Sofri deve uscire subito e basta. E Castelli è il nazi di Bolzaneto che sappiamo.
I meriti adrianei nel sostegno dato ai musulmani di bosnia e i suoi demeriti in altre meno nobili cause non spostano di un'acca, di una virgola, di un neutrino l'essenza della questione: un processo surreale, una detenzione che grida vendetta.
Non sfuggirà però certo l'ironia del fatto che il giornale fautore della stagione dell'emergenza (repubblica) si ritrova con un editorialista dietro le sbarre proprio per la deriva inquisitoria innescata dall'emergenza. Mentre il cattivo maestro tanto odiato dagli scalfari e dai pansa è oggi in libertà e letto in tutto il mondo (altro che sofri, il nostro ignatieff intimista per coazione, di difficile esportazione). Non sono incredibili le perfide ironie della storia italiana recente? Fai fuori gli autonomi e ti ritrovi i craxiani, fai fuori i craxiani e ti ritrovi i berlusconiani...


At 11.27 24/07/03 +0200, you wrote:



From: "Alessandro Brandoni" <[EMAIL PROTECTED]>
Subject: Re: [RK] Re: troppa grazia per Adriano Sofri

Scusa rossana ma non riesco a capire la tua posizione su Sofri. Il problema è relativo al processo indiziale e senza prova alcuna che ha portato Sofri alla condanna. Non riesco a capire cosa c'entrino in tutto questo le sue opinioni o i presunti rapporti con i servizi segreti. Oppure pensi che siccome Sofri abbia cambiato opinioni rispetto a quando militava in LC ciò basti a giustifcare comunque il fatto che se ne stia in galera ingiustamente. Spero di averti frainteso

Brando




From: rossana <[EMAIL PROTECTED]> Subject: [RK] Re: troppa grazia per Adriano Sofri

Sul caso Sofri, e lo scrivo senza virgolette perchè Sofri dovrebbe spiegare se ha avuto e se ha ancora legami con i servizi segreti, concordo con quanto scritto dalla Rossanda sul Manifesto di oggi 20 luglio 2003.
.."Si prenda dunque il mazzetto che Castelli ha confezionato con intenzioni velenose. Prenderemmo più volentieri, perchè da tempo è nostra, la proposta di una amnestia per i reati politici degli anni Settanta"...


Sul resto:

- amici odierni di Sofri (vedi radicali e Ferrara in primis)
- quello che ha scritto e fatto durante le ultime guerre

provo solo ribrezzo.

30/10/2002 | ADRIANO SOFRI: LETTERA APERTA A MARCO PANNELLA E AL CONGRESSO RADICALE TRANSANAZIONALE DI TIRANA
Quanto alle guerre moderne, spesso senza diritti e sempre senza l’attenuante delle tradizioni, esse hanno una sola sanzione e una sola alternativa: una legge internazionale, una polizia internazionale, un tribunale internazionale. Tanti auguri a voi tutti da Adriano Sofri.
http://coranet.radicalparty.org/pressreleases/press_release.php?func=detail&par=2688


ADRIANO SOFRI
Per gli italiani non ha bisogno di presentazioni. Non tutti però conoscono le sue attività - vorremmo dire - di fiancheggiatore della tendenza islamista in Bosnia. Con i suoi articoli, apparsi sul quotidiano ex-progressista l'Unità, Sofri ha contribuito attivamente ad instaurare un certo tipo di clima. Oggi egli si vanta di avere amici negli ambienti politici e militari vicini ad Izetbegovic. Dall'inizio della sua detenzione per l'omicidio Calabresi, questi gli vanno ripetutamente esprimendo solidarietà, e qualcuno ha persino ipotizzato una sua richiesta di asilo politico nella attuale Repubblica di Bosnia-Erzegovina (o nella Federazione musulmano-croata?) - richiesta che verrebbe sicuramente accettata!
Alcune considerazioni in margine alla ressegna cinematografica "Alpe Adria Cinema" 1998, tenutasi al Teatro Miela di Trieste, all'interno della quale e' stata organizzata una iniziativa di solidarieta' con Adriano Sofri dal titolo: "Sarajevo-Pisa andata e ritorno". Il testo del volantino distribuito per protesta in quella occasione (25/1/1998) Sul server di Sofri si possono trovare diversi documenti sul suo impegno a favore degli ambienti governativi della Bosnia musulmana, ed in particolare questo documento in lingua bosniaca, come dicono alcuni, ovvero jugoslava, come riteniamo noi... Viceversa, sul server de l'Unità potete trovare tutti gli editoriali disinformativi di cui Sofri è stato l'autore. Il titolo di questo è particolarmente significativo: Belve che sbranano le prede; ovviamente, le belve sono "i serbi" (autori secondo Sofri della ennesima "strage nel mercato" di Sarajevo il 28 agosto 1995), le prede i "bosniaci". Peccato che in seguito - dopo i bombardamenti Nato contro i serbobosniaci, che anche Rossana Rossanda affermò di non poter condannare in un articolo uscito in quello stesso periodo - molti dovettero riconoscere che tutte le grandi stragi terroristiche avvenute a Sarajevo, subito imputate ai serbi, erano state commesse da milizie musulmane coordinate dai servizi segreti delle potenze occidentali (cfr. Michele Gambino su "Avvenimenti" del 20/9/1995 e Tommaso Di Francesco sul "Manifesto" del 3/10/1995). Infine, una nostra presa di posizione sul tema: Sofri e la Bosnia (marzo 1997).
http://digilander.libero.it/lajugoslaviavivra/INTELL/intell.html
Si sarebbe ad esempio corso il rischio di creare una reale opposizione all'uso del nostro territorio per certe operazioni di guerra che sono state spacciate per "operazioni di pace", sempre indirizzate contro le "bestie" serbe - per usare la raffinata definizione dell'intellettuale Adriano Sofri, su "L'Unità" del 28 agosto 1995.
http://members.xoom.virgilio.it/zadruga/questione_serba.htm
http://www.lucasossellaeditore.it/intuslegere/webologia.htm
http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/almanacco/altre.htm15 maggio 2003 (e seguenti) - GIULIANO FERRARA: HO LAVORATO PER LA CIA
SOFRI: PANNELLA, GIUDICARLO PER QUELLO CHE E' ORA
http://servizi.radioradicale.it/newsrr/view.asp?Q=28734
http://www.dettotranoi.it/article.php?sid=283
http://www.radicali.it/organi/news.asp?Q=6925&N=N
http://www.radicali.it/organi/news.asp?q=6462
http://it.groups.yahoo.com/group/radicali-piemonte/message/2607
http://www.geocities.com/comunautilus/bibliografia.htm
http://www.lavoropolitico.it/lpnr3grimaldi.html
Dall'estero, dove Sofri è corrispondente per diversi giornali, giungono appelli in suo favore. Il presidente della Cecenia, Aslan Maskhadov, si rivolge a Scalfaro per chiederne la liberazione:proprio in Cecenia, durante la guerra, Sofri aiuta alcuni ostaggi italiani. Dalla Polonia lo storico Adam Michnik, uno dei leader dell'opposizione democratica degli anni ottanta, si appella a Scalfaro in favore di Sofri e ricorda il suo impegno "pro Solidarnosc". Da Sarajievo, una delegazione di cittadini tra i quali una bimba di dieci anni, Amra, aiutati da Sofri durante la guerra balcanica, si recano nel carcere di Pisa per salutarlo. Dalle colonne del quotidiano francese "Le Monde", arrivano le firme di alcuni intellettuali come Hector Bianciotti e Etienne Balibar per la libertà dei tre detenuti. Iniziano gli scioperi della fame del giornalista di Italia 1, Carlo Panella, e di Selma Dell'Olio, moglie di Giuliano Ferrara. Il settimanale "Vita", raccoglie firme per la grazia. Vengono organizzate manifestazioni davanti al Don Bosco;nei teatri c'è chi lascia tre posti vuoti con un fiocco giallo, simbolo di libertà;
Passano i giorni
http://www.sofri.org/biacchessi.html
MARCO BOATO. Signor Presidente, ringrazio anche in questo caso, anzi ancor più che nel precedente, il sottosegretario Fassino, giacché, trattandosi di una situazione diversa, la risposta ha potuto essere più puntuale e maggiormente dettagliata. Condivido sia le valutazioni di carattere politico generale sia i riferimenti di carattere più specifico rispetto all'intervento internazionale ed italiano nella difficile situazione bosniaca. Difficile, ma non più disperata: questa è la differenza.
Vi sono stati quattro anni di guerra. È stato difficile allora, nel momento in cui la guerra era in corso, sostenere una posizione forse impopolare per chi ha una cultura di pace e di convivenza pacifica come me ed altri amici; cito solo Adriano Sofri, che oggi si trova in carcere, ma che è stato protagonista della campagna volta a sollecitare un intervento militare internazionale in Bosnia durante la guerra. Come dicevo, allora era difficile sostenere tale posizione soprattutto - ripeto - per chi ha fatto parte e si identifica, per quanto riguarda la propria cultura politica, in movimenti di pace, in movimenti di non violenza; sostenere un intervento militare avrebbe potuto apparire come un controsenso, ma tale non era, lo si poteva trovare anche nelle pagine di Gandhi. Ricordo quanto fu drammatica questa vicenda e la necessità di un intervento per esempio negli ultimi mesi di vita di un altro mio carissimo amico, Alexander Langer, che forse anche in connessione alla tragedia bosniaca - non lo so, è un mistero che rimarrà irrisolto per sempre - ha deciso, il 3 luglio 1995, di por fine volontariamente ai suoi giorni.
http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed148/s010.htm






Subject: Re: [RK] Re:  troppa grazia per Adriano Sofri
From: "b.georg" <[EMAIL PROTECTED]>

 Da: rossana <[EMAIL PROTECTED]>
 Sul caso Sofri, e lo scrivo senza virgolette perchè Sofri dovrebbe spiegare
 se ha avuto e se ha ancora legami con i servizi segreti, concordo con
 quanto scritto dalla Rossanda sul Manifesto di oggi 20 luglio 2003.
 .."Si prenda dunque il mazzetto che Castelli ha confezionato con intenzioni
 velenose. Prenderemmo più volentieri, perchè da tempo è nostra, la proposta
 di una amnestia per i reati politici degli anni Settanta"...

Sul resto:

 - amici odierni di Sofri (vedi radicali e Ferrara in primis)
 - quello che ha scritto e fatto durante le ultime guerre

provo solo ribrezzo.

in sostanza siccome col tempo sofri ha assunto posizioni politiche diverse da quelle che aveva in gioventu', e per la precisione diverse dalle tue, cosi' dure e pure, e addirittura non era dalla parte di quei sinceri democratici dei serbi che mai torsero un capello a chicchessia, e' del tutto legittimo provare ribrezzo (ma che paroloni... certo le parole son sempre gratis) per lui, per chi ne vuole la liberazione in quanto, si dice, vittima di un processo politico e adombrare, ma perche' no, anche il solito rapporto con i servizi segreti (quell'infame di sofri...). Insomma, libero sofri? ce ne importa poco. liberate piuttosto i nostri detenuti politici. Oh, strano, lo stesso diceva Castelli...

g





From: rossana <[EMAIL PROTECTED]>
Subject: Re: [RK] Re:  troppa grazia per Adriano Sofri

in sostanza siccome col tempo sofri ha assunto posizioni politiche diverse
da quelle che aveva in gioventu', e per la precisione diverse dalle tue,
cosi' dure e pure, e addirittura non era dalla parte di quei sinceri
democratici dei serbi che mai torsero un capello a chicchessia, e' del tutto
legittimo provare ribrezzo (ma che paroloni... certo le parole son sempre
gratis) per lui, per chi ne vuole la liberazione in quanto, si dice, vittima
di un processo politico e adombrare, ma perche' no, anche il solito rapporto
con i servizi segreti (quell'infame di sofri...). Insomma, libero sofri? ce
ne importa poco. liberate piuttosto i nostri detenuti politici.
Oh, strano, lo stesso diceva Castelli...

Sul giovane Sofri avevo scritto che concordavo con quanto detto dalla Rossanda nell'articolo "Scopriamo le carte":

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/20-Luglio-2003/art5.html

In quell'articolo Rossanda scrive che l'uscita di Castelli è un ricatto. "E a un ricatto c'è un solo e semplice modo di rispondere: benissimo, avanti, fuori il pacchetto fatale, escano tutti. E se c'è una proposta di amnestia meglio ancora".

Ma chi ha raccolto la sfida di Castelli? Nessuno. Perchè?
Meglio del centrosinistra ha risposto Ernesto Galli della Loggia chiedendo un intervento deciso al governo sulle condizioni delle carceri.
Oppure qualcuno deve qualcosa a Sofri? Bè a me va bene Sofri libero, ma non solo.


Ebbene Sofri mi fa ribrezzo nel momento in cui afferma che ci vuole una polizia internazionale.
Lo ripeto perchè è quello che penso e non lo nascondo.
E' stata un'operazione di polizia internazionale quella nella ex-Jugoslavia? Quella guerra a cui l'Italia (del centrosinistra) ha partecipato con basi, aerei, munizioni e uomini è guerra, lì sono andati i militari per combattere una guerra definita umanitaria.


E la guerra moderna diviene, quando non smascherata, guerra civile. Lo sanno i palestinesi quando affermano che la road map è un ricatto che vorrebbe scatenare la guerra civile all'interno del popolo palestinese.

La popolazione serba nel maggio 1999 denunciava l'ennesima strage avvenuta per caso: le cluster bomb non colpivano solo obiettivi militari.
Anche lì una strage al mercato come a Bagdad, giornalisti ammazzati.
Anche lì terra bruciata e Danubio contaminato dall'uranio impoverito. Oggi nella ex-Jugoslavia convivono le cosiddette forze militari per il mantenimento della pace e traffico d'armi, legalità e illegalità di ogni genere.


I mass media servono e veicolare le guerre civili prima di passare alle operazioni militari vere e proprie.
C'è chi si propone come vettore e chi no.
Sofri ha scritto: Quanto alle guerre moderne, spesso senza diritti e sempre senza l’attenuante delle tradizioni, esse hanno una sola sanzione e una sola alternativa: una legge internazionale, una polizia internazionale, un tribunale internazionale.
Per chi parla e di cosa straparla?
Quanto al suo aiuto ai servizi segreti, ho messo un "se". Se vorrà e se è vero, forse un giorno lo dirà.




From: "claudio tullii" <[EMAIL PROTECTED]>
Subject: R: [RK] Re:  troppa grazia per Adriano Sofri


-----Messaggio originale----- Da: [EMAIL PROTECTED] [mailto:[EMAIL PROTECTED] conto di b.georg Inviato: martedì 22 luglio 2003 14.37 A: [EMAIL PROTECTED] Oggetto: Re: [RK] Re: troppa grazia per Adriano Sofri



in sostanza siccome col tempo sofri ha assunto posizioni politiche diverse
da quelle che aveva in gioventu', e per la precisione diverse dalle tue,
cosi' dure e pure, e addirittura non era dalla parte di quei sinceri
democratici dei serbi che mai torsero un capello a chicchessia, e' del tutto
legittimo provare ribrezzo (ma che paroloni... certo le parole son sempre
gratis) per lui, per chi ne vuole la liberazione in quanto, si dice, vittima
di un processo politico e adombrare, ma perche' no, anche il solito rapporto
con i servizi segreti (quell'infame di sofri...). Insomma, libero sofri? ce
ne importa poco. liberate piuttosto i nostri detenuti politici.
Oh, strano, lo stesso diceva Castelli...

g


Claudio Tullii: aspetta, aspetta... Una cosa è il processo-farsa (8 gradi di giudizio e alla fine tutto ruota sulle dichiarazioni del pentito Marino!!!!). Su questo terreno non ci sono dubbi: lo stato ha voluto, col suo solito canagliesco agire attraverso la magistratura, fari i conti con un passato che scotta...Il "nuovo processo accusatorio, benedetto anche a sinistra, ha riproposto tutti i guasti di un processo basato su elementi aleatori...

Infatti questo è il secondo aspetto che mette in luce questa fase della
richiesta di grazia per Sofri.
Non credo sia sostenibile l'idea che far uscire Sofri possa significare
"fare i conti cogli anni di piombo".
Noi vorremmo fare i conti con la VIOLENZA DELLO STATO E L'USO DEL DIRITTO
COME MEZZO TERRORISTICO DI GUERRA AL MOVIMENTO (cfr. l'uso del 270 bis per i
ribelli della Rete del Sud o l'archiviazione del caso Placanica). Il comando
capitalistico ha sempre imposto le sue "procedure" eccezionali quando il
sistema era messo in crisi dalla SOGGETTIVITA' RIVOLUZIONARIA. I gestori di
questo "diritto del comando" sono stati i vari Palombarini e il suo teorema,
i vari PM al servizio del capitale riformista...
Intorno a Sofri si può aprire un grande scontro sui prigionieri dello stato
nell'epoca dello pseudo postautoritarismo...non una chiusura degli anni di
piombo!!

Il terzo elemento del caso Sofri è la sua "intellettualità" filo-bosniaca.
Questo graziare Sofri pare più una (tardiva) riconoscenza filo-americana per
il lavoro "intellettuale" a favore del clima di intervento occidentale in
Jugoslavia che il nostro ha svolto.
Se ci sono maggioranze trasversali, se c'è l'ex-confidente CIA Ferrara, se
c'è il libertario-liberista-liberale Pannella dietro alla grazia di Sofri
qualcosa comincia a puzzare parecchio...

c/
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se arrivi ad un bivio...prendilo!!
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