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da www.aljazira.it
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Il poeta in una situazione di emergenza è necessariamente politico

 
 
 Mahmud Darwish
 
 Al-'Arab (Gli arabi, Londra) .:. 17.12.02 
 

 
Nel corso di un incontro all’Università Americana del Cairo il poeta 
palestinese Mahmud Darwish ha affermato che “il poeta in una situazione di 
emergenza è necessariamente un politico, perché anche la poesia entra a far 
parte della resistenza all’occupazione”. 

Darwish, durante la serata organizzata nell’ambito de L’anno della Palestina, 
che è stato organizzato dai professori e dagli studenti dell'Università, ha 
detto: “Mi fa piacere presentare le mie poesie all’interno de L’anno della 
Palestina. Sembra che tutta la nostra vita non sia bastata per vedere la 
liberazione e l’indipendenza della nostra terra, ma il suo popolo non ha 
rinunciato all’idea della libertà, e farà di tutto affinché questo momento 
arrivi presto”.

Ha poi aggiunto: “Io come poeta vivo una situazione che sta tra una libertà 
di vedere il mondo attraverso la poesia e la pressione del momento storico 
che definisce il mio punto di vista. Questo è senza dubbio un difficile banco 
di prova, perché porta il poeta a domandarsi cosa ci sarà il giorno seguente, 
quando cambieranno le circostanze. Quanto è difficile per l’uomo essere 
palestinese, e per il poeta essere palestinese, dato che deve essere nello 
stesso tempo dentro e fuori se stesso, deve coniugare la bellezza ed il lato 
pratico, deve riunire lo sdoppiamento poeta-politico in un’unica persona”. 

Nella serata organizzata dall’associazione Universitari per la Palestina, 
composta da studenti e professori, Darwish ha presentato estratti dalla sua 
ultima raccolta poetica Halat hisar (Stato d’assedio), dalla raccolta 
Jidariyya Mahmud Darwish, oltre a una selezione di nuove poesie non ancora 
pubblicate.

Darwish ha annunciato che “i brani non ancora pubblicati provengono da 
un’opera che era quasi pronta prima della seconda Intifada, poi lo stato 
d’assedio  mi ha spinto a scrivere appunto Halat hisar. Comunque questa nuova 
raccolta sarà pubblicata interamente la prossima estate”. Ha poi 
aggiunto: “Nella raccolta ho trattato il rapporto con il luogo, la residenza 
e la domanda di ritorno, non in senso geografico ma in senso esistenziale, e 
i cambiamenti avvenuti nella realtà”.

Ha inoltre affermato che “il poeta deve stimolare la realtà con la forza del 
mito, e inserire nel suo racconto le dinamiche attuali. Ma questo è 
possibile? In verità io non conosco la risposta, e sono contento di non 
conoscerla”. 

La serata, svoltasi nell’aula magna dell'Università Americana, che può 
contenere più di mille persone, ha riscontrato un enorme successo. Erano 
presenti molte personalità del mondo della cultura e della politica egiziana, 
come lo scrittore Muhammad Hasanayn Haykal, l’intellettuale Mahmud Amin, 
l’analista di economia Mahmud ‘Abd al-Fadil e Muna Mukrim ‘Abid. Fra gli 
scrittori erano presenti Radwa ‘Ashur, Gamal al-Ghitani, Samia Ramadan, Sa‘id 
al-Kafrawi, così come vi erano i poeti Ahmad ash-Shahawi, Hind al-Qadi ed 
altri ancora. Ha partecipato inoltre un gruppo di intellettuali arabi 
residenti al Cairo, ed altri giunti appositamente al Cairo in occasione di 
questa manifestazione. Fra loro vi erano il Ministro della cultura libanese 
Ghassan Salama, un’importante personalità del teatro libanese come Nidal al-
Ashqar, lo scrittore marocchino Bensalem Himmish, vincitore quest’anno del 
premio Naghib Mahfuz per la sezione romanzo, il poeta palestinese Marid al-
Barguthi, l’ambasciatore marocchino al Cairo ed altri ancora.

Darwish ha salutato personalmente la maggior parte di essi, ed in particolare 
ha ringraziato Hasanayn Haykal per le sue parole: “forse questa è stata la 
prima volta in cui i professori siano stati  ascoltatori”.

Muhammad Siraj, del Dipartimento di Studi Arabi all’Università Americana, ha 
espresso la propria felicità per aver ricevuto Darwish e per averlo scelto 
per partecipare alle attività del programma L’anno della Palestina, perché 
lui è “la migliore espressione della questione palestinese. E’ il poeta che è 
riuscito dove altri hanno fallito, nella espressione politica”. Ha poi 
aggiunto: “Chi legge la poesia di Darwish vi percepisce l’ottimismo di chi 
crede nel diritto e nella giustizia, vi percepisce l’umanità degli arabi, e 
noi abbiamo bisogno di molti esempi come lui”. 
S.S.
 

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