Buonasera Enrico, a tutti,

L'insegnamento del 'digitale',come linguaggio, scienza e strumento di vita
quotidiana è davvero un compito arduo.

Questo accade non solo per la complessità stratificata del 'digitale', ma
anche per la vastità ed eterogeneità dell'utenza e delle applicazioni,
praticamente in quasi tutti gli ambiti umani. Ad esempio, saper usare o
meno lo SPID è un elemento discriminante per il cittadino: avere accesso a
competenze digitali che consentano, a tutti un uso consapevole, critico e
creativo del 'digitale' deve essere un diritto per tutti i cittadini.

Cio' significa che bisogna farsi carico dell'insegnamento del 'digitale' ai
nostri bambini e ragazzi, ma anche agli adulti.

Focalizzandoci sulla scuola mi permetto di suggerire alcune idee per una
revisione delle Indicazioni Nazionali:
- In linea con quanto suggerisce Duccio, si dovrebbe partire dalla scuola
dell'infanzia, naturalmente in modo adeguato e proporzionato.

- Un riferimento al quadro delle competenze digitali per i cittadini
Europei, ultima versione DigComp 2.2 può aiutare a sviluppare un
progressione attraverso i diversi livelli/settori
dell'istruzione/formazione mantenendo un quadro di riferimento comune- RC
Publications Repository - DigComp 2.2: The Digital Competence Framework for
Citizens - With new examples of knowledge, skills and attitudes (europa.eu)
<https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC128415>.

- Un approccio 'cross-corricula', prevedendo una educazione al 'digitale'
trasversale ed interdisciplinare, come una responsabilità condivisa trai i
docenti,dalle materie umanistiche a quelle tecniche (STEM), è una buona
pratica. Questo è il trend che si evidenzia nell'Unione europea - Digital
education at school in Europe - Publications Office of the EU (europa.eu)
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/d7834ad0-ddac-11e9-9c4e-01aa75ed71a1/language-en>


 - In relazione al punto precedente, l'educazione (diritti e principi
- Europe’s
digital decade: 2030 targets | European Commission (europa.eu)
<https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/europes-digital-decade-digital-targets-2030_en>)
e in particolare l'istruzione al digitale (come funziona e come uso lo
strumento digitale) dovrebbe essere oggetto di valutazione, come vengono
valutate altre discipline. Questa pratica è ancora limitata nella Unione
europea Digital education at school in Europe - Publications Office of the
EU (europa.eu)
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/d7834ad0-ddac-11e9-9c4e-01aa75ed71a1/language-en>


Cordiali saluti, Alessandro (Brolpito)


On Wed, 28 Aug 2024 at 13:45, Enrico Nardelli <narde...@mat.uniroma2.it>
wrote:

> Cari tutti
>
> a proposito di "cosa insegnare" di informatica nella scuola vi ricordo la
> proposta che la comunità accademica italiana dell'informatica aveva
> elaborato nel 2017
>
>
> https://www.consorzio-cini.it/images/Proposta-Indicazioni-Nazionali-Informatica-Scuola-numerata.pdf
>
> Per quelli che fossero interessati al tema della didattica
> dell'informatica, ricordo il 2-do convegno nazionale dedicato al tema
> https://www.itadinfo.it/ che si terrà a Genova dal 18 al 20 ottobre p.v.
>
> Ciao, Enrico
>
>
> Il 28/08/2024 09:50, alessandro marzocchi ha scritto:
>
>
>  ""educazione al digitale ... cominciare fin dal primissimo contatto con
> la tecnologia, ogni cosa a suo tempo""
> OGNI COSA A SUO TEMPO, cioè
> al primissimo contatto con la tecnologia vorrei si desse al bambino
> tecnologia NON MANIPOLANTE poi i destinatari crescono in età e conoscenze
> ed a loro  si dirà e si darà altro fino ad arrivare agli argomenti trattati
> da ultimo.
> Educare - insegnare sono parole diverse con origini diverse, la relazione
> ""docente - discente"" è una linea i cui punti a volte sono l'impressione
> di un segno (insegnamento) ed altre volte sono un attrarre fuori
> (educazione).
> Anche in lista nexa non tutti abbiamo competenze e linguaggio
> specialistici, forse è questo il nocciolo dell'argomento del quale ci
> occupiamo, lo scrivo senza alcuna intenzione critica, sentendomi ignorante
> e provando gratitudine per quanto imparo, fin dal primissimo contatto con
> la tecnologia vorrei che ogni bambino avesse opportunità simili. ... più
> d'uno di voi fa questo, in lista e fuori, diamo questo anche nel contesto
> del primissimo contatto del bambino con la tecnologia col progetto di
> accompagnare la sua crescita nel tempo.
> Anche io spero di essere riuscito a spiegarmi...
>
> Il giorno 28 Aug 2024 06:36:53 +0200 Marco Fioretti ha scritto:
>
>> On Wed, Aug 28, 2024 01:04:56 AM +0200, alessandro marzocchi wrote:
>>
>> > Addirittura io ccuche l'educazione al digitale iniziasse all'inizio del
>> > nido, se possibile anche prima cioè quando il bambino si trova fra le
>> mani uno
>> > smartphone e vorrei che neppure avvicinasse tecnologia subdolamente
>> > manipolatoria.
>> > In sintesi: per insegnare bene l'informatica è necessario cominciare
>> fin dal
>> > primissimo contatto con la tecnologia, ogni cosa a suo tempo.
>>
>> forse non e' necessario specificarlo, ma nel dubbio...
>>
>> se "insegnare" l'informatica include obbligatoriamente "insegnare
>> davvero, seriamente, a programmare" in qualsiasi linguaggio,
>>
>> allora finche' continuiamo a pensare che "educazione al digitale"
>> (indispensabile) e "insegnare l'informatica" siano sinonimi, o anche
>> solo che la seconda sia una parte non negoziabile della prima non
>> andiamo da nessuna parte.
>>
>> Marco
>>
> --
>
> -- EN
> https://www.hoepli.it/libro/la-rivoluzione-informatica/9788896069516.html
> ======================================================
> Prof. Enrico Nardelli
> Past President di "Informatics Europe"
> Direttore del Laboratorio Nazionale "Informatica e Scuola" del CINI
> Dipartimento di Matematica - Università di Roma "Tor Vergata"
> Via della Ricerca Scientifica snc - 00133 Roma
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