Re: Domanda su TWM

2003-06-23 Per discussione Hugh Hartmann

On Mon, Jun 23, 2003 at 10:11:11AM +, [EMAIL PROTECTED] wrote:
 Saluti a tutti.
Ave anche a te! :-)

 Qualche d'uno di voi conosce bene TWM? 
L'ho usato per fare un po' di esperimenti, ora uso soprattutto il suo
discendente fvwm in tutte le sue varianti (fvwm2, fvwm95, qvwm, icwm, ecc)
comunque ci sono anche dei temi a disposizione anche per twm!

 Volevo chiedere se c'era qualche d'uno che conosceva l'opzione da inserire
 nel file .twmrc per configurare la posizione all'interno del desktop di
 una finestra grafica di un processo (senza utilizzare l'eventuale opzione
 --geometry del programma)

Cito la man page di twv:
[...]

   When  new windows are created, twm will honor any size and
   location  information  requested  by  the  user   (usually
   through  -geometry  command line argument or resources for
   the individual applications).  Otherwise,  an  outline  of
   the  window's default size, its titlebar, and lines divid-
   ing the window into a 3x3 grid that track the pointer  are
   displayed.   Clicking  pointer  Button1  will position the

[...]

La cosa migliore che puoi fare. se non vuoi aggiungere l'opzione -geomerty a
un comando riferito a un'applicazione in .twmrc, e' quella di crearti (se
non l'hai gia') il file .Xresources utilizzando i file presenti in
/usr/lib/X11/app-default/, che rapressentano i file-risorse di ogni
applicazione di xwindow. Cioe' fai un merge dei file delle applicazioni
che usi maggiormente per esempio con cat:

$ cat Xcal SeX Xmixer Xedit   .Xresources 

e poi, con il tuo editor preferito, modifichi la geometria dell'applicazione
relativa ... (naturalmente nella tua HOME directory :-))

Devo dire che, insieme a fvwm, twm e' molto veloce, non piace ai cultori
dell'estetica che usano gnome e kde ma e' veramente veloce e performante
pur essendo un po' spartano ...


 Grazie 
Prego

Aurevoire
Hugh Hartmann 
 
 
 -- 
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Re: Domanda su TWM

2003-06-23 Per discussione Lucio
Alle 15:05, lunedì 23 giugno 2003,immerso nell'esegesi delle monadi di 
Leibniz, fui distratto da Hugh Hartmann che proclamò:

 Volevo chiedere se c'era qualche d'uno che conosceva l'opzione da
 inserire nel file .twmrc per configurare la posizione all'interno del
 desktop di una finestra grafica di un processo (senza utilizzare
 l'eventuale opzione --geometry del programma)



 La cosa migliore che puoi fare. se non vuoi aggiungere l'opzione -geomerty
 a un comando riferito a un'applicazione in .twmrc, e' quella di crearti (se
 non l'hai gia') il file .Xresources utilizzando i file presenti in
 /usr/lib/X11/app-default/, che rapressentano i file-risorse di ogni
 applicazione di xwindow. Cioe' fai un merge dei file delle applicazioni
 che usi maggiormente per esempio con cat:
Io non vorrei dire una gran stupidata, forse non ho capito bene il tuo 
problema, ma non sarebbe molto più semplice (sicuramente molto, molto più 
sporco), crearti degli alias in .bashrc dei programmi che ti interessano, 
mettendoci dentro l'opzione --geometry.
Scusatemi se ho detto una stupidata

-- 
Lucius in  fabula
--www.lucius.it--




Re: Domanda su TWM

2003-06-23 Per discussione Hugh Hartmann

On Mon, Jun 23, 2003 at 03:32:19PM +0200, Lucio wrote:
 Alle 15:05, lunedi 23 giugno 2003,immerso nell'esegesi delle monadi di 
 Leibniz, fui distratto da Hugh Hartmann che proclamo':

Ciao Lucius,
gia' il nome (latino) mi ispira (ma perche' immergersi in Leibniz e non
sulle equazioni di Maxwell o nelle serie di Fourier?)

[...]
  La cosa migliore che puoi fare. se non vuoi aggiungere l'opzione
  -geomerty a un comando riferito a un'applicazione in .twmrc, e' quella
  di crearti (se non l'hai gia') il file .Xresources utilizzando i file
  presenti in /usr/lib/X11/app-default/, che rapressentano i file-risorse 
  di ogni applicazione di xwindow. Cioe' fai un merge dei file delle 
  applicazioni che usi maggiormente per esempio con cat: 
[...]

 Io non vorrei dire una gran stupidata, forse non ho capito bene il tuo
 problema, ma non sarebbe molto piu' semplice (sicuramente molto, molto
 piu' sporco), crearti degli alias in .bashrc dei programmi che ti
 interessano, mettendoci dentro l'opzione --geometry.

Ma questo povero file .bashrc o (piu' vecchio) bash_profile gia' contiene un
sacco di alias e variabili d'ambiente perche' continuare a riempirlo? :-)

Questo e' il momento giusto per esplorare il file di configurazione dei vari
window manager: .twmrc, .ctwmrc, .fvwmrc, .fvwm2rc, .icewmrc, .steprc, ecc,
ecc .. :-) 

In fondo e' consigliato dalla Debian stessa di usare i file presenti in:
/usr/lib/X11/app-defaults/ per customizzare il proprio ambiente Xwindow,
dalle FAQ Debian:

 _
   
   The Debian GNU/Linux FAQ
   Capitolo 10 - Personalizzare la propria installazione di Debian GNU/Linux
 _

[cut]
   
10.4 Come posso configurare i default di un'applicazione del programma X11?

   I programmi X di Debian installeranno le loro risorse per le
   applicazioni nella directory /etc/X11/app-defaults/. Se si vogliono
   personalizzare globalmente le applicazioni X, si mettano le proprie
   personalizzazioni in questi file. Sono marcati come file di
   configurazione, quindi il loro contenuto sara'  preservato durante gli
   aggiornamenti.
 _
   
[cut]
e dalle FAQ di XFree86 (usr/share/xfree86-common/doc/FAQ o
usr/doc/xfree86-common/FAQ :
[cut]

*) What are X resources?

X clients are typically customizable in their appearance and behavior in a
very large number of ways.  It would be very cumbersome to require X clients
to be called with command-line arguments specifying each of the configurable
parameters.  Therefore, the X server maintains a database of X resources. 
When an X client connects to an X server, it inherits a set of properties
from the X server that correspond to it.

The strength of X resources is at the same time what makes them
intimidating; they are hierarchical and can be as general or as specific as
is desired.  Almost all X clients, for example, recognize resources called
foreground and background, and if the X server contains an appropriately
general resource for these properties, every X client that recognizes them
will use them.

*) What are app-defaults?

Application defaults files (app-defaults) are essentially a way of
externalizing an X client's configurable parameters' defaults outside the
client binary, so that they can be changed without recompiling the client.

App-defaults files are mostly, but not exclusively, used by X clients
written using the Xt (X Toolkit Intrinsics) library.  On Debian systems they
can be found in /etc/X11/app-defaults (or a localized subdirectory of
/etc/X11).

App-defaults are specified using a class/instance syntax and look very
similar to X resource files (see next question), but there are three very
important differences between app-defaults and X resources:

  1) A client's app-defaults are generally essential for its useful operation,
 whereas X resources are always optional.  In other words, you should be
 able to use an X client without specifying any X resources for it, but 
 if you delete a client's app-defaults file, it may not be usable.

  2) App-defaults implicitly bind to the class name specified in the file 
 name of the app-defaults file.  In other words, if I have an 
 app-defaults file called Foo, which contains the line:

 *Menu*background: red

 then this is interpreted as Foo*Menu*background: red.  This is unlike 
 X resources, where a leading asterisk will cause a resource to bind
 globally to all clients that can resolve the resource name.

  3) App-defaults are resolved only the by client, on the machine from which 
 the client is running.  X resources, on the other hand, are stored in 
 the X server and can affect all clients that connect to that server.

Again, the best way to think of app-defaults is as a set of externalized
default settings for a client.  

Re: Domanda su TWM

2003-06-23 Per discussione Lucio
Alle 16:50, lunedì 23 giugno 2003,immerso nell'esegesi delle monadi di 
Leibniz, fui distratto da Hugh Hartmann che proclamò:
 gia' il nome (latino) mi ispira (ma perche' immergersi in Leibniz e non
 sulle equazioni di Maxwell o nelle serie di Fourier?)
Purtroppo ci sono immerso fin sopra i capelli, e mi piace ricordarmi di quando 
studiavo altro... (anche se Leibniz, in fondo, non l'ho mai apprezzato 
particolarmente).
 Penso che questo, per oggi, possa bastare ... :-)
Direi proprio di sì. Mi rimetto in buon ordine.
Non volevo cmq contraddire la tua già corretta risposta, il mio era solo un 
suggerimento sporco ma rapido e funzionale: cioè esattamente come non vanno 
fatte le cose...
Mi cospargo il capo di cenere 
 Aurevoire
 Hugh Hartmann
Vale

-- 
Lucius in  fabula
--www.lucius.it--




Re: Domanda su TWM

2003-06-23 Per discussione Luca Sighinolfi
Il 16:50, lunedì 23 giugno 2003, Hugh Hartmann ha scritto:
 On Mon, Jun 23, 2003 at 03:32:19PM +0200, Lucio wrote:
  Alle 15:05, lunedi 23 giugno 2003,immerso nell'esegesi delle monadi di
  Leibniz, fui distratto da Hugh Hartmann che proclamo':

 Ciao Lucius,
 gia' il nome (latino) mi ispira (ma perche' immergersi in Leibniz e non
 sulle equazioni di Maxwell o nelle serie di Fourier?)

o in una bella equazione di Schroedinger, già che ci siamo!

scusate, non ho resistito :-))
-- 
Luca Sighinolfi




Re: Domanda su TWM

2003-06-23 Per discussione Hugh Hartmann
On Tue, Jun 24, 2003 at 12:46:04AM +0200, Luca Sighinolfi wrote:
Ciao Luca,
 Il 16:50, lunedì 23 giugno 2003, Hugh Hartmann ha scritto:
  On Mon, Jun 23, 2003 at 03:32:19PM +0200, Lucio wrote:
   Alle 15:05, lunedi 23 giugno 2003,immerso nell'esegesi delle monadi di
   Leibniz, fui distratto da Hugh Hartmann che proclamo':
 
  Ciao Lucius,
  gia' il nome (latino) mi ispira (ma perche' immergersi in Leibniz e non
  sulle equazioni di Maxwell o nelle serie di Fourier?)
 
 o in una bella equazione di Schroedinger, gia' che ci siamo!

Eureka! 
Ma non sono quelle che definiscono gli orbitali (equazioni d'onda), se la
memoria non mi inganna (ultimamente mi assila un ragazza un po' particolare
si chiama teresina e non e' certo un diminutivo di Teresa ... :-), le
avevo studiate per l'esame di chimica ad ingegneria circa 20 anni fa :-)


Certo che le trasformate di Laplace sono piu' interessanti e che ne dici
dei diagrammi di Nyquist e quelli di Bode? 

Va be, accontentiamoci di risolvere un'equazione differenziale a variabili
separabili (che sono piu' facili) ... elucubrazioni matematiche  :-)  
 
 scusate, non ho resistito :-))
Nemmeno io! :-)
Allora vuoi provocare eh! :-))

 -- 
 Luca Sighinolfi

Aurevoire
Hugh Hartmann