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strategie per la comunicazione indipendente
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vi invio un anticipazione su un lavoro collettivo contro la guerra che sto
facendo. Oggin vorrei stare a S.Francisco a urlare not in my name!
PERCHE' LA GUERRA?
Di Sbancor
Posta con l'assolutezza di una domanda etica, posta al di fuori della
Storia, la Guerrà non è altro che l'orrore della civiltà. Non ci vogliono
studi di geo-politica o analisi economiche. Basta contemplare l'orrore,
vedere l'invedibile, sentire le urla e i gemiti dei morenti, annusare
l'odore di morte che aleggia su ogni territorio violentato dalla guerra.
Nessuna differenza fra Ground Zero, un villaggio afghano od irakeno. La
morte è la grande livellatrice, anche se i media contemporanei cercano con
le immagini di dire che ci sono morti che pesano più di altre. Era una
vecchia coglionata maoista sulle morti leggere come piume e quelle pesanti
come montagne. Non è vero. Non è più vero da quando il 90% dei morti in
guerra sono civili. Sono le morti dei militari i veri danni "collaterali".
Vigliacchi, altro che eroi!
La guerra è l'orrore e basta. E' il peccato di Caino su scala industriale.
E' la fine dell'umano, è la forza oscura del male che accompagna la nostra
razza. E' la Tenebra contrapposta alla Luce. E' il dio Aryman della
religione zoroastriana.
"Una guerra ne genera un'altra - scriveva Erasmo da Rotterdam - dalle
piccole guerre nascono le grandi; una catena inestricabile di sciagure si
allunga a dismisura e le sciagure sono così atroci che neppure il peggiore
degli uomini può rimanere indifferente. Sola la pace è un bene per se
stessa, non la vittoria, che non rientra mai fra i beni che appagano"
Basterebbe questo. Basterebbe se gli uomini ragionassero, se vivessimo in
una comunità di filosofi, dove la ricerca di ciò che e buono, bello e giusto
fosse l'unico motivo per cui vale la pena vivere.
E invece non basta. E allora occorre entrare nel museo dell'orrore.
Dissezionare come cadaveri i motivi delle guerre, guardare lì dovoe
l''occhio preferibbe ritrarsi e non vedere. Occorre scoprire la fitta trama
di interessi, di tradimenti, di cinismo, di vigliaccheria che sta dietro
ogni guerra.
E poi tocca urlare. Urlare con quanto fiato si ha in corpo, come un folle
"nabi" nel deserto. Urlare finche si ha respiro e voce. E poi occorre essere
più "cinici" di chi fa la guerra. Bisogna smontare ogni ragionamento a
favore della guerra. Specie i sinistri ragionamenti della sinistra. Quello
delle anime belle, dei noveaux philosoiphes, cadaveri in decomposizione,
ancora vivi, il furbetto sorriso di D'Alema, uno che ha avuto il coraggio di
dichiarare che "La cosa più importante fatta da questo Governo è stata la
Guerra". Dopo la tragedia e la farsa del Kossovo. Una battuta degna di Marx
(Groucho) se non fosse una tragedia. Il primo governo della sinistra in
Italia che fa una guerra! Roba da sperare che sia anche l'ultimo.
E Adriano Sofri che dal carcere istiga all'assassinio di massa. Basta con il
"politically correct". Siamo in Guerra per Dio!
Assasini, tutti assassini. E i giornalisti (J'Accuse l'abominevole venalité
de la presse). Assassini e complici di assassinio.
La guerra moderna nasce con un crimine contro l'umanità. Hiroshima e
Nagasaki. Dopo il mondo non è più uguale.
Scrive Gore Vidal, che certo non ha mai avuto problemi a frequentare i
"circoli del potere":
"Poi, nel maggio 1946 cominciammo a riarmare la Germania. Stalin si infuriò
per questo tradimento. La guerra fredda era iniziata. Da noi i media
iniziavano a preparare i pochi attenti alla delusione. All'improvviso ci
ritrovammo con le più alte tasse sul reddito nella storia americana che
servivano a pagare sempre più bombe, tra cui quella ammazzatutti
all'idrogeno, e questo perche arrivavano i russi. Nessuno sapeva perché o
come stessero arrivando; non erano impegnati a seppellire venti milioni di
morti? Le spiegazioni ufficiali di tutto questo avevano poco senso, ma
d'altra parte, come osservava allegramente il segretario di Stato di Truman,
Dean Acheson, <al dipartimento di Stato discutevamo solitamento su quanto
tempo il mitico 'cittadino americano medio' dedicasse ogni giorno a leggere
e discutere della situazione mondiale al di fuori del suo paese…secondo noi
dieci minuti al giorno era una media alta> quindi perché stare a seccare la
gente? Un governo bipartisan è il migliore per quella che è - o dovrebbe
esser - una società di lavoratori docili, consumatori entusiasti, soldati
obbedienti, che crederanno a qualsiasi cosa per almeno dieci minuti (…) Poi
sono seguiti quarant'anni di guerre insensate che hanno generato un debito
pubblico di cinquemila miliardi di dollari e hanno fornito enormi vantaggi
all'industria aereospaziale e a imprese come la General Electric , il cui
testimonial televisivo fu a lungo Ronald Reagan, poi andato in pensione alla
Casa Bianca"
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