Laboratorio democratico di Firenze

E' ancora possibile riunirsi, discutere, ragionare, dire "non sono d'accordo" senza che questo venga considerato in sé una minaccia per l'ordine pubblico? A un problema di ordine pubblico è stato ridotto per mesi il Forum Sociale Europeo prima che una clamorosa smentita venisse proprio dalla maturità del movimento, dalla sua pluralità, dalla sua capacità pacifica di analisi, confronto, proposta. Su quel piano si sta ritornando solo pochi giorni dopo, a seguito degli arresti dei venti militanti del movimento, colpiti da provvedimenti restrittivi di inaudita durezza. Nuovamente si cerca di ridurre a caso giudiziario quello che invece è un fenomeno prettamente politico di portata straordinaria.
La natura stessa delle imputazioni a carico degli indagati, ai quali non risulta essere  stato  contestato alcun fatto specifico riconducibile a una responsabilità individuale deve far riflettere: cospirazione politica mediante associazione,  turbamento dell'esercizio delle funzioni del Governo, sovvertimento dell'ordinamento economico dello Stato, propaganda ed apologia sovversiva: sono reati stabiliti  dal codice Rocco del 1930 e sono reati cosiddetti "politici" perchè posti a tutela della Personalitàdello Stato (eredi dei crimina laesae maiestatis).

Il Laboratorio per la Democrazia di Firenze, ritenendo che il diritto al dissenso e la sua pacifica manifestazione siano principi essenziali per la democrazia, esprime solidarietà per le venti persone ingiustamente incriminate ed arrestate e ne chiede l'immediata scarcerazione. Ritiene inoltre con  certezza che il Social Forum, confermando ancora una volta la sua natura pacifica e legalitaria, saprà restare unito contro qualsiasi provocazione.

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