Il 27/12/2014 13:31, Francesco Pelullo ha scritto:
E basta con questo mantra!
Le regole si chiamano regole e se sono basilari come questa, prima di
cambiarle unilateralmente occorre discuterne e approvare eventuali
modifiche con la comunità.
Non basta cambiare il nome (da regola a "mantra") per connotarle
negativamente per potersene infischiare.
La realtà è confusionaria ed eterogenea.
Se volessimo mappare "as is" diventeremmo matti.
Un esempio su tutti: se trovi scritto Corso Garibaldi, che fai? La
battezzi con il nome di Giuseppe? Potrebbe essere Anita.
La battezzo "as is", cioè "Corso Garibaldi". Seguo la regola e così
evito anche di scambiare Anita per Giuseppe. Non è ovvio?
Seguo la regola anche in caso di errore: nell'infausto e credo non
esistente caso in cui un'Amministrazione ignorante abbia scritto sulla
targhetta "Corso Garibaldi Giuseppe", contravvenendo alle regole
dell'ISTAT e alle basilari regole dell'ortografia italiana, io mapperò
l'errore, segnalando però il refuso all'Amministrazione e aprendo un "caso".
Oppure (trovato spesso in giro in alcuni piccoli centri del sud): Via
Vittorio Emanuele. Quale? Ne sono esistiti tre!
Sono problemi dell'Amministrazione. Lo lasci così come è scritto nella
realtà: Via Vittorio Emanuele. Aggiungi magari una nota e scrivi al Comune.
Ripeto: basta con questo mantra. Quello che trovi per strada deve
essere interpretato. Le regole del render (e quelle scritte apposta
per i navigatori) devono essere adattate allo schema logico più usato.
Se questo schema è astruso o non condiviso, modifichiamolo.
Lo schema logico è: mappa la realtà. Non è difficile leggere la
targhetta. È lì che fa mostra di sé per tutti, compresi i mappatori.
Leggi e trascrivi, fine del tuo lavoro di mapper. Semplice, logico,
pulito e preciso.
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