Questa mattina due rappresentanti di
Telefabbrica sono stati "invitati" a presentarsi in questura a Palermo.
Interrogati sulla loro attività, gli è
stato alla fine contestato l'art. 195 della Mammì, che punisce anche il solo
possesso di apparati di trasmissione non autorizzati.
Durante la verbalizzazione si sono
presentai poi due ispettori del Ministero delle Telecomunicazioni che con fare
stranamente collaborativo hanno proposto ai due compagni di Telefabbrica di
firmare una dichiarazione in cui in sostanza si tendeva a trasformare il reato
previsto dall'articolo 195 in un gesto prettamente politico legato alle lotte
degli operai Fiat di Termini Imerese ( se è veramente così come mi hanno
raccontato da Termini I. siamo di fronte a una procedura veramente
singolare).
Cosa significa tutto
questo?
La cosa che mi viene in mente subito è che
da parte della Politica che governa non ci sia interesse ad aprire un fronte che
inevitabilmente sfocerebbe in un dibattito generale sui mezzi di comunicazione,
sulla libertà di informazione e in ultima analisi sul monopolio di fatto
inaugurato dalla vittoria di Berlusconi alle politiche del 13
maggio.
Il dibattito è aperto e i consigli sono
benvenuti.
Ambrogio,
Orfeotv/telestreet
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