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strategie per la comunicazione indipendente
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14 dicembre TPO Bologna
eterea
Convegno TELESTREET
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ETEREA
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Il pesce banana ci sta avvelenando
Ok lo sappiamo, questo paese sta sprofondando nella miseria. Nella miseria
morale e psichica, prima di tutto. E ben presto nella miseria materiale. Il
grasso che ha ostruito il cervello collettivo si sta dissolvendo. Centinaia
di migliaia di persone stanno perdendo il posto di lavoro mentre una
piccola minoranza si arricchisce sulla miseria altrui e sull'ignoranza
prodotta industrialmente dal sistema di comunicazione.
Si avvicina il Natale più triste a memoria d'uomo. Si lamentano i
commercianti: la gente è triste, non compra. Si interrogano sul futuro gli
economisti, e a bassa voce, perché non si senta, sussurrano la parola
"depressione" tracciando diagrammi statistici.
Ma la depressione è nel cuore. La depressione deriva dal flusso immaginario
che il potere invia verso i nostri cervelli. Deriva dalle immagini di
servilismo e violenza che emanano dall'acquario televisivo che bombarda
continuamente il nostro sistema nervoso. La depressione deriva dallo
spettacolo squallido del danaro che compra i cervelli, le immagini, i
sogni, i pensieri.
Il pesce banana ha appestato l'acquario, e adesso il fetore è
insopportable. Un gruppo economico che ha fondato il suo potere
sull'illegalità, sulla corruzione dei giudici, sulla complicità mafiosa,
sull'omertà, sull'emarginazione sistematica dell'intelligenza, sta
avvelenando il cuore e la mente di milioni di persone. E' la forma più
ripugnante di fascismo: la dittatura dell'ignoranza prodotta mediaticamente.
Il signore di Mediaset ha affidato la RAI al suo personale di servizio. I
camerieri dell'uomo di Mediaset stanno ripulendo il servizio pubblico da
ogni milligrammo di intelligenza e di informazione. Dall'etere potremo
ricevere solo ciò che serve fedelmente la dittatura dell'ignoranza.
Ma in molti quartieri delle città italiane ha cominciato a diffondersi una
nuova moda.
A Trieste a Bologna a Roma, a Firenze a Termini Imerese e in altri luoghi
di cui non c'è giunta notizia, gruppi di mediattivisti hanno iniziato a
creare tivu di strada. Vanno fra la gente a catturare immagini e parole.
Innalzano un'antenna e la collegano a un trasmettitore a cortissimo raggio.
Trasmettono la vita quotidiana nel circuito della vita quotidiana.
Orfeotv trasmette dal 21 giugno qualche ora serale, due o tre giorni nella
settimana. Il suo messaggio è:
Spegni la tivu di regime accendi la telecamera crea un gruppo di
mediattivisti che ogni giorno vadano in giro a intervistare, raccogliere,
mixare e rimontare. Metti su la tua antenna, crea la tua stazione
televisiva. Quel che occorre non è molto. Un antennista capace di scovare
le zone d'ombra delle frequenze televisive, e un'attrezzatura tecnica che
costa poco più di mille euro. E soprattutto occorre tempo per discutere e
lavorare insieme, occorre libertà di immaginazione..
Un'ondata di televisioni di quartiere può restituire ossigeno a questo
paese agonizzante.
Telestreet non è una televisione migliore più giusta o più bella. E' la
fine della televisione, la fine di questo medium tiranno che ti costringe a
subire. E' l'inizio di un processo che può dilagare dovunque: il processo
di presa di parola/immagine da parte di un esercito pacifico di
comunicatori in rete.
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