Domani, lunedì 17 febbraio ricorre il 403° anniversario del rogo di Giordano Bruno, che preferì farsi bruciare vivo durante l'Anno Santo del 1600 piuttosto che rinnegare il suo libero pensiero. Anche grazie a creature come queste ieri centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta hanno avuto la coscienza di scendere per le strade e gridare ai potenti del mondo un messaggio di pace. In allegato vi mando un piccolo-grande poema scritto da Donato Di Poce in onore del grande filosofo nolano. Chi si trovasse a passare dalle parti di Campo de' Fiori qui a Roma, alle ore 16.00 circa si terrà come tutti gli anni la cerimonia per ricordare quel sacrificio: ai piedi della statua di Giordano si usa depositare una poesia, un pensiero, un fiore. C'è gente che viene da tutte le parti del mondo per non dimenticare: chi - come il sottoscritto - non ha mai perso questo appuntamento, può assicurarvi che è un momento di fratellanza e di comunione. In quel lontano giovedì mattina del 1600 dalle ceneri del rogo di Giordano Bruno nacque il libero pensiero della nostra società occidentale che ci permette di mettere in discussione in ogni momento quel mondo delle regole che noi stesso abbiamo creato. Adriano Petta
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