Il 04/06/2014 18:47, Maurizio Napolitano ha scritto:
interessante (si fa per dire).
Usano anche il termine "mapping party" il che fa pensare che potremmo
anche rompere i maroni sul tema ;)
In ogni caso qui c'è da darsi da fare e rompere le scatole affinchè
almeno i dati siano in open data.

Appunto. Rimango basito dal fatto che un comune inviti tutta la cittadinanza a contribuire ad un progetto la cui unica licenza presente è quella di Google sulla pagina della mappa. E' pacifico quindi pensare che i dati finiscano a Google. Questo è un caso che si pone agli antipodi dalle buone pratiche richieste alle P.A. E' anche una sorta di inquinamento delle menti della cittadinanza: già il concetto di Open Data è praticamente assente, spingendo a contribuire ad un progetto i cui dati finiscono in mano a Google li si consegna sempre più alla visione del grande fratello buono che risolve tutti i problemi.

Spingendosi ancora più in là: visto che una P.A. invita tutti a contribuire alla raccolta dati di G, che oltre ad essere privato è anche virtualmente il monopolista, non si incrina ancor più la già flebile concorrenza tra società private ove una P.A. dovrebbe invece tenere un atteggiamento neutrale? Non si possono ravvedere scenari che vanno anche al di là del non seguire le buone pratiche ipotizzando magari la possibilità di azioni legali da qualche concorrente di G?

Alessandro Ale_zena_IT

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