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Vi invio queste noterelle, forse utili a comprendere meglio le dimensioni che sta assumendo la questione sul copyright negli Stati Uniti.

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Il caso viene chiamato dalla stampa americana “Eldred v. Hashcroft”, formula che indica i cognomi dei due principali contendenti, ed è stato portato all’esame della Suprema Corte da Eric Eldred, un programmatore Unix. Come abbiamo accennato, l’ultima estensione della legge sul copyright, nota con il nome di “Sonny Bono copyright extension act” o con il nomignolo di “Mikey Mouse Law” e' stata approvata nel 1998 da Bill Clinton. La legge precedente, risalente al 1978, aveva già esteso la durata del copyright a cinquanta anni dalla morte dell’autore o, nell’eventualita' di opere realizzate da grandi corporation, come nel caso Topolino, a settantacinque anni. L’estensione del 1998, avvenuta a settanta anni dallo scadere di Steambot Willy (1928), ha aumentato di due decadi ancora entrambe le categorie. Quindi le opere d’autore, in virtu' del “Sonny Bono copyright extension act”, sono escluse dal pubblico dominio per un periodo di settanta anni a partire dalla morte dell’autore, mentre quelle realizzate dalle corporation vengono tutelate dal copyright fino a novantacinque anni dalla data della loro prima edizione.
La violazione dei diritti sanciti dalla Costituzione USA, l’incostituzionalità della “Sonny Bono”, e' da ravvisarsi, secondo Eldred e gli altri, nell’articolo I della sezione 8 della carta costituzionale, in cui si dice che i diritti d’autore vanno tutelati per un “periodo limitato” per garantire il progesso dell’arte e della scienza.
Ovviamente uno dei nodi del ricorso riguarda l’estensione del “periodo limitato”.
Se il Congresso periodicamente rinnova l’estensione dei termini temporali dei diritti del copyright il periodo non e' piu' “limitato” ma tende a divenire di fatto “illimitato” violando in tal modo il dettato costituzionale. Inoltre, affermano gli artefici del ricorso, vi e' un problema di retroattivita': nel momento in cui viene stipulata una legge come quella del 1978, ai cittadini viene garantita una data oltre la quale potranno godere dei diritti del pubblico dominio. Quando l’estensione viene rinnovata, come e' avvenuto nel 1998, i cittadini vengono privati di un diritto garantito da una legge precedente. C’è un altro praticolare di rilievo: se la Corte Suprema dovesse accettare le questioni poste dai ricorrenti, anche la legge del 1978 potrebbe uscirne invalidata.
Il “tappo” sul pubblico dominio potrebbe in tal modo saltare estendosi su un periodo di tempo piuttosto vasto, rendendo libero l’accesso a materiali relativamente recenti.
Cosa si può fare per contribuire al successo di queste iniziative ? Secondo Brewster Kahle la cosa più importante e' collaborare all’archiviazione dei libri di pubblico dominio contribuendo in tal modo alla diffusione della cultura del libero accesso alla conoscenza.

Un saluto
Rattus

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