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Credo ci sia un errore di prospettiva nella conclusione:
non è certo il movimento che si accoda a Chirac /Schroeder (e mettiamoci
pure il Vaticano) -chi sarebbe tanto ingenuo?- ma sono loro ad aver assunto
le loro posizioni contando sull'orientamento delle opinioni pubbliche
nazionali e mondiale.
Schroeder per es. sa bene perche' ha vinto miracolosamente le ultime
elezioni, e il Vaticano non scommette sui cavalli perdenti.
Dal mio punto di vista la situazione attuale comporta 3 grosse opportunità e
un rischio per il movimento:
1. Allargare la sua base di consenso comunicando con la più vasta opinione
pacifista
2. Radicalizzare l'opinione pacifista comunicando le relazioni tra guerra/
imperialismo e capitalismo (o neoliberismo)
3. Per Lenin una situazione e' rivoluzionaria se le classi dominanti si
mostrano incapaci di mantenere il controllo mentre le dominate mostrano di
non voler più accettare tale controllo. Vale a dire che il contesto sembra
alquanto favorevole a cambiamenti radicali.
Il rischio é che la guerra (e chissa' quali altre seguiranno) comportera'
plausibilmente un'ondata di terrorismo e le speculari politiche della
paranoia, strategie della tensione, restrizioni della democrazia e tutti i
possibili giochi sporchi (a cui si spera siamo vaccinati). Quindi... la
partita e' aperta, e sono d'accordo che dovremmo chiarire che tipo di europa
vogliamo (se ne sta discutendo anche nel forum
[EMAIL PROTECTED] )

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