Il 17/08/24 12:00, nexa-requ...@server-nexa.polito.it ha scritto:

Date: Fri, 16 Aug 2024 17:27:58 +0200
From: alessandro marzocchi <alemar...@gmail.com>
To: nexa@server-nexa.polito.it
Subject: Re: [nexa] organizziamo un incontro online sul tema
        "chatcontrol" e simili? (Andrea Trentini)
Message-ID:
        <CAG5xczeb-3HpzZrHijO1D=08rxqunqgzzhnxydax5wngrgk...@mail.gmail.com>
Content-Type: text/plain; charset="utf-8"

Mi piace la proposta.
*Difendere la libertà e diffondere la cultura della libertà *(da sito
liberisti italiani) ha un antecendete necessario: *alfabetizzazione

buongiorno,

sul sito in questione (non conoscevo) trovo esaltazione di Javier Milei come liberista. A mio parere costui è un libertariano ed estremista destrorso estremamente pericoloso. es. contro l'aborto ma favorevole alla cessione "volontaria" di organi. Certo l'asse politico è attualmente molto spostato a destra... Ma così a destra?

la cultura della libertà senza l'uguaglianza è sancire i privilegi esistenti. La cultura dell'uguaglianza senza la libertà è garantire l'oppressione di chi non si allinea alla "maggioranza". IMHO.

il mondo informatico si è mostrato storicamente assai sensibile alle sirene del libertarianesimo (che non è libertario, almeno non nell'accezione europea, dove libertario fa rima con socialista) e dall'anarco-capitalismo (un ossimoro che si è disgraziatamente imposto). in particolare nella Silicon Valley.

anni fa cercammo di ricostruire parte della vicenda con un articolo sulla Crittografia, https://zenodo.org/records/5013068

che avremmo voluto continuare ragionando di criptovalute e blockchain e NFT, per le quali il discorso "meno Stato" o addirittura "no Stato" (che mi trova perfettamente d'accordo) si confonde con la privatizzazione del mondo e la truffa eletta a sistema di business (vedi NFT).

digitale*, tema che svolgi benissimo in università e che va avviato
all'inizio del ciclo scolastico, potrebbe essere un obiettivo?
Cordialmente.

mi chiedo a questo punto quale sia il portato politico di tale alfabetizzazione.

anche a me capita di fare alfabetizzazione digitale ecc. il senso politico di tale fare è orientato alla promozione dell'autonomia individuale e collettiva tramite l'autogestione delle risorse e lo sviluppo di competenze sistemi tecnologie da parte di persone per le persone.

buona giornata

cm

Duccio (Alessandro Marzocchi)

Date: Thu, 15 Aug 2024 10:54:06 +0200
From: Andrea Trentini <andrea.trent...@unimi.it>

To: nexa <nexa@server-nexa.polito.it>
Subject: [nexa] organizziamo un incontro online sul tema "chatcontrol"
         e simili?
Message-ID: <b454628d-d943-4900-870d-d9c460495...@unimi.it>
Content-Type: text/plain; charset="utf-8"; Format="flowed"

Ciao, faccio parte del comitato milanese di Liberisti Italiani e ogni
tanto organizziamo degli
incontri (sia online che in presenza) su temi importanti.
Vorremmo farne uno online in settembre sul tema "EU chatcontrol" (ma
allargato al tema sorveglianza
di massa, guerra all'anonimato, ecc.), non mi dispiacerebbe raccogliere
interventi da membri di
questa lista (penso ad esempio a Marco Calamari e a Stefano Quintarelli,
ma sono apertissimo a
proposte).
Se qualcuno di voi ha voglia di intervenire mi faccia sapere.
(gli incontri sono brevi, circa un'ora, quindi ogni intervento potrebbe
durare meno di dieci min con
dibattito collegiale a seguire)
Grazie mille


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Message: 2
Date: Fri, 16 Aug 2024 17:43:35 +0200
From: alessandro marzocchi <alemar...@gmail.com>
To: nexa@server-nexa.polito.it, atta...@di.unipi.it,  Stefano
        Quintarelli <stef...@quintarelli.it>
Subject: Re: [nexa] cervello elettronico, si diceva una volta
Message-ID:
        <cag5xczdyrbbx1mzm--10pnzvjurd5xbejnrvpzljh0oruha...@mail.gmail.com>
Content-Type: text/plain; charset="utf-8"

"" le regole dovrebbero discendere dai principi che si vogliono difendere
""


Nei sistemi giuridici come il nostro, alle costituzioni, ai principi, si
devono armonizzare le leggi ordinarie, le regole.
Però nel mondo digitale è insormontabile "" l'ostacolo linguistico "" che
altrove ho chiamato ""rischio digitale"".
*Humanware *è l’obiettivo cui puntare, sistemi sw ma anche hw in funzione
degli utenti finali, in armonia con l'affermazione per la quale “” *sono le
macchine che devono imparare a riconoscerci, non noi a doverci assimilare
alle macchine*. “” (
https://www.corriere.it/tecnologia/24_gennaio_02/l-intelligenza-artificiale-ci-riscattera-dalle-schiavitu-digitali-003b7434-d079-4f0b-ace3-2b35877daxlk.shtml)
criticando la situazione attuale nella quale “”*dobbiamo imparare a fare
funzionare i servizi che ci offrono*, anche se sono fatti male, sono
controintuitivi e scomodi “”.
Lo aveva riconosciuto Quintarelli (https://blog.quintarelli.it/spid/): “” Mia
moglie ha … chiesto di spiegarle come funziona e il perché di certe cose
che le sembravano complicazioni inutili) “”.
Per me, ignorante in molto ed ancor più nel digitale, quasi tutto il
digitale è complicato. Ancora oggi – agosto 2024 – noi ignoranti digitali
sfioriamo il 100% degli umani: perchè accettare la schiavitù digitale e,
molto peggio, abbandonare ad essa i giovani (Attardi, op cit)?
La regola generale dovrebbe essere semplice: ogni strumento informatico,
materiale od immateriale, deve essere interamente leggibile e trasparente
allo scopo di essere comprensibili agli utilizzatori finali.
Per gli analfabeti - tali siamo quasi tutti - c'è solo arbitrio, non c'è
principio non c'è regola.
Cordialmente.
Duccio (Alessandro Marzocchi)


Date: Thu, 15 Aug 2024 09:26:58 +0200
From: Giuseppe Attardi <atta...@di.unipi.it>
To: nexa@server-nexa.polito.it
Subject: Re: [nexa] cervello elettronico, si diceva una volta
Message-ID: <a5a69de6-c61f-47d1-829e-5f7105277...@di.unipi.it>
Content-Type: text/plain; charset=utf-8

On 13 Aug 2024, at 12:46, nexa-requ...@server-nexa.polito.it wrote:

l’autrice osserva che per disciplinare l’intelligenza
artificiale in modo generale occorre «passare dalle regole ai princìpi».
Questi ultimi, a differenza delle prime, sono caratterizzati da una
maggiore ampiezza e flessibilità. Ne sono esempi i princìpi di
trasparenza,
di non discriminazione, di sorveglianza umana ecc.

Direi proprio l’opposto: le regole dovrebbero discendere dai principi che
si vogliono difendere.
Un ribaltamento che si ritrova anche nell’impostazione dell’European AI
Act, che impone regole sul come sviluppare e certificare applicazioni di AI
(intesa in senso talmente lato da coprire praticamente qualunque
applicazione informatica), anziché stabilire quali siano i principi da
difendere, in particolare i diritti degli utenti.
La GDPR stabilisce invece quali siano i nostri diritti e lascia aperto il
compito alle autorità di protezione di come farli valere.



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