ciao Rekombinanti,
a proposito di Dow Chemicals... Non ho trovato l'articolo sul
sito di Greenpeace Italia, e allora ho pensato di allegarvi una
traduzione garibaldina di un articolo dal sito internazionale di
Greenpeace. E' un'update sulle ultime malefatte natalizie della Dow
Chemical (dopo Thing.Net), in India ancora una volta...
l'articolo è al sito:
http://www.greenpeace.org/international_en/news/details?news_id=95504
Quanto in basso può
scendere la Dow?
Dow denuncia i diseredati superstiti di Bhopal
Dow denuncia i diseredati superstiti di Bhopal
In uno stupefacente
esempio di sensibilità-suscettibilità [corporate sensibility, bel
gioco di parole, N.T] tutta da corporation, la Dow Chemical, la più
grande compagnia chimica del mondo, e neoproprietaria della Union
Carbide intende denunciare i superstiti del disastro di Bhopal, in
India. Mentre il luogo del disastro giace ricoperto di scorie tossiche
e i sopravvissuti lottano contro una salute devastata e l'
inquinamento infernale del luogo, la Dow ha deciso di aggiungere alle
loro sofferenze una causa presso la Corte indiana.
Già, proprio così
- quella stessa gente che la Dow dovrebbe aiutare deve ora fare i
conti con una denuncia da parte di una delle corporation più potenti
del mondo. Per quale motivo la Dow agisce in modo così
incredibilmente perverso? Il 2 dicembre in occasione di
una marcia pacifica 200 donne superstiti di Bhopal hanno trasportato
scorie tossiche dall'impianto abbandonato della Union Carbide fino
ai quartier generali indiani della Dow a Bombay con la richiesta che
la Dow si assumesse la responsabilità del disastro e ripulisse
l'area. La Dow ovviamente deve pensarla diversamente dal momento che
ha deciso di fara causa ai superstiti per una cifra pari a circa
10.000 dollari a motivo del danno dovuto a "perdita di
lavoro". Questa l'indennità richiesta per due ore di
pacifiche proteste quando è stato un solo, unico impiegato della Dow
ad avventurarsi brevemente fuori dalle cinta del parco aziendale di
Mumbai per incontrare le donne che manifestavano.
Satyu, un attivista di Bhopal e uno dei manifestanti denunciato dalla Dow ha sottolineato la ridicolaggine della richiesta di rimborso per "perdita del lavoro": "Migliaia di noi hanno perso la vita, a migliaia non sono più riusciti a lavorare negli ultimi 18 anni e 150.000 persone a Bhopal stanno ancora soffrendo sulla loro pelle le conseguenze della tragica nube tossica della Union Carbide nel 1984. Persino oggi la gente muore e i bambini nascono con malattie provocate dall'intossicazione. E' scandaloso che la Dow ci chieda 10.000 dollari e tenti di impedirci di rivendicare la giustizia che ci deve".
I danni richiesti
dalla Dow equivalgono a circa 10 anni del reddito annuale pro capite
dei superstiti di Bhopal denunciati ma è inferiore al ricavo
giornaliero delle vendite della compagnia. Inoltre la Dow, per mettere
a tacere le proteste, ha richiesto che sia vietato ai superstiti
di manifestare a meno di 100 metri dagli uffici indiani della
compagnia.
La Dow ha appena nominato un nuovo responsabile, William Stravopoulos, fautore della fusione della compagnia con la Union Carbide nel 2001. Se questa causa rappresenta l'atteggiamento che Stravopoulos intende mantenere nei confronti di un disastro ancora in corso come quello di Bhopal centrerà un obiettivo enorme, in materia di pubbliche relazioni. La Dow proclama con orgoglio il suo slogan "una vita migliore ogni giorno". Bene, come fare quadrare questo slogan con la denuncia di poveri manifestanti che hanno decisamente reali e validi motivi per protestare contro l'azienda?
Agite: Dite a Dow di pulire invece di denunciare le vittime
http://act.greenpeace.org/ams/e?a=Bhopal&s=blue2
ciao, buon anno,
stefania
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