Con il sistema attuale se tagghi una way con natural=peak
il server accetta il dato, è successo almeno 227 volte ad
opera di N mappatori che probabilmente volevano mappare una
cresta (natural=arete) ma non sapevano come farlo.
Conseguenze:
a) ci sono 227 errori nel databse
b) ci sono N mappatori che continueranno a sbagliare
credendo di essere nel giusto
c) ci sono 227 creste che potevano essere mappate e non
lo sono
d) ci saranno M persone che dovranno perdere del tempo a
correggere un dato errato
Se ci fosse stata una validazione dei dati a priori
queste way sarebbero state rifiutate dal server con un
messaggio di errore che spiega agli N mappatori che quella
taggatura si usa solo sui nodi invitandoli a leggere la
relativa pagina del wiki (ti sembrerà strano ma un sacco di
gente non sa nemmeno che il wiki esiste). Conseguenze:
a) non ci sono errori
b) ci sono N/2 mappatori che hanno imparato qualcosa (non
tutti hanno voglia di RTFM)
c) ci sono 113 creste mappate
d) nessuno perde tempo
Cosa c'è che non va nella validazione a priori? Per la
cronaca ho aperto la prima way incriminata che ho trovato
con overpass ed è lì da 9 mesi, alla faccia dei monitoraggi
a posteriori.
Ovviamente è un esempio banale e insignificante, però
vedi che anche un oggetto banale come una vetta viene
sbagliato in buona fede. Accettare solo valori validi sulle
chiavi più comuni e collaudate non lede né la libertà né la
creatività di chicchessia, si possono sempre proporre nuovi
valori alla comunità e sperimentare nuove chiavi senza
freni. Però le cose palesemente sbagliate non ha senso farle
passare.