Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread Roberto Marzocchi

Buongiorno a tutti,

non so se la mailing list sia lo strumento più adatto per questo tipo di 
post. Per esempio non credo lo sia per farsi pubblicità, ma la domanda 
di Giuseppe che ha aperto questo post, poi degenerato a causa della mia 
risposta, era piuttosto esplicita ("Potreste indicarmi [...] delle 
aziende che offrano servizi di web hosting per pubblicazione di dati gis 
a partire da progetti Qgis (tipo Lizmap)") e questa è la ragione per cui 
ho risposto pubblicamente citando il nostro servizio di hosting.



Siamo ovviamente perfettamente d'accordo che le aziende che operano in 
ambito GFOSS debbano contribuire in qualche modo. Personalmente non sono 
però d'accordo sul fatto che usare uno specifico applicativo, mi 
obblighi a contribuire a quell'applicativo specifico. Questo dipende 
ovviamente da molti fattori, in primis dalle capacità tecniche ed 
economiche. Non mi vergogno nel dire che ad oggi usiamo il client 
lizmap, senza averne contribuito allo sviluppo, mentre non stiamo usando 
QGIS-web-client in cui abbiamo dato un contributo, sebbene piccolo, o 
tutti i SW GFOSS in cui i nostri contributi sono invece sostanziali e 
che spero possano essere usati anche commercialmente da molte altre 
persone in giro per il mondo senza che si sentano costrette a 
contribuire allo sviluppo. Personalmente, ma anche come azienda crediamo 
molto nell'open source, e soprattutto nella libertà che ho in mano nel 
momento in cui lo uso e sviluppo. Questo ovviamente non vuol dire che 
non contribuiremo mai a lizmap, anzi spero proprio di farlo, ma non mi 
sento costretto da nessuno a farlo, nemmeno dagli sviluppatori di Lizmap 
a cui farei un monumento.



Per concludere il tavolo di lavoro fra aziende lo ritengo utilissimo. 
Grazie Amedeo! Credo sia un'ottima proposta, alla quale, tempo 
permettendo, speriamo di dare il nostro contributo. Credo che fra 
aziende che operano in ambito GFOSS sia utile collaborare senza farsi  
guerre, anche perchè ci confrontiamo con aziende che sviluppano software 
proprietari che investono un sacco in marketing e commerciali e hanno 
forti legami con le istituzioni pubbliche a tutti i livelli.  Poi 
ovviamente, come hai sottolineato, le occasioni migliori per parlarsi 
siano quelle in cui ci si vede di persona (convegni o altre occasioni). 
In queste occasioni i modi, anche quelli più diretti, non vengono 
fraintesi come bruschi, ma sono utili per fare chiarezza e per crescere 
in consapevolezza sia singolarmente che come comunità!


Perdonate la lunga risposta e cari saluti a tutti,
R






Il 16/06/2016 08:45, Amedeo Fadini ha scritto:

Ciao a tutti, premetto che secondo me questo thread meritava risposta
in privato, oppure  nelle mail promozionali del venerdì (che mi sembra
funzionino benino)

Il 15 giugno 2016 21:49, G. Allegri  ha scritto:

Quoto Andrea, che ha preceduto un mio commento che sarebbe stato del tutto
simile.
Pur condividendo il parere che sia opportuno contribuire (in qualche modo)
agli strumenti su cui guadagniamo, non mi pare corretto sottolinearlo
pubblicamente in questo modo, indipendentemente dal fatto che l'azienda in
questione lo faccia o meno...

Sono abbastanza combattuto, ma secondo me invece può starci l'invito
pubblico anche se non è un invito generico ma diretto. Il modo sembra
brusco ma magari è colpa del poco tempo che uno può dedicare a
scrivere la risposta. Spesso in una mail ci capita di immaginare un
tono di voce canzonatorio o accusatorio, ma essendo un testo scritto
limitiamoci alla grammatica: per cortesia, contribuite, grazie, da
così fastidio l'imperativo?

Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato
(ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è
infondato (contribuiscono  in altre maniere o aspettano i primi
introiti per dividerli con il progetto).

Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo
di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e
Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione.


Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito
civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che
scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo
stile


amefad

(opinioni personali non condivise con il CD)
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http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
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I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni 
dell'Associazione GFOSS.it.
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Eng. Roberto Marzocchi, PhD
GIS Project Coordinator
Gter srl Innovazione in Geomatica, Gnss e Gis (Unige spin-off)
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Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread andrea antonello
Ciao Amedeo,

[...]
> Sono abbastanza combattuto, ma secondo me invece può starci l'invito
> pubblico anche se non è un invito generico ma diretto. Il modo sembra
> brusco ma magari è colpa del poco tempo che uno può dedicare a
> scrivere la risposta. Spesso in una mail ci capita di immaginare un
> tono di voce canzonatorio o accusatorio, ma essendo un testo scritto
> limitiamoci alla grammatica: per cortesia, contribuite, grazie, da
> così fastidio l'imperativo?

onestamente questa tua dichiarazione mi sconvolge. Io sviluppo
software open source da tanti anni perche' mi da liberta' assoluta.
E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire
nulla, se la licenza me lo permette.

Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire
pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio
pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono
anni che in un modo o nell'altro contribuisco.

Secondo me in questa lista non ci deve essere spazio per accuse
dirette che potrebbero lasciare adito a varie interpretazioni.
E si', a me l'imperativo da molto fastidio. Ogni azienda ha la proprio
realta' e fa delle scelte e spesso cerca di vivere.
Quindi no, non accetterei che qualcuno usasse un imperativo nei miei
confronti in una lista pubblica.

> Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato
> (ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è
> infondato (contribuiscono  in altre maniere o aspettano i primi
> introiti per dividerli con il progetto).

Non e' una questione di quello che pensa Gter (che comunque e' stata
"costretta" a spiegare che contribuisce e secondo me e' assurdo) o chi
per lei, ma quello che possono pensare futuri o attuali clienti.

> Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo
> di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e
> Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione.

Bene

> Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito
> civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che
> scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo
> stile

Credo questo sia un dibattito civile e continuo a non essere d'accordo.
Mi va bene che si insista nel dire "e' importante che le chi guadagna
sul GFOSS contribuisca" o simili, ma non in questo modo.
Cosa vorresti vedere, un'azienda che in modo civile elenca tutti i
contributi che ha fatto perche' qualcuno li ha messi in dubbio? Oppure
che un'azienda, magari minuscola si difenda dicendo che al momento non
hanno risorse per contribuire? Ti rendi conto che l'immagine di una
azienda viene lesa in ogni caso? Magari sono ipersensibile in questo
senso, ma la mia reazione e' scaturita dall'immaginarmi di sostituire
HydroloGIS con Gter in questo thread.

Ciao,
Andrea
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Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread stefano campus
Roberto Marzocchi wrote
> Siamo ovviamente perfettamente d'accordo che le aziende che operano in 
> ambito GFOSS debbano contribuire in qualche modo. Personalmente non sono 
> però d'accordo sul fatto che usare uno specifico applicativo, mi 
> obblighi a contribuire a quell'applicativo specifico. Questo dipende 
> ovviamente da molti fattori, in primis dalle capacità tecniche ed 
> economiche. Non mi vergogno nel dire che ad oggi usiamo il client 
> lizmap, senza averne contribuito allo sviluppo, mentre non stiamo usando 
> QGIS-web-client in cui abbiamo dato un contributo, sebbene piccolo, o 
> tutti i SW GFOSS in cui i nostri contributi sono invece sostanziali e 
> che spero possano essere usati anche commercialmente da molte altre 
> persone in giro per il mondo senza che si sentano costrette a 
> contribuire allo sviluppo. Personalmente, ma anche come azienda crediamo 
> molto nell'open source, e soprattutto nella libertà che ho in mano nel 
> momento in cui lo uso e sviluppo. Questo ovviamente non vuol dire che 
> non contribuiremo mai a lizmap, anzi spero proprio di farlo, ma non mi 
> sento costretto da nessuno a farlo, nemmeno dagli sviluppatori di Lizmap 
> a cui farei un monumento.

grazie mille, roberto, per il contributo alla discussione.

a beneficio dei lettori di questa lista, preciso che il riferimento di
amedeo al "tavolo di confronto tra aziende" riguarda un'iniziativa appena
partita a cura dell'Associazione GFOSS.it con lo scopo di  trovare criteri
che possano aiutare un potenziale cliente a distinguere tra aziende che
utilizzano il software libero e chi invece contribuisce anche alla sua
crescita in una delle mille modalità possibili (contributi diretti, sviluppo
core, sviluppo plugin, traduzione ecc).
Questo tavolo coinvolge molte realtà imprenditoriali italiane (persone
fisiche e società) che operano in questo campo e che desiderano in qualche
modo dare evidenza ai volori di condivisione e collaborazione del software
(g)fos.

speriamo di dare quanto prima notizia pubblica dell'evoluzione di questo
confronto.

felice giornata

s.


--
View this message in context: 
http://gfoss-geographic-free-and-open-source-software-italian-mailing.3056002.n2.nabble.com/Servizi-hosting-WebGis-tp7595948p7595958.html
Sent from the Gfoss -- Geographic Free and Open Source Software - Italian 
mailing list mailing list archive at Nabble.com.
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[Gfoss] Open research position at SUPSI - Lugano - Switzerland

2016-06-16 Thread Massimiliano Cannata
Sorry for eventual cross-posting.

The University of Applied Sciences and Arts of Southern Switzerland
(SUPSI), active in the fields of natural and built environments, economics,
technological innovation, applied art, social work and healthcare, learning
and education, theatre and music, opens a position as Researcher for the
Project 4ONSE at the Department of constructions, environment and design
(DACD), within the Institute of Earth Sciences (IST), supported by SNSF
Grant IZ07Z0_160906/1. Percentage of occupancy between 80% and 100%.

Further details at:
- http://www.supsi.ch/home/supsi/lavora-con-noi/2016-06-30-bando332.html
-
http://www.supsi.ch/home/dms/supsi/docs/supsi/offerte-lavoro/2016/20160630_DACD_bando332_en.pdf

Regards,
Massimialino


-- 
*Massimiliano Cannata*

Professore SUPSI in ingegneria Geomatica

Responsabile settore Geomatica


Istituto scienze della Terra

Dipartimento ambiente costruzione e design

Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana

Campus Trevano, CH - 6952 Canobbio

Tel. +41 (0)58 666 62 14

Fax +41 (0)58 666 62 09

massimiliano.cann...@supsi.ch

*www.supsi.ch/ist *
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Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread Amedeo Fadini
> Questo tavolo coinvolge molte realtà imprenditoriali italiane (persone
> fisiche e società) che operano in questo campo e che desiderano in qualche
> modo dare evidenza ai volori di condivisione e collaborazione del software
> (g)fos.

Ah e la partecipazione al tavolo è aperta, se interessati scrivete
pure al sottoscritto

Amefad
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Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread CARLO CORMIO
Condivido in toto quanto detto da Antonello. Non credo ci fosse malafede
nella richiesta di Paolo, ma le parole hanno in peso, e vanno soppesate,
soprattutto per le conseguenze che possono avere. In nessun caso la fretta
o la mancanza di tempo giustificano i toni utilizzati.

Saluti,

Carlo

> -- Messaggio inoltrato --
> From: andrea antonello 
> To:
> Cc: gfoss 
> Date: Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200
> Subject: Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis
> Io sviluppo
> software open source da tanti anni perche' mi da liberta' assoluta.
> E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire
> nulla, se la licenza me lo permette.
>
> Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire
> pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio
> pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono
> anni che in un modo o nell'altro contribuisco.
>
> Secondo me in questa lista non ci deve essere spazio per accuse
> dirette che potrebbero lasciare adito a varie interpretazioni.
> E si', a me l'imperativo da molto fastidio. Ogni azienda ha la proprio
> realta' e fa delle scelte e spesso cerca di vivere.
> Quindi no, non accetterei che qualcuno usasse un imperativo nei miei
> confronti in una lista pubblica.
>
> > Penso che Gter può valutare in coscienza se il rilievo è fondato
> > (ovvero non contribuiscono in alcun modo) e rimediare oppure se è
> > infondato (contribuiscono  in altre maniere o aspettano i primi
> > introiti per dividerli con il progetto).
>
> Non e' una questione di quello che pensa Gter (che comunque e' stata
> "costretta" a spiegare che contribuisce e secondo me e' assurdo) o chi
> per lei, ma quello che possono pensare futuri o attuali clienti.
>
> > Finelmente, con tanto ritardo ho inviato la mail per avviare il tavolo
> > di confronto tra aziende che è lo spazio più idoneo in cui Gter e
> > Faunalia potranno sicuramente chiarire la questione.
>
> Bene
>
> > Sono convito che questa lista sia il luogo dove avviare un dibattito
> > civile, anche teso a volte, ma meglio alla luce del sole che
> > scambiarsi accuse sottobanco. Le parole di Paolo, coerenti con il suo
> > stile
>
> Credo questo sia un dibattito civile e continuo a non essere d'accordo.
> Mi va bene che si insista nel dire "e' importante che le chi guadagna
> sul GFOSS contribuisca" o simili, ma non in questo modo.
> Cosa vorresti vedere, un'azienda che in modo civile elenca tutti i
> contributi che ha fatto perche' qualcuno li ha messi in dubbio? Oppure
> che un'azienda, magari minuscola si difenda dicendo che al momento non
> hanno risorse per contribuire? Ti rendi conto che l'immagine di una
> azienda viene lesa in ogni caso? Magari sono ipersensibile in questo
> senso, ma la mia reazione e' scaturita dall'immaginarmi di sostituire
> HydroloGIS con Gter in questo thread.
>
> Ciao,
> Andrea
___
Gfoss@lists.gfoss.it
http://lists.gfoss.it/cgi-bin/mailman/listinfo/gfoss
Questa e' una lista di discussione pubblica aperta a tutti.
I messaggi di questa lista non hanno relazione diretta con le posizioni 
dell'Associazione GFOSS.it.
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Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread a . furieri

On Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200, andrea antonello wrote:

Io sviluppo software open source da tanti anni perche' mi da
liberta' assoluta.
E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire
nulla, se la licenza me lo permette.

Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire
pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio
pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono
anni che in un modo o nell'altro contribuisco.



Andrea,

mi pare che in due frasettine concise hai centrato perfettamente
il cuore del problema.

1) il sw libero nasce innanzitutto da una pulsione etica; nessuno
   e' obbligato ad impegnarsi nello sviluppo open source, proprio
   come nessuno e' obbligato ad utilizzare sw libero.
   chi compie una scelta di questo tipo lo fa innanzitutto perche'
   e' arrivato a maturare l'intima convinzione che la condivione
   aperta del sapere, della conoscenza e degli strumenti tecnologici
   e' sempre la via maestra.
   ovviamente intervengono anche fattori economici in queste
   scelte, ma la consapevolezza della liberta' e della condivione
   doveebbe venire sempre al primissimo posto.
   invertire l'ordine dei fattori porta solo a brutti pasticci
   concettuali che faticano a stare in piedi e che rischiano
   di essere controproducenti.

2) il sw libero non e' un singolo prodotto; e' un ecosistema
   molto complesso e ramificato, in cui tutti finiscono per
   dipendere da tutti gli altri.
   alcuni packages hanno ovviamente una visibilita' molto
   maggiore di altri: tutti conoscono Firefox o LibreOffice,
   gisto per citare due mostri sacri largamente diffusi.
   ma e' sempre bene ricordare che Firefox e LibreOffice
   esistono semplicemente perche' altri gruppi di sviluppo
   molto meno noti al vasto pubblico si danno da fare
   per sviluppare e mantenere i compilatori e relativi
   strumenti di sviluppo (gcc, automake etc).
   e perche' altri sviluppatori ancora mettono a disposizione
   tutte quelle librerie di base che sono il vero motore
   del FLOSS (da zlib a libcurl, passando attraverso libiconv,
   openssh, libjpeg, libpng, libxml2 e millantamila altre):
   se non ci fossero tutte queste librerie sviluppare un web
   browser come Firefox sarebbe semplicemente inconcepibile,
   cosi' come sarebbe impossibile sviluppare sw GFOSS.

Applicando alla lettera una interpretazione estremistica
(che personalmente non condivido affatto), si potrebbe
addirittura arrivare ad argomentare che Firefox e LibreOffice
(che notoriamente raccoigono ricchi finanziamenti) "sfruttano
da parassiti" il lavoro di tutti gli sviluppatori che mantengono
gli strumenti di sviluppo e le librerie di base.
E continuando su questa linea di pensiero si arriverebbe
dritti filati a stabilire che qualsiasi Web-App su base
open source "sta sfruttando senza restituire nulla" tutto
il lavoro svolto dagli sviluppatori di Apache, di Firefox,
di OpenLayers, di Leaflet, di PostgreSQL, MySQL, PHP etc.
In ultima analisi, saremmo tutti "parassiti" che vivono
alle spalle di Linus Thorvalds e degli altri sviluppatori
del kernel di Linux, giusto per non parlare dell'oscuro ma
fondamentale lavoro (assolutamente gratuito e non retribuito)
svolto da tutti i packagers di Debian, di Fedora etc.

E' evidente che una linea di ragionamento di questo tipo
non ci puo' portare nulla di buono.
Per ripartire equamente i proventi delle donazioni tra
tutti quanti gli attori del processo evitando che solo
pochi packages fortunati "ad alta visibilita'" ricevano
qualcosa servirebbe il mitico bilancino del farmacista.
Verosimilmente chi si avventura' su questa strada finira'
per scoprire che il meccanismo piu' equo e piu' semplice
che si possa immaginare e' proprio quello ben consolidato
delle licenze d'uso a pagamento. :-D
che e' un modello che funziona di sicuro, ma e' anche
la negazione assoluta di tutti quei principi etici
fondamentali di liberta' e di condivione aperta da cui
eravamo partiti all'inizio.

Infine mi permetto di sottoporre alla vostra paziente
attenzione (ormai sicuramente duramente provata da
questa mia lunga e-mail) un ultimo punto.
Siamo proprio sicuri che una ditta (piccola o grande
ha poca importanza) che offra un servizio su basi
commerciali tutto interamente basato su componenti
FLOSS e GFOSS prende senza restituire nulla ?
e' proprio cosi' ?

a ma pare che in effetti (se informa correttamente i
propri clienti) sta contribuendo attivamente al progresso
generale del FLOSS e del GFOSS con qualcosa di fonamentale:
porta buona pubblicita' positiva, perche' dimostra
tangibilmente che il FLOSS ed il GFOSS funzionano
realmente, che sono affidabili e degni di fiducia, e
che rappresentano un'alternativa realistica all'uso
del sw proprietario.
e magari ottengono pure un ulteriore risultato non
meno significativo: riescono ad offrire al mercato
soluzioni tecnologighe molto sofisticate a costi bassi
e ragionevoli, e quindi contribuiscono comunque ad
allargare ulteriorment

Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread Massimiliano Cannata
Condivido pienamente il punto di vista di Andrea e Sandro.

Maxi

Il giorno 16 giugno 2016 12:35,  ha scritto:

> On Thu, 16 Jun 2016 10:15:41 +0200, andrea antonello wrote:
>
>> Io sviluppo software open source da tanti anni perche' mi da
>> liberta' assoluta.
>> E se lo volessi davvero, avrei anche la liberta' di non restituire
>> nulla, se la licenza me lo permette.
>>
>> Se poi fossi uno che mantiene diversi progetti e mi si venisse a dire
>> pubblicamente che dovrei donare a Libreoffice, perche' nel mio
>> pacchetto lo vendo, mi sentirei molto offeso. Proprio perche' sono
>> anni che in un modo o nell'altro contribuisco.
>>
>>
> Andrea,
>
> mi pare che in due frasettine concise hai centrato perfettamente
> il cuore del problema.
>
> 1) il sw libero nasce innanzitutto da una pulsione etica; nessuno
>e' obbligato ad impegnarsi nello sviluppo open source, proprio
>come nessuno e' obbligato ad utilizzare sw libero.
>chi compie una scelta di questo tipo lo fa innanzitutto perche'
>e' arrivato a maturare l'intima convinzione che la condivione
>aperta del sapere, della conoscenza e degli strumenti tecnologici
>e' sempre la via maestra.
>ovviamente intervengono anche fattori economici in queste
>scelte, ma la consapevolezza della liberta' e della condivione
>doveebbe venire sempre al primissimo posto.
>invertire l'ordine dei fattori porta solo a brutti pasticci
>concettuali che faticano a stare in piedi e che rischiano
>di essere controproducenti.
>
> 2) il sw libero non e' un singolo prodotto; e' un ecosistema
>molto complesso e ramificato, in cui tutti finiscono per
>dipendere da tutti gli altri.
>alcuni packages hanno ovviamente una visibilita' molto
>maggiore di altri: tutti conoscono Firefox o LibreOffice,
>gisto per citare due mostri sacri largamente diffusi.
>ma e' sempre bene ricordare che Firefox e LibreOffice
>esistono semplicemente perche' altri gruppi di sviluppo
>molto meno noti al vasto pubblico si danno da fare
>per sviluppare e mantenere i compilatori e relativi
>strumenti di sviluppo (gcc, automake etc).
>e perche' altri sviluppatori ancora mettono a disposizione
>tutte quelle librerie di base che sono il vero motore
>del FLOSS (da zlib a libcurl, passando attraverso libiconv,
>openssh, libjpeg, libpng, libxml2 e millantamila altre):
>se non ci fossero tutte queste librerie sviluppare un web
>browser come Firefox sarebbe semplicemente inconcepibile,
>cosi' come sarebbe impossibile sviluppare sw GFOSS.
>
> Applicando alla lettera una interpretazione estremistica
> (che personalmente non condivido affatto), si potrebbe
> addirittura arrivare ad argomentare che Firefox e LibreOffice
> (che notoriamente raccoigono ricchi finanziamenti) "sfruttano
> da parassiti" il lavoro di tutti gli sviluppatori che mantengono
> gli strumenti di sviluppo e le librerie di base.
> E continuando su questa linea di pensiero si arriverebbe
> dritti filati a stabilire che qualsiasi Web-App su base
> open source "sta sfruttando senza restituire nulla" tutto
> il lavoro svolto dagli sviluppatori di Apache, di Firefox,
> di OpenLayers, di Leaflet, di PostgreSQL, MySQL, PHP etc.
> In ultima analisi, saremmo tutti "parassiti" che vivono
> alle spalle di Linus Thorvalds e degli altri sviluppatori
> del kernel di Linux, giusto per non parlare dell'oscuro ma
> fondamentale lavoro (assolutamente gratuito e non retribuito)
> svolto da tutti i packagers di Debian, di Fedora etc.
>
> E' evidente che una linea di ragionamento di questo tipo
> non ci puo' portare nulla di buono.
> Per ripartire equamente i proventi delle donazioni tra
> tutti quanti gli attori del processo evitando che solo
> pochi packages fortunati "ad alta visibilita'" ricevano
> qualcosa servirebbe il mitico bilancino del farmacista.
> Verosimilmente chi si avventura' su questa strada finira'
> per scoprire che il meccanismo piu' equo e piu' semplice
> che si possa immaginare e' proprio quello ben consolidato
> delle licenze d'uso a pagamento. :-D
> che e' un modello che funziona di sicuro, ma e' anche
> la negazione assoluta di tutti quei principi etici
> fondamentali di liberta' e di condivione aperta da cui
> eravamo partiti all'inizio.
>
> Infine mi permetto di sottoporre alla vostra paziente
> attenzione (ormai sicuramente duramente provata da
> questa mia lunga e-mail) un ultimo punto.
> Siamo proprio sicuri che una ditta (piccola o grande
> ha poca importanza) che offra un servizio su basi
> commerciali tutto interamente basato su componenti
> FLOSS e GFOSS prende senza restituire nulla ?
> e' proprio cosi' ?
>
> a ma pare che in effetti (se informa correttamente i
> propri clienti) sta contribuendo attivamente al progresso
> generale del FLOSS e del GFOSS con qualcosa di fonamentale:
> porta buona pubblicita' positiva, perche' dimostra
> tangibilmente che il FLOSS ed il GFOSS funzionano
> realmente, che sono affidabili e degni di fiducia,

Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread stefano campus
sandro, i tuoi interventi si leggono sempre con estremo piacere!

hai nelle prime righe usato l'aggettivo "etica" che io evito di utilizzare
per non dovere eventualmente essere costretto a sostenere una discussione
filosofica in cui si distingue tra "etica" e "morale" (sostantivi) e non ho
più la preparazione per reggerla :-)

no, comunque, anche io mi interrogo spesso sul valore indiretto che produce
l'adozione di una soluzione open in termini di pubblicità e dimostrazione
pratica che tale soluzione funziona. Ma se la proposta OS si basa solo sul
presupposto che "tanto-è-gratis", riesce il committente/utente finale a
rendersi conto del valore etico?
quindi il marketing funzionerebbe solo se il destinatario ha gli strumenti
culturali per accoglierlo, altrimenti la soluzione per lui è valida perchè
costa meno.

altra questione per me importante è quella dei sotto-progetti che tengono in
piedi il progetto principale che gode della maggiore notorietà. Forse l'ho
già scritto da qualche parte, ma proprio in questa lista si è parlato
diffusamente delle librerie proj.4 che gestiscono i sistemi di riferimento,
a proposito del tardivo accoglimento del nuovo sistema di riferimento
nazionale rdn2008 da parte di qgis. ebbene, dubito che prima di allora,
molti sapessero che i sistemi di riferimento non sono gestiti da qgis, grass
o arcgis ma che questi sw si appoggiano alle librerie esterne proj.4, la cui
versione stabile ha impiegato qualche tempo nell'accogliere il database epsg
nel quale sono contenuti i sistemi di riferimento.
gdal invece è una sigla che tutti conoscono e fa meno paura :-)
come confrontarsi con questi progetti "minori"? dovrebbero essere supportati
direttamente dagli utenti o indirettamente dai progetti che la adottano? 
non so, non conosco nel dettaglio neanche le necessità che questi progetti
hanno, ma vero è, come dice sandro, che senza questi componenti tutto casca.

il portare all'esasperazione il concetto di riconoscimento di tutte le
componenti potrebbe essere non la consapevolezza che alla fine pagare una
licenza è la cosa migliore, ma invece allargare il proprio punto di vista ed
indirizzare tutti i tipi di collaborazione (donazioni, sviluppo ecc) anche a
queste componenti dell'eco-sistema floss

s.



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Re: [Gfoss] Servizi hosting WebGis

2016-06-16 Thread G. Allegri
A mio avviso si può parlare quanto si vuole, trovarci più o meno d'accordo,
ma di base c'è un concetto di libertà per il quale nessuno si dovrebbe
erigere a giudice delle scelte altrui, ad eccezione - ovviamente - di casi
di violazioni di diritti e licenze, che in ogni caso hanno i loro "fori" di
competenza. Se questo vale anche in un rapporto privato tra soggetti, tanto
più in un luogo pubblico in cui si incrociano utenti, clienti, fornitori,
aziende, ecc.

Riguardo la creazione di un "marchio" (o di una lobby) di aziende
"accreditate gfoss" non mi sono ancora fatto un'idea precisa. Potrebbe
essere un'idea buona, ma questa è un'altra questione. Marchio o non
marchio, la credibilità di GFOSS richiedeuna professionalità che parte
anche dal rispetto reciproco, anche fosse solo di forma.

Giovanni
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