2014-07-07 11:36 GMT+02:00 Simone Cortesi <sim...@cortesi.com>: > 2014-07-07 11:32 GMT+02:00 Ida Leone <ida.le...@gmail.com>: > > (Considerazioni da inesperta, sia di OSM e che di imposte) quindi non > solo > > usano la mappa OS; senza riconoscerlo, ma pure con eventuali errori! e > > considerato che sono l'Agenzia delle Entrate, questo è piuttosto grave. > > Nella migliore delle ipotesi, la mappa non coincide con i dati in loro > > possesso. Nella peggiore, potrebbero perseguitare qualcuno per far pagare > > l'IMU su un fabbricato che non lo è. > > ritengo utilizzino questa versione delle mappe perche' era piu' facile > (as in open source) utilizzare un prodotto esterno che non condividere > online la loro barocca tecnologia usata internamente. > > quindi: no. dentro hanno sicuramente altro DB. > > Da geometra specializzato anche in attività catastali, posso con certezza confermare quanto indicato da Simone. Curioso notare come l'ultima fase del processo di costituzione del Catasto, quella cosiddetta di conservazione, prevedeva che il database catastale venisse costantemente aggiornato dall'Ufficio, mentre quando ci si è resi conto che tenere sotto controllo questa operazione era pressocché impossibile, si è demandato al cittadino l'onere di comunicare, mediante tecnico abilitato, tutte le variazioni apportate ai propri immobili. Il database catastale quindi in larghissima parte è realizzato proprio dai cittadini, ma serve al solo scopo di far pagare le tasse! La cosa più assurda, quella che proprio stupisce, è che l'enorme database dell'Agenzia, costruito a caro prezzo dai cittadini, poi sia ermeticamente chiuso: il minimo sarebbe quello di condividere questi dati aprendoli ad infiniti utilizzi che potrebbero essere di utilità per tutti, magari della stessa Agenzia come dimostrato dalla faccenda in oggetto! Anche se l'uso di OSM serve solo a livello grafico per consentire via web la navigazione nelle zone dell'OMI, questo non sminuisce la gravità dell'accaduto. Come al solito credo che in tutta quest'operazione ci sia più ignoranza che mala fede, salvo poi quest'ultima intervenire quando non si risponde a ben tre tentivi di contatto per chiarire la questione. GRAZIE Andrea Borruso, Cristian Consonni, Simone Cortesi, Maurizio Napolitano e Stefano Sabatini, per il vostro prezioso lavoro.
Federico
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