Occupata oggi la facoltà di Scienze Politiche di Bologna

Comunicato stampa
Con preghiera di pubblicazione e diffusione.

La prima guerra per il governo del mondo del post 11 settembre è iniziata.
Stanno piovendo migliaia di ordigni di morte sulla popolazione inerme di Baghdad, ma di una morte intelligente perché usa le armi della retorica umanitaria e della tecnologia digitale.
Ci diranno che gli ignoranti siamo noi; perché non riusciamo a capire quanta umanità ci sia nel vedere morti, città distrutte, e terreni contaminati dall’uranio impoverito, effetti collaterali di un disegno politico il cui fine è liberare un popolo oppresso e dare un duro colpo al terrorismo internazionale.
Il mondo ferito dall’efferato crimine dell’11 settembre non vuole questa guerra, perché ha capito che con la lotta al terrorismo non ha nulla a che vedere.
Spetterebbe esclusivamente a un’organizzazione internazionale verificare il possesso o meno da parte di Saddam Hussein di armi di distruzione di massa.
“ E’ la guerra che fa la coalizione” e “ o con noi o contro di noi” sono ormai le parole d’ordine della politica estera americana, in barba a tutti i trattati internazionali. Il resto del mondo non può che stare a guardare la forza solitaria dell’ iperpotenza, Europa compresa.
Noi condanniamo senza mezzi termini questa guerra perché crediamo che:
1 La pace e la democrazia in Medio Oriente si otterranno anche grazie ad una soluzione del conflitto Israelo-Palestinese che preveda uno stato sovrano per entrambi i popoli;
2 Il disarmo dell’Iraq è ottenibile pacificamente attraverso un aumento del numero degli ispettori dell’ONU.
3 La lotta al terrorismo paga solo dal momento in cui i governi occidentali intraprendono politiche economiche e democratiche volte a diminuire le tremende disuguaglianze di questo pianeta.

Da strada maggiore 45,
20/3/03
Facoltà di Scienze Politiche Occupata.

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