parafrasando Polanyi, si potrebbe parlare di "doppio movimento". Sottoscrivo pienamente ambedue i momenti di dispiegamento della ritrovata forza del movimento. Per quanto ci consta come CW noi vorremmo adoperarci perché ogni microinsubordinazione del precariato in giro per l'Europa venga amplificata in tutti i punti delle reti di conflitto sociale esistenti nel movimento: uno sciopero a Tolosa, un picchetto a Glasgow, un boicottaggio a Barcellona, un blocco a Bergamo devono diventare subito notizia, iniziativa, concatenazione di conflitti transeuropei.

Bifo, ma non ci dici niente della psicochimica ecomental dell'altro mondo possibile?

At 20.22 25/11/02 +0100, [EMAIL PROTECTED] wrote:
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Sono convinto che nei prossimi mesi il movimento dovrà mettere in moto due processi che trasformino la struttura e le modalità di azione dei social forum.
Uno verso il basso, per così dire, uno verso l'alto.

Verso il basso: creare strutture di autodifesa della società in ogni luogo della vita quotidiana. Occorre rovesciare il procedimento che i social forum hanno seguito fin qui, che consiste nell'andare nelle situazioni sociali per raccogliere energia da portare sul piano dimostrativo. Ora é necessario che l'energia (enorme) di Firenze si riversi nelle situazioni sociali, occorre che dovunque si creino strutture di autodifesa della società. Occorre prepararsi a una fase in cui non dovremo più portare un milione di persone in un posto, ma mobilitare le situazioni della vita quotidiana, occupare le scuole e le facoltà, le fabbriche e i luoghi di vita pubblica, per impedire l'argentinizzazione, cioé la devastazione dell'ambiente sociale da parte di una banda di predoni, e per impedire la jugoslavizzazione, cioé la militarizzazione e la guerra tra diversi settori del paese, che é implicita nel colpo di stato leghista della devolution.

Verso l'alto occorre avviare il processo di formazione di una coalizione programmatica europea che si proponga come alternativa alle politiche antisociali e subalterne al militarismo americano. Una coalizione che disegni in maniera nuova l'alternativa su cui si giocheranno le elezioni europee del 2004.
Non sarà la socialdemocrazia, non sarà l'Ulivo, meno che mai potrà essere la Terza via di Blair e di D'Alema ad affrontare il centro destra a livello europeo. Sarà una coalizione sociale e politica che si sta formando nel corso delle lotte di massa contro la guerra e contro la devastazione liberista e che crescerà nei prossimi mesi. Una coalizione programmatica non ha nulla a che fare con un partito e neppure con una coalizione di partiti. E' una linea di demarcazione chiarissima tra chi vuole appoggiare il liberismo e la guerra, e che si batte contro le politiche di devastazione.
Una linea di demarcazione programmatica fondata sul rifiuto della violenza militare, sull'estensione dell'area europea e l'eguaglianza salariale, sull'accoglienza e la libera circolazione degli uomini e delle donne.





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