Da: carlo von lynX > On Sat, Jul 05, 2014 at 09:58:46PM +0200, lilo wrote: > > Il 04/07/2014 18:14, carlo von lynX ha scritto: > Mi riferisco a Stefano e te
Fa specie leggere di democrazia interna e di organizzazione politica da chi ha fatto diventare il Partito Pirata italiano un club "esclusivo" (ma dei poveri) chiudendone le porte ai più. E sono tanti. Solo nella mia cerchia, a suo tempo, quando ancora Athos Gualazzi riusciva malgrado gli dessero del vecchio, a dargli ancora una qualche parvenza di affidabilità e si organizzavano le "Feste dei Pirati" dove intervenivano avvocati ed esperti del settore, mandando qualche messaggio su Facebook e facendo due telefonate avevo "reclutato" oltre 120 persone. Tutti professionisti, appassionati di nove tecnologie, potenziali donatori ma soprattutto attivisti che avrebbero dato sicuramente un qualche contributo, anche piccolo, alla causa Pirata in Italia. O potrei farvi nomi e cognomi di almeno altre 30 persone nella mia stessa condizione con le quali mi confronto tutti i giorni nell'ambito dei mille progetti IT italiani (eh già esiste un mondo qui fuori e stiamo tutti a Venezia in questi giorni): ignorate, umiliate, espulse, allontanate, derise, aggredite, sputtanate o addirittura vittime di cyberbullismo e diffamazioni online (pratiche che, paradossalmente, proprio il Partito Pirata dovrebbe tutelare!). Se aveste un minimo di umiltà e di spirito critico volto a far crescere veramente un movimento italiano che si occupi seriamente di diritti digitali, che partecipi alle grandi cause legate all'editoria digitale, che faccia lobbying (nel senso buono del termine) su riforme del copyright e digitale, fareste un passo indietro, azzerereste le cariche e rifondereste il Partito riscrivendo lo Statuto. Noi, migliaia di "appassionati del genere", siamo qui ad aspettare. Poi, se potete e avete tempo, vergognatevi almeno un po'. _______________________________________________ Open https://lists.partito-pirata.it/cgi-bin/mailman/listinfo/open
