A prescindere dal fatto che l'istituto del referendum
tende a risolversi, nel contesto di una democrazia indiretta, alla risultante di
una sommatoria di cazzate demagogiche che poco hanno a che vedere con la realtà
dei fatti.
Indubbiamente, salvo imprevedibili svolte della
fortuna, sia il referendum (con le ali tarpate dal centrosinistra anche per come
è stato costruito) che la legge (impossibile che passi in un parlamento con
questa maggioranza) hanno poca se non nessuna possibilità di
riuscita.
Bisogna riconoscere all'iniziativa referendaria (che
non mi piace, che non ho sostenuto e di cui non apprezzo, per altri motivi
i sostenitori, anche se sembrerà incredibile con quello che mi stupisco anch'io
di scrivere in questi giorni) un merito enorme: ha avuto un innegabile utilità
tattica che lo fa essere una vittoria pur nella certa sconfitta.
Il referendum è servito a spostare il discorso
dall'abolizione dell'articolo 18 alla sua estensione. Se si parla di estensione
d'un diritto, è più difficile che si parli tranquillamente di abolizione di una
norma antiquata che in realtà lederebbe i lavoratori stessi. La mossa è più
retorica, purtroppo, che di contenuti. Ma ha funzionato egregiamente, quanto
tutte le mosse difensive su quest'asse dialettico.
Non amo la tattica, ma per battere un avversario, anche
solo per non venirne schiacciati quando è chiaramente più forte, effettivamente
non basta fare tante belle mosse difensive, bisogna anche tentare qualche
affondo, qualche colpo d'incontro, anche quando siamo certi di non poterlo
sconfiggere (magari non ancora) e vogliamo solo mantenere la
posizione.
Certo, il referendum ha anche l'effetto di spaccare le
"sinistre", favorendone i giochi di potere e forse smascherandone le meschinità.
Non è un bel servizio all'unità della sinistra e simili, ma forse questo è un
bene se l'unità è solo un'unione per il potere e non per quello che si vuol
fare, no?
Personalmente, una delle cose che mi ha dato più
fastidio nei giorni che hanno preceduto il g8, è stata la multicopertina di
Vauro con tanti nani contro gli 8 grandi. Bella, non fosse che fra i nani c'era
il wwf che, con quello che combina nel mondo, mi pare più chiaramente la faccia
buona, "infilitrata", del nemico, che non un alleato della natura, più o meno
umana.
Secondo me, lasciare nell'ombra le differenze radicali
che ci sono fra noi e questi aspetti del potere dalla facciata rispettabile
gioca contro di noi, anche se ci fa apparire un po' più grandicelli di quello
che siamo in realtà
Per come la vedo io, si può mediare su tutto, tranne
che sulle posizioni a partire dalle quali si media. Si allunga la strada, ma
almeno, se è quella giusta, si è nella direzione giusta.
Se c'è qualcosa che serve a smascherare chi finge di
essere dalla tua parte mentre lotta contro di te e ti raggira, è solo una gran
bella cosa.
Un'ottima cosa anche per far capire a chi sostiene,
ingannato, quel truffatore, che è un truffatore.
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