Re: [Python] vodafone connect card

2008-06-24 Per discussione salvatore monaco
certo che mi va, io ho gia sviluppato in php a lavoro  un software ce
gestisce un gatewaygsm ma volevo realizzare una piattaforma di backup e da
li mi e' venuto in mente di utilizzare la connect card della vodafone che
abbiamo in dotazione.
io ho due connect card quella pcmci e quella usb e poi ho anche un altro
modem gsm (usb) un po piu' scarso e vorrei che l'applicazione parlasse con
qualsiasi tipo di connect card anche da linux e da mac.
python mi e' sembrata la scelta migliore magari ne viene fuori qualcosa di
buono.



2008/6/23 [EMAIL PROTECTED]:

  Ciao, guarda, io sto sviluppando un software per gestire il cellulare sul
 mio carputer in Visual Basic 6. Avevo visto gammu qualche anno fa e lo sto
 seguendo da un bel po di tempo ma ti assicuro che ti conviene accedere
 direttamente alla porta com tramite i comandi AT del telefono. Considerate
 che poi in python si può anche utilizzare la connessione bluetooth ma non é
 un tuo problema visto se non sbaglio la connect card é pcmcia o usb.
 Sinceramente mi piacerebbe portare le funzioni in python per poterle usare
 anche sul mac magari se ti va collaboriamo [image: Sorriso Emoticon].

 ciao

 Luca


  *From:* Cristian Re [EMAIL PROTECTED]
 *Sent:* Monday, June 23, 2008 2:23 PM
 *To:* Discussioni generali sul linguaggio Python python@lists.python.it
 *Subject:* Re: [Python] vodafone connect card

 Per python esiste una libreria che si chiama gammu e che gestisce gli
 SMS. Occorre però vedere se è possibile gestire la connect card di vodafone
 come modem.
 Questa è l'unica libreria che avevo trovato per la gestire in remoto dei
 modem GSM non so se ne esistono altre.


 2008/6/23 salvatore monaco [EMAIL PROTECTED]:

 Ciao a tutti ho la necessita di gestire gli sms che arrivano sulla mia
 Connect card con uno script che li legga e li trasformi in file di testo per
 esempio.
 Come posso interagire con un dispositivo USB del tipo in oggetto
 utilizzando Python come linguaggio?

 c'e' qualcuno che ha già espperienza di programmazione su dispositivi del
 genere?

 Grazie Salvo

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Re: [Python] Refactoring in wxPython

2008-06-24 Per discussione Mr . SpOOn
On Mon, Jun 23, 2008 at 8:08 PM, Y3s [EMAIL PROTECTED] wrote:
 Metterle in una lista? O meglio, in un dizionario?
 In realtà in python hai anche setattr:

 for name in (t1, t2, t3):
 setattr(mioframe, name, wx.TextCtrl(...))

Mmm, setattr sembra più comodo. Ci sono vantaggi/svantaggi nell'usarlo
al posto del dizionario?

 Ma attenzione a non creare un mostro illeggibile e ingestibile!

Beh, semplicemente accorpando queste cose non dovrei fare eccessivi
danni, spero :D
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Re: [Python] Usate make?

2008-06-24 Per discussione Matteo Acerbi
On Tue, Jun 24, 2008 at 2:42 PM, Giovanni Marco Dall'Olio
[EMAIL PROTECTED] wrote:
 [..]

 Lasciatemi fare la domanda ingenua... ma make é molto utilizzato anche per 
 gestire dei lavori in python? Voi ne fate uso? E se no, come fate per gestire 
 situazioni come questa?

L'anno scorso io e una mia compagna di corso (ing. informatica,
Bologna) lavorammo ad un progettino di elaborazione dati da
microarray: per gestire la pipeline dei job scrissi uno script python
molto rude e specifico che prevedeva elaborazioni compiute in diversi
linguaggi (R, C, Python).

Utilizzai Python per questo scopo unicamente per fare prima e lasciare
del codice comunque decente a chi avrebbe potuto prendere in mano il
progetto dopo di noi (temo nessuno :-) ).

Forse usare Make avrebbe potuto favorire un approccio più dichiarativo
e sopportare meglio eventuali incrementi successivi di complessità: al
tempo avevo considerato l'ipotesi ma l'avevo poi scartata per fretta e
per evitare di aggiungere un altro linguaggio all'insieme di
competenze necessarie a comprendere cosa avessimo fatto. :-)

Avevo anche cercato di capire quali fossero modi più appropriati di
affrontare questo problema (forse software tipo
http://taverna.sourceforge.net/ ?), ma non provai minimamente a
studiarli: il nostro programma doveva essere più rapido che
flessibile, e adatto all'esecuzione batch (scartammo pregiudizialmente
qualsiasi finestra :-) ).

La mia esperienza nel mondo della bioinformatica è comunque terminata
con quel progetto, per cui non ho idea di come realmente sia meglio
fare queste cose (so solo che non trovo buoni motivi per usare Perl
come pare vada ancora di moda :-) ).

 Ho sentito dire che si può anche usare anche distutils.core.setup (il tipico 
 python setup.py), ma per il momento non ci ho guardato, preferisco capire 
 make. Ci sono dei vantaggi ad usare questo modulo? Ci sono grosse differenze?

Non conosco bene le distutils ma se la tua finalità non è quella di
distribuire un pacchetto Python installabile ma piuttosto un albero di
sorgenti io preferirei make, sia per lanciare i job che per compilare
eventuali programmi C (o altro linguaggio compilato) da cui essi
dipendono.

Mi interesserebbe sapere se altri hanno altre idee in proposito, però.

Ciao,
Matteo
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Re: [Python] Usate make?

2008-06-24 Per discussione Giovanni Marco Dall'Olio
2008/6/24 Matteo Acerbi [EMAIL PROTECTED]:
 On Tue, Jun 24, 2008 at 2:42 PM, Giovanni Marco Dall'Olio

 L'anno scorso io e una mia compagna di corso (ing. informatica,
 Bologna) lavorammo ad un progettino di elaborazione dati da
 microarray:

ciao!
Ma ha qualcosa a che fare con la specialistica in bioinfo, di bologna?
Io sono un ex-studente.


 Utilizzai Python per questo scopo unicamente per fare prima e lasciare
 del codice comunque decente a chi avrebbe potuto prendere in mano il
 progetto dopo di noi (temo nessuno :-) ).

 Forse usare Make avrebbe potuto favorire un approccio più dichiarativo
 e sopportare meglio eventuali incrementi successivi di complessità: al
 tempo avevo considerato l'ipotesi ma l'avevo poi scartata per fretta e
 per evitare di aggiungere un altro linguaggio all'insieme di
 competenze necessarie a comprendere cosa avessimo fatto. :-)

Il vantaggio di make é, essenzialmente, che se uno dei file di origine
cambia, lui se ne accorge e riesegue automaticamente tutti gli script
necessari a ricreare i risultati.
Per esempio: se ti rendi conto che i tuoi dati d'origine erano
sbagliati, o stai facendo delle prove, ti basta ridare make per rifare
tutto.

Inoltre dal punto di vista scientifico é opportuno avere una storia di
tutti i comandi e opzioni che hai dato (ci sono molti articoli in cui
gli autori non lo fanno), e poi realizzare questo con make o una
pipeline personalizzata non cambia molto.


 Avevo anche cercato di capire quali fossero modi più appropriati di
 affrontare questo problema (forse software tipo
 http://taverna.sourceforge.net/ ?), ma non provai minimamente a
 studiarli: il nostro programma doveva essere più rapido che
 flessibile, e adatto all'esecuzione batch (scartammo pregiudizialmente
 qualsiasi finestra :-) ).

taverna é un software piuttosto complesso, basicamente perché la
documentazione dei services esistenti é talmente scarna, che devi
avere una grossa conoscenza dei tool già disponibili per utilizzarlo.
Per esempio, devi sapere cosa é blast se vuoi fare un allineamento, o
sapere già cosa fa trfseq di emboss per utilizzarlo, o cose come
trans_seqfoot o biomart, o transfac. Loro ti danno una riga di 4 o 5
parole come documentazione! :)

Oppure, puoi crearti dei services personalizzati, ma devi metterti a
lavorare su XML, e a quel punto non so quanto la fatica di creare dei
web services e metterli su, progettare un file di descrizione del
protocollo in scufl, e testarlo mandando in giro i propri dati su
Internet possa essere conveniente rispetto al semplice uso di make.

Sicuramente nel futuro taverna sarà un software utilizzabile dai
principianti ma per adesso, mi sembra ci voglia ancora un po' di
testing.


 La mia esperienza nel mondo della bioinformatica è comunque terminata
 con quel progetto, per cui non ho idea di come realmente sia meglio
 fare queste cose (so solo che non trovo buoni motivi per usare Perl
 come pare vada ancora di moda :-) ).

Va bene stiamo scivolando sull'off-topic... non ti preoccupare, si
usano anche altri linguaggi, anzi se ti va di dare una mano su
biopython sei benvenuto :).


 Ho sentito dire che si può anche usare anche distutils.core.setup (il tipico 
 python setup.py), ma per il momento non ci ho guardato, preferisco capire 
 make. Ci sono dei vantaggi ad usare questo modulo? Ci sono grosse differenze?

 Non conosco bene le distutils ma se la tua finalità non è quella di
 distribuire un pacchetto Python installabile ma piuttosto un albero di
 sorgenti io preferirei make, sia per lanciare i job che per compilare
 eventuali programmi C (o altro linguaggio compilato) da cui essi
 dipendono.

Basicamente anche distutils ti permette di creare delle regole, le
quali vanno a controllare l'esistenza di alcuni files, e se questi non
esistono o sono obsoleti, esegue i comandi indicati.
Il fatto é che la sintassi di make non é molto confortevole... mi
chiedevo appunto se fosse possibile fare qualcosa con i tool
disponibili con python e se ci fosse qualche strumento più recente da
provare.



 Mi interesserebbe sapere se altri hanno altre idee in proposito, però.

 Ciao,
 Matteo




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Re: [Python] Usate make?

2008-06-24 Per discussione Carlo C8E Miron
Prova a buttare un occhio anche a Waf
http://code.google.com/p/waf/

Happy hacking,

(c)
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Carlo C8E Miron
Open Source Solution Architect

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