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da pedrag
preso sempre dal sito di aljazira.it




La traduzione come mezzo per far conoscere l'apporto culturale degli arabi

 
 
 Quanto deve Don Chisciotte alla letteratura araba?
 
 Al-Hawadith (Avvenimenti) .:. 9.1.2003
 

 
L'Istituto PROTA (Project of Translation from Arabic), diretto dalla 
scrittrice araba Salma al-Khadra' al-Jayyusi, svolge un ruolo importante nel 
far conoscere all'Occidente il patrimonio arabo-islamico, attraverso la 
traduzione in lingua inglese di opere letterarie e scientifiche antiche e 
moderne. Fino ad oggi questo istituto ha tradotto circa duecento libri, che 
hanno avuto una notevole influenza sugli intellettuali e sul mondo accademico 
occidentale.

Attualmente l'Istituto ha intenzione di tradurre quaranta nuovi libri 
pubblicati in Arabia Saudita, con il patrocinio speciale del Principe Mash'al 
Bin 'Abd al-'Aziz, in risposta alla campagna attualmente in corso in 
Occidente contro l'Islam, considerato come una religione che incita alla 
violenza e al terrorismo. Allo stesso tempo il PROTA si sta occupando di una 
voluminosa opera dal titolo Le forme del racconto arabo in epoca classica, 
alla cui stesura partecipano specialisti arabi e stranieri.

"Il Principe è stato molto gentile durante il nostro incontro, durato un'ora 
e mezza. Ho trovato in lui una grande umanità e si è dimostrato estremamente 
disponibile. Fra le grandi personalità politiche che ho avuto modo di 
incontrare, due mi hanno lasciato una profonda impressione. Uno è appunto il 
Principe Mash'al Bin 'Abd al-'Aziz e l'altro è il Re di Spagna Juan 
Carlos". " Il Principe ha concesso all'Istituto PROTA di pubblicare  
l'enciclopedia della nobiltà morale dell'Islam in lingua inglese e ha offerto 
il necessario aiuto per la realizzazione del progetto".

La Jayyusi ha commentato anche il secondo progetto del PROTA, relativo alla 
pubblicazione del libro su Le forme del racconto arabo in epoca classica con 
la collaborazione dell'Università Re Sa'ud di Riyad. "E' noto che i 
detrattori della cultura araba affermano che gli arabi antichi non 
conoscevano il romanzo e il racconto. Bene! Gli stessi occidentali non 
conoscevano il romanzo fino al diciassettesimo secolo. In realtà, il romanzo, 
nella forma attuale, non era conosciuto nel mondo antico. Il romanzo è un 
genere letterario nuovo, nato con l'invenzione della stampa, grazie alla 
quale è aumentato il numero dei lettori. Il romanzo è figlio della moderna 
società borghese e della civiltà contemporanea. Prima dell'invenzione della 
stampa la gente non leggeva e le copie venivano eseguite a mano. Con 
l'avvento della stampa nasce il giornalismo e, nel diciassettesimo secolo, i 
romanzi iniziano ad essere pubblicati a puntate sui giornali e sulle riviste. 
Così è stato per i romanzi di Dickens in Inghilterra e per quelli di 
Dostoevskij in Russia. Se fra gli arabi non era conosciuta la forma del 
romanzo anticamente, non è certo perché gli inglesi o i francesi sono stati 
più capaci di noi, ma perché mancavano le condizioni oggettive affinché 
questo genere potesse svilupparsi. Ma gli arabi conoscevano l’arte del 
racconto e vi eccellevano. Ne è esempio Risalat al-ghufran (L’epistola del 
perdono, di Al-Ghazali), scritto in forma di racconto. Le maqamat 
(componimenti, di solito brevi, in prosa ornata e rimata, la cui nascita è 
attribuita a al-Hamadhani, morto nel 1008. ndt.) sono racconti, così come 
Kalila wa Dimna (rielaborazione in lingua araba della raccolta indiana 
Panciatantra. ndt. ), per non parlare de Le mille e una notte. I racconti 
sono presenti in molte fonti del nostro patrimonio letterario e della 
saggistica: nei libri di storia, nei libri biografici e in quelli 
scientifici. Credo di non esagerare nel dire che il racconto è una parte 
importantissima della creatività araba antica. E non esagero nel ricordare 
che il racconto arabo ha influenzato il racconto occidentale.

Cervantes, autore del Don Chisciotte, trascorse cinque anni in Algeria, 
durante i quali imparò l’arabo. In Algeria venne a conoscenza delle maqamat, 
dalle quali prese il personaggio contraddittorio che contiene il serio, il 
faceto e l'ironia nei confronti della società. Così come dalle maqamat 
acquisì la separazione tra lo scrittore e la voce narrante. Gli occidentali 
considerano Cervantes il padre del romanzo europeo, ma a ben vedere il suo 
romanzo si basa sul racconto arabo, anche se adesso gli stessi occidentali 
non riconoscono nessun merito agli arabi e ai musulmani”.

Durante il suo discorso, la Jayyusi ha sottolineato l'impegno costante 
dell'Istituto PROTA  nel portare avanti la sua missione culturale. Inoltre, 
ha voluto rimarcare il fatto che il libro  Le forme del racconto arabo in 
epoca classica verrà pubblicato in due lingue, araba e inglese, e conterrà 
decine di contributi che, forse per la prima volta, illustreranno questo 
importante aspetto della creatività araba nel medioevo.   
S.S.
 


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