L'altro giorno il TG1 e' partito con la manutenzione degli ascensori, per poi passare a un servizio terrificante su una nuova varieta' di yoho yoho di fabbricazione cinese che, manco a dirlo, seguiva di presso un servizio sulla Sars. Non andava bene perche', se non ho capito male, i bambini rischiano di annodarselo al collo. Dunque e' stato vietato. Alla fine ci hanno deliziato con unabomber, tanto per ricordarci che il pericolo si annida nell'ovvio. In realta' mi capita sempre piu' spesso di trovare manuali di istruzione in cui ci sono raccomandazioni del tipo: "Le viti non devono essere introdotte nelle orecchie" o, nel caso di collanti, "non avvicinare il prodotto alle mucose". Ho chiesto chiarimenti a un tizio che si occupa di manualistica e lui mi ha raccontato la barzelletta del tipo afflitto da diarrea che alla domanda del medico: "Ha provato con il limone?" ha risposto "Sė, ma quando lo tolgo il disturbo riprende".

Non so perche', ma non m'e' venuto da ridere. Questa storia delle cose "a prova di imbecille" ha delle ricadute preoccupanti. Intanto tende ad isolare. A Roma le persone sugli autobus si confortano reciprocamente mentre commentano i giornali: "La gente e' matta", si dicono scuotendo la testa e sospirando. Gia', la gente e' matta. I bambini mangiano trottole e soldatini come fossero hambuger, gli operai si infilano le viti nelle orecchie, le casalinghe ballano il tango sugli ascensori.
(Fa eccezione Ikea che in barba al clima dominante ha fatto una campagna che sembra ispirata dall'intuizione del mio amico Scarph: "l'hacking e' usare un PC come stipite di una porta").


Ovviamente dietro tutto questo c'e' anche l'ipertrofia legale: su questa roba allignano le assicurazioni sulla vita. Su dettagli del tipo: "nelle istruzioni non era specificato che il liquido per pulire i vetri non va usato per condire l'insalata" si possono intentare infinite e lucrose cause legali.

Bauman ricordava un suo collega insegnante che da qualche tempo tiene la porta aperta nei colloqui con gli studenti per evitare di essere accusato di molestie sessuali. La precauzione, presa inizialmente con le donne, s'e' estesa presto anche ai maschi.

L'altro giorno un ragazzo m'ha detto: "Hai scritto un testo da paura". Da paura ? Io ? Cosa vuol dire "da paura" ?
M'e' tornato in mente il vecchio quesito di William James: "Quando vedo l'orso corro perche' ho paura, o invece ho paura perche' corro ?". Per James probabilmente era buona la seconda.
Con questo rovesciamento, a prima vista controintuitivo, voleva mostrare l'andamento spesso "automatico" dei processi emotivi. A mio modo di vedere, l'ho detto spesso, i sistemi informativi mainstream lavorano soprattutto su tali automatismi.
Quando le teste d'uovo usa passarono dal comportamentismo al cognitivismo alcuni di loro pensarono di trattare l'informazione come chiave di attivazione di rele' emotigeni. Se il comportamentismo aveva una visione del controllo come attivita' di gestione di bisogni fondamentali basati su "stimoli", il cognitivismo postcomportamentista cercava invece dei punti di intersezione tra processi di analisi dell'informazione e strutture emotive.
La paura in produzione e' pero', da questo punto di vista, una scelta in qualche modo estrema. A differenza dell'appetito o del sesso, la paura evoca una leva "profonda" dell'egoismo, nella sua forma piu' fondamentale e bruta: l'egoismo di sopravvivenza. Per illustrare questa dinamica conviene ricorrere ad un altro aneddoto. Due persone fuggono in presenza di un orso che li insegue. La seconda dice alla prima: "L'importante e' che corriamo piu' veloci di lui". E l'altro: "Niente affatto, l'importante e' che io corra piu' veloce di te".
La paura, insomma, fa emergere la zona in cui la nostra spinta alla sopravvivenza si fa acuta, irresistibile. E' l'ultimo bastione del capitalismo "naturalistico". Al punto che la legge non punisce un naufrago che difende il suo pezzo di legno da un altro naufrago: se non possiamo galleggiare entrambi, meglio che mi salvi io.


Inoculare paura a piccole dosi dai telegiornali significa dunque anche stimolare comportamenti diffidenti, alimentare ad arte un clima di emergenza straordinariamente utili alla matrice "cellularizzante".
Ma il fatto che loro siano costretti a farlo, che giochino sempre piu' basso e sporco, suggerisce un cauto ottismo. L'importante non e' tanto smascherarli quanto non prenderli troppo sul serio.


un saluto
Rattus

___________________________________________
rekombinant .network
http://rekombinant.org
http://rekombinant.org/media-activism
http://urbantv.it

Rispondere a