente.
D.
(null)