Alle precarie e ai precari,
a tutto l'attivismo sociale, sindacale, metropolitano,
agli insubordinati e ai parasubordinati,
ai milioni di migranti e ai milioni di manifestanti,
ai ciclisti della città e ai contorsionisti della flessibilità
mayday 003
Assemblea transcittadina, metropolitana, europrecaria
GIO 3 APRILE 003, ORE 21:30
Preokkupati, viale monza 251, M1 precotto
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il Neoliberismo Ardente
- Ieri Ha Reso Tutte € Tutti Precari
- Oggi Uccide X $ua £ogika di GueRRa
Spegnamolo nell'Oceano Pacifico
della Mayday Parade 003
PREAPPELLO MAYDAY 003: la parade del precariato europeo
Blair, Aznar, Berlusconi: che cosa hanno in comune? Sono tutti e tre alleati di Bush nella guerra d'aggressione contro l'Iraq e le persone che vi abitano. Una guerra per il controllo del mondo che spenga sul nascere il progetto di un’Europa sociale, costruita dal basso dai nuovi movimenti transnazionali per la democrazia globale.
La triade degli atlantisti a oltranza va in guerra con Bush per difendere il neoliberismo autoritario e menzognero, che manipola la realtà attraverso il controllo diretto di tutti i media televisivi e l’oscuramento di tutte le immagini di sofferenza e offesa arrecate in Mesopotamia (Mr B assicura la copertura in Italia, Rupert Murdoch garantisce l'informazione globale di regime).
Bush e i suoi fedeli neoliberisti che lo seguono in una guerra preventiva folle e sventurata, sono gli stessi vogliono ridurre in servitu' perenne i corpi e le vite delle persone che lavorano, a partire dalle donne, dai migranti, dai marginalizzati, dai piu' giovani, dai piu' deboli. Bush e i tre giulivi alleati che liquidano le regole del diritto internazionale, sono gli stessi che vogliono annullare ogni diritto sindacale e vincolo sociale esistente.
E' l'Europa neoliberista stupida e servile quella che affianca l'America ultraliberista e ipermilitarista. Dà carta bianca di distruzione permanente all'America patrizia e WASP che detiene l'industria mondiale delle armi e del petrolio. L'America feudalizzata dalle miriadi di Wal-Mart e McDonald's che degradano il territorio e sfruttano il precariato sociale diffuso, il precariato dei neri, dei latinos, dei bianchi poveri, delle mille etnie sospinte dal bisogno e assoggettate dalla necessità. E’ lo stesso precariato che oggi si aggira per le metropoli europee e asiatiche, fatto da lavoratori temporanei e semilegali, ricattabili a piacere e licenziabili a volontà, sfruttabili fino all’ultimo istante di vita, umiliabili in un delirio di ignorante prevaricazione e crudele offesa.
Coloro che oggi sono precarizzati ed esclusi al Nord, sono quelli che vengono massacrati e affamati al Sud. E i sinistri stragisti del triangolo delle Azzorre sperimentano oggi sui civili la nuova «flessibilità» militare di Rumsfeld e dei suoi gerarchi, perché vogliono asservire il lavoro «flessibile» e dominare i corpi «senza valore» degli uni e degli altri. L'elite globale euramericana non distingue piu' fra pubblico e privato, fra ricchezza e privilegio, fra lavoro e servitu', fra libertà e morte. Al Nord le elite globali che dominano la finanza, la tecnologia, il consumo, i media inghiottono il lavoro, il tempo, la vita degli esseri umani; al Sud inghiottono le loro vite e i loro corpi, li smerciano, li violentano.
Ma l'Europa, l'America Latina, la Terra intera hanno dato vita in questi anni e in questi mesi a un nuovo continente: l'Oceano Pacifico dei milioni di individui in rete mobilitati per un progetto piu' forte di ogni militarismo ipertecnologico e di ogni fondamentalismo cristiano o musulmano.
E' il progetto di una democrazia sociale globale che promuova e difenda i diritti di tutte e di tutti, dove la guerra sia bandita per sempre dalle relazioni fra collettività eco/sociali ed etno/politiche.
Il movimento globale di Seattle e di Porto Alegre, di Genova e di Firenze, che oggi si oppone all'invasione dell’Iraq, ha fatto emergere e diffondere in Europa un nuovo soggetto politico capace di riedificare attraverso l'agitazione, l'attivismo, la partecipazione reticolari l'architettura morente dell'Europa dei banchieri e dei tecnocrati. Questo nuovo soggetto politico è il precariato sociale e la sue armi sono il mediattivismo e il conflitto. Sono i milioni di donne e di uomini che in Italia e in Europa lavorano a futuro indeterminato e a salario incerto, che sgobbano di notte e di giorno, di sabato e di domenica pure, che non possiedono piu’ né vita né affetti, ormai dati interamente in pegno alle imprese in cambio di assenza di protezioni sociali, in cambio di mancato accesso a casa, sanità, istruzione, libertà d’informazione, in cambio di aria minerale, acqua naturale, traffico fatale.
Il precariato sta al postfordismo come il proletariato stava al fordismo: i precari sono il gruppo sociale prodotto dalla trasformazione neoliberista dell’economia. E’ la massa critica che emerge dal perenne vortice della globalizzazione multinazionale, mentre si sventrano le fabbriche e i quartieri popolari e si erigono uffici direzionali e centri commerciali. E’ il terziariato degli ipermercati e delle catene commerciali, dei servizi alle imprese e alle persone; è il cognitariato della tecnologia dell’informazione e dell’industria della comunicazione: siamo ormai quasi tutti precari, o scientemente vampirizzati o perfidamente ingannati dall’ideologia della flessibilità.
E' al precariato, questo nuovo e cruciale soggetto sociale, che il MayDay 003 vuole dare voce ed energia. E per questo che ti chiediamo di unirti, di allearsi, di riunirci insieme all’eurosocialattivismo che mette già ora in rete [EMAIL PROTECTED] [EMAIL PROTECTED] di ChainWorkers, Strikers, Critical Mass, Equilibrio Precario, la rete europea *esa* (euro social activism) che ci lega ad Aarrg!, YoMango (Barcellona), CGT réstauration rapide (Parigi), McWorkers Resistance (Glasgow), il Bulk e le numerose realtà autogestite di Milano, Roma, Bologna, Bergamo, Brescia, Laveno, Abbiategrasso, Novara, Pavia, nonché la CUB e le altre organizzazioni del sindacalismo di base, i movimenti di giovani comunisti, di giovani anarchici, di cattolici non catodici e democratici metodici. Indymedia accompagna e supporta la comunicazione del progetto MayDay, dando anche vita all'Indymedia Center che connetterà i mayday europei e planetari da Piazza Castello, dove probabilmente ci concluderà la MayDay Parade quest'anno.
Abbiamo oggi un compito storico: abbattere il governo di Mr B e nominarlo nel consiglio di Teleprigione, così come i compagni catalani, baschi e castigliani hano il dovere di rispedire Aznar a organizzare festini di matrimonio. La questione del lavoro è quella che Mr B e il Senor A soffrono di piu’ insieme alla questione della pace.
Con il referendum sull’art.18 (SI CLARO QUE SI SI VOTA SI) abbiamo un’occasione irripetibile per mettere nero su bianco che questo governo liberfascista è in minoranza e se ne deve andare, magari in esilio. Ma che sia chiaro a tutti, il precariato sociale che si mobilita intorno al SI, lo fa perché è la prima tappa per affermare nuovi diritti europei sulle condizioni di lavoro e di vita e per assicurarsi nuovi diritti di conflitto, contratto, rappresentanza sindacale.
La delega 848 sui contratti a tempo né pieno né determinato, del lavoro di chi non è né autonomo né dipendente, aumenta ancor di piu’ la precarietà; già oggi molti dei nuovi poveri creati dal neoliberismo italico, sono lavoratori precari. Rischiamo ulteriore disfacimento e imbarbarimento della società italiana. Noi che animiamo il MayDay vogliamo una radicale semplificazione dei contratti di lavoro: o autonomo o dipendente, o a tempo parziale o a tempo pieno, o a tempo determinato o a tempo indeterminato. E BASTA! Non ce la facciamo piu’ a essere co.co.co. in formazione lavoro come apprendisti per un’agenzia interinale che ha dato il subappalto a una cooperativa di servizi. CAPITO? Non ce la facciamo piu’ a non riuscire ad arrivare a fine mese e a non sapere quando saremo finamente pagati. CAPITO? Non ce la facciamo piu’ a vederci rifiutato l’affitto o il conto in banca, la carta di credito o il mutuo perché non siamo assunti. Ma soprattutto abbiamo bisogno di più tempo, l'unica risorsa oggi veramente scarsa, tempo per amare e sentire, per lottare e cooperare, tempo per partecipare e progettare, tempo per dare tempo alla vita, alla libertà, alla diversità, alla solidarietà.
MAYDAY 003: IL PRECARIATO SI RIBELLA
1° maggio, Milano, Porta Ticinese ore 15
CreW
www.chainworkers.org
euro strikers vs. global war