Hi all. I need to implement a my own transform that does a link rewriter. the 
scope is to change the href value of <a tag in a html file (a well formed html 
file checked by jtidy as you can check in the file jtidy.xml). I have realize 
for now the code:

package it.transformers;

import org.apache.cocoon.transformation.AbstractSAXTransformer;
import org.xml.sax.Attributes;
import java.io.IOException;
import java.util.Map;
import org.apache.cocoon.ProcessingException;
import org.apache.cocoon.portal.transformation.CopletTransformer;
import org.apache.avalon.framework.parameters.Parameters;
import org.xml.sax.SAXException;
import org.apache.cocoon.environment.SourceResolver;
import org.apache.cocoon.xml.AttributesImpl;
import java.util.Stack;

public class HTMLLinkTransformer extends AbstractSAXTransformer {

    protected Stack elementStack = new Stack();

    public void recycle() {
        super.recycle();
        this.elementStack.clear();
    }

    public void setup(SourceResolver resolver,
                      Map objectModel,
                      String src,
                      Parameters par)
    throws ProcessingException, SAXException, IOException {
        super.setup(resolver, objectModel, src, par);

    }

    public void startElement(String uri, String name, String raw, Attributes 
attr)
    throws SAXException {
        if ("a".equalsIgnoreCase(name) || "xhtml:a".equalsIgnoreCase( name ) ) {

            AttributesImpl newAttr = new AttributesImpl();
            newAttr.setValue(attr.getIndex("href"),"ciao");
            attr = newAttr;
        }
        super.startElement( uri, name, raw,attr );
    }

    public void endElement(String uri, String name, String raw) throws 
SAXException {
        super.endElement(uri, name, raw);
    }
}

By using it i have this error:
ERROR   (2005-10-26) 23:35.13:739   [sitemap.handled-errors] 
(/pmm/portal/coplets/S062/execute.service) 
http-8080-Processor8/ErrorHandlerHelper: Error executing pipeline.
org.apache.cocoon.ProcessingException: Error executing pipeline.: 
org.w3c.dom.DOMException: HIERARCHY_REQUEST_ERR: An attempt was made to insert 
a node where it is not permitted.
        at 
org.apache.cocoon.components.pipeline.AbstractProcessingPipeline.handleException(AbstractProcessingPipeline.java:940)
        at 
org.apache.cocoon.components.pipeline.impl.AbstractCachingProcessingPipeline.processXMLPipeline(AbstractCachingProcessingPipeline.java:281)
        at 
org.apache.cocoon.components.pipeline.AbstractProcessingPipeline.process(AbstractProcessingPipeline.java:783)
        at 
org.apache.cocoon.components.source.impl.SitemapSource.toSAX(SitemapSource.java:413)
        at 
org.apache.cocoon.components.source.SourceUtil.toSAX(SourceUtil.java:142)
        at 
org.apache.cocoon.components.source.SourceUtil.toSAX(SourceUtil.java:100)
        at 
org.apache.cocoon.components.source.SourceUtil.toDOM(SourceUtil.java:332)
        at 
org.apache.cocoon.components.flow.util.PipelineUtil.processToDOM(PipelineUtil.java:173)


Can anybody help me? Thanks to all.
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<body>
	<table>
		<tr>
			<td>
				<p> </p>
				<p>Attività<br/> dell'Osservatorio&gt;&gt;&gt;</p>
				<p>
					<span>
						<i>DIARIO  </i>
					</span>
				</p>
				<p>
					<i>
						<span>
							<b>Sette mesi di iniziative<br/> della Direzione Legalità e Sicurezza<br/> della Provincia di Napoli:</b>
						</span>
					</i>
				</p>
			</td>
		</tr>
		<tr>
			<td/>
		</tr>
	</table>
	<div>
		<table>
			<tr>
				<td>
					<p>
						<i>
							<b>
								<span>dallo sportello antiusura all’Osservatorio sull’illegalità e la camorra,<br/> dalla ricerca sulle strade della pericolosità  ai giorni dell’indignazione,<br/> dalla sigla del patto  per la legalità economica e finanziaria<br/> al consorzio per la gestione dei beni confiscati ai clan</span>
							</b>
						</i>
					</p>
					<p>
						<span>
							<b> </b>
						</span>
					</p>
					<p>
						<span>22 GENNAIO </span>
					</p>
					<xhtml:div>
						<span>Consegnate le borse antiusura</span>
					</xhtml:div>
					<p>
						<span>Si svolge, nella sala consiliare di Santa Maria La Nova, la cerimonia di consegna delle borse di studio per cinque tesi sul fenomeno dell'usura, concorso riservato ai laureati degli anni accademici 1998-99 e 1999-2000. I cinque vincitori delle borse di studio dell'importo di 3 milioni di lire sono:</span>
					</p>
					<p>
						<span>
							<b>Maria Vittoria Coletta</b> (per una campagna di prevenzione efficace);</span>
					</p>
					<p>
						<span>
							<b>Assunta Farina</b> (cause e aspetti generali nel Sud del Paese); </span>
					</p>
					<p>
						<span>
							<b>Angela Fresegna</b> (lavoro ricco di puntuali riferimenti normativi); </span>
					</p>
					<p>
						<span>
							<b>Barbara Giancone</b> (analisi della normativa vigente);</span>
					</p>
					<p>
						<span>
							<b>Ester Leo Luisa</b> (lavoro approfondito e completo che sollecita nuove riflessioni).</span>
					</p>
					<p>Il Presidente della Provincia <b>Amato Lamberti</b> osserva che «il fenomeno dell’usura nella nostra città è maggiormente sviluppato, ci si indebita per un matrimonio, un funerale, una prima comunione. Ma è nel mondo del commercio e dell’artigianato che il fenomeno si estende di più». </p>
					<p>Padre <b>Massimo Rastrelli</b> «è orgoglioso di poter affermare che Napoli è la città dove è nato<span> </span> e ha la sua leadership il più grande movimento antiusura di Italia». Per il sacerdote, attivo da dieci anni con la fondazione Moscati (17 miliardi e mezzo di capitale) «il ruolo delle banche è fondamentale: hanno il dovere di fare prestiti, specialmente nei casi in cui potrebbero salvare intere famiglie».  </p>
					<p>
						<span>12 FEBBRAIO</span>
					</p>
					<xhtml:div>Presentate le "<xhtml:a href="strade.html">mappe della pericolosità</xhtml:a>" </xhtml:div>
					<p>
						<span>«<span>Degrado, scarso illuminazione,</span>
							<span>pochi luoghi di</span>
							<span>frequentazione,</span>
							<span>che</span>
							<span>consentano aggregazione tra i cittadini. Queste alcune delle condizioni che favoriscono nel nostro territorio ma anche nel Casertano, nel Sannio e nel basso Lazio, il crearsi di occasioni per la violenza criminale e che fanno diventare un'arteria stradale, soprattutto nel centro storico e nella periferia suburbana, una strada a rischio. Bisogna lavorare per garantire al cittadini maggiore vivibilità. Sono fermamente convinto che una maggiore vivibilità delle nostre città aumenterà la sicurezza per i cittadini</span>
							<span>»</span>
							<span>. Così il Presidente della Provincia di Napoli, <b>Amato Lamberti</b>, ha presentato alla stampa “Le strade della pericolosità”, l'indagine condotta dall'Osservatorio della Provincia di Napoli sulle illegalità e la camorra per individuare le strade</span>
							<span>più</span>
							<span>pericolose per la sicurezza dei cittadini nel Napoletano. Sono stati monitorati gli articoli di cronaca riportati nei quotidiani napoletani dell'anno 2001, registrando tutti gli episodi di furto e rapina con aggressioni che hanno portato alla redazione di un referto medico. Il dato numerico sulle aggressioni per ciascun Comune</span>
							<span>è</span>
							<span>stato elaborato per ottenere l'"indice di pericolosità “ in rapporto al numero degli abitanti. Almeno 10 episodi si sono conclusi con la morte della vittima. Delle 1400 aggressioni registrate nel 2001,</span>
							<span>Il</span>
							<span>63% ha interessato la città di Napoli (869) e di queste ben il 43% sono avvenute nel centro antico e in particolare 35 a piazza Garibaldi. L'indice di pericolosità che scaturisce per Napoli</span>
							<span>è</span>
							<span>8,3, rilevante anche il dato di Casavatore e Frattamaggiore con rispettivamente 8,4 e 8,1.</span>
						</span>
					</p>
					<p>13 FEBBRAIO </p>
					<p>
						<b>
							<span>Ascione (Siulp): personale sottoutilizzato</span>
						</b>
					</p>
					<p>Commentando l’intervento del Presidente <b>Lamberti</b> su “Le strade della pericolosità”, in cui si propone l’istituzione del commissariato di quartiere, <b>Antonio Ascione</b>, il segretario regionale del sindacato unitario di polizia, SIULP, dichiara: «Ci sono commissariati strategici come quello di Montecalvario e di San Carlo Arena dove gli agenti vengono utilizzati per le notifiche anziché impiegati sul territorio. Anche il coordinamento tra le forze dell’ordine è tale solo sulla carta. Non è attivo e funzionante come le norme stabiliscono. Il problema è che si chiacchiera troppo».</p>
					<p>
						<b>
							<span>Le associazioni studentesche: una cosa utile</span>
						</b>
					</p>
					<p>
						<span>NAPOLI<span> </span>
							<span>-</span> «La presentazione da parte dell'amministrazione provinciale di una mappatura delle strade più a rischio della provincia <b/>di Napoli è un valido contributo per la battaglia alla criminalità». E' quanto sostengono le associazioni Studenti napoletani contro la camorra e Confederazione degli studenti. «In questo modo - dicono <b>Francesco Emilio Borrelli</b> e <b>Andrea Pellegrino</b> – con un maggior raccordo con le forze dell'ordine si potranno vigilare meglio zone ad altissima densità criminale. Riteniamo che il Presidente Lamberti abbia fatto una cosa utile». Intanto le due associazioni comunicano che sono più di 50 le scuole medie superiori ad aver aderito al questionario sulla percezione dei fenomeni camorristici da parte degli studenti e attualmente sono in circolazione 18míla moduli. Entro la fine della settimana prossima contano di arrivare a 45mila adesioni. </span>
					</p>
					<p>
						<b>
							<span>Lucia Rea (Direzione Legalità e Sicurezza): i rischi della sicurezza fai-da-te</span>
						</b>
					</p>
					<p>In alcune zone a rischio della città di Napoli istituti di vigilanza offrirebbero servizi di pronto intervento a commercianti e imprenditori contro la microcriminalità, su richiesta del cliente. La denuncia di <b>Lucia Rea</b>, Dirigente dell’Ufficio Legalità e Sicurezza, non è confermata dal Questore di Napoli, <b>Nicola Izzo</b>. “E’ un fenomeno nato nel Nord Italia contro l’emergenza delle bande violente di slavi ed albanesi – spiega<span> </span>
						<b>Amato Lamberti</b> - ma tipico delle società post-industriali. Per il Presidente della Provincia una risposta adeguata potrebbe essere rappresentata dall’istituzione delle “agenzie di prossimità”, già sperimentate con successo in Francia e in Belgio, affiancando al poliziotto sociologi e psicologi. «E’ avvilente il quadro diffusissimo della microcriminalità – ha commentato il Presidente dell’Ascom, <b>Maurizio Maddaloni</b> – e purtroppo nessun segnale è venuto neanche da questo governo. Napoli non è solo piazza dei Martiri ma un Bronx dove spesso anche la polizia fa fatica a lavorare ed è aggredita». In alcuni centri della provincia il servizio di telecamere collegato alle centrali delle forze dell’ordine e predisposto dall’Ascom non è attivato perché i commercianti hanno paura.</p>
					<p> </p>
					<p>13-18 FEBBRAIO</p>
					<p>
						<b>
							<span>L’Osservatorio sulla illegalità e la camorra a Galassia Gutenberg</span>
						</b>
					</p>
					<p>Tre i distinti interventi dell’Osservatorio a Galassia Gutenberg:</p>
					<p>
						<i>1.<span>     </span> presentazione del primo “Quaderno dell’Osservatorio sull’illegalità e la camorra”</i>
					</p>
					<p>
						<span>Il Quaderno, a cura della Direzione Legalità e Sicurezza ed edito da Tullio Pironti, presenta il progetto delI'Osservatorio, il monitoraggio delle attività svolte dai Comuni della provincia di Napoli in tema di legalità e sicurezza; materiali statistici sulla criminalità minorile; una ricerca sui costi socio-economici della microdelinquenza.</span>
					</p>
					<p>
						<span>Da questa ricerca emerge un dato assai inquietante. Ciascuna famiglia napoletana paga mediamente una tassa di poco superiore ai 244 euro (circa 471mila lire) all'anno per i danni derivanti dall'aggressione della microcriminalità. Nel <i/>quinquennio 1996-2000 (compresi i primi tre mesi del 2001) il danno complessivo subito per furti, rapine e scippi (in casa e fuori) e per furti di auto e moto ammonta a 3.065 miliardi di lire. Dividendo tale cifra per il milione di famiglie residenti nella provincia e rapportandola ad un anno solare si ottiene la "tassa" di 471.358 lire. Restano fuori da questo studio i costi della cr<u>i</u>minalità economica (falsi, truffe, fallimenti, assegni a vuoto) e delle ecomafie (tangenti, controllo degli appalti, cave e discariche abusive). I costi maggiori derivano dai furti di auto (1.440 miliardi) e in appartamento (840), seguiti da quelli di moto (470) e dalle rapine (190). Il trend è in crescita dal 1999. Le denunce dei reati sono legate dell'opportunità di limitare, anche parzialmente, il danno economico subito – con il rimborso dell’assicurazione di auto e moto - e non alla coscienza civile di difendere la legalità. Lo dimostra la mancanza quasi totale di denunce per furti con destrezza (il 78 percento) e per scippi (75). Concorrono a determinare questo comportamento due diversi dispositivi: la sfiducia in un'azione di denuncia senza un ritorno utile<span> </span> e il timore di possibili ritorsioni da parte degli autori.</span>
					</p>
					<p>
						<i>2.<span>     </span> mostra “Le strade della pericolosità”</i>
					</p>
					<p>
						<span>Dieci carte, una generale e nove corrispondenti agli ambiti sovracomunali della provincia (Napoli, Flegreo, Giuglionese, Nord di Napoli, Acerra?Pomigliano, Nolano, Vesuviano interno, Vesuviano costiero, Penisola sorrentina), rappresentano i risultati della ricerca realizzata, attraverso l'analisi dei quotidiani napoletani nell'anno 2001, dalla Direzione “Legalità e Sicurezza”, in collaborazione per la parte grafica, con la Direzione PTCP- SIT- Piani di <b/>Settore della Provincia di Napoli. Il dato numerico è stato elaborato in rapporto al numero degli abitanti di ciascun <b/>Comune della provincia.</span>
					</p>
					<p>
						<i>3.<span>     </span> presentazione del progetto cinematografico “Illegali”</i>
					</p>
					<p>Una miniserie tv con un estratto da portare anche sul grande schermo. “Illegale” è l'ambizioso progetto della Provincia, cui hanno aderito tutti i maestri del cinema d’impegno italiano. Il film sarà veicolato anche attraverso i circuiti scolastici e dei “cantieri sociali”. La produzione prevede la partecipazione dei registi <b>Gillo Pontecorvo</b>, <b>Francesco Maselli, Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Damiano Damiani,</b> dello sceneggiatore <b>Furio Scarpelli,</b> della produttrice cinematografica <b>Grazia Volpi</b> e del montatore <b>Roberto Perpignoni</b>. Una iniziativa nel segno dell'impegno politico e sociale che ha caratterizzato le loro carriere e un atto di amore per Napoli, che nella fiction diventa simbolo delle metropoli, non solo del Mezzogiorno. </p>
					<p>
						<span>“Vogliamo capovolgere nell'immaginario collettivo”, ha spiegato <b>Amato Lamberti</b>, “l'idea dei criminale in fondo simpatico. Vogliamo smitizzarlo, soprattutto per i ragazzi che crescono in ambienti dove è diffuso il concetto di forza, potenza e rispetto verso chi compie atti illegali. Vogliamo rappresentare lo squallore di chi vive nell'illegalità, i danni che i suoi comportamenti provocano”. I temi di “Illegale” saranno i reati quotidiani: la rapina, lo scippo, la tangente o il pizzo, fino all'usura e alle droghe, iniziate per spavalderia e incoscienza.</span>
					</p>
					<p>
						<span>“Per molti anni - ha spiegato Maselli - abbiamo tollerato quei fenomeni di illegalità che ci apparivano meno gravi per il tipo di reato. Oggi è arrivato il momento di ridisegnare nitidamente un confine netto”. </span>
					</p>
					<p>
						<span>“Il mio sguardo - ha sottolineato a sua volta Montaldo - sarà rivolto a chi reagisce al crimine e difende l'immagine della propria città”. Il regista di “Sacco e Vanzetti” e di “Giordano Bruno” racconta un’esperienza personale: “Proprio a Napoli – ricorda - fui rapinato ma un signore cercò di fermare i delinquenti, poi mi accompagnò in questura per la denuncia e così passò la serata con me”. E mette le mani avanti: per il suo impegno come Presidente di Rai Cinema si è autosospeso dalla professione e non potrà girare il suo episodio prima del 2003.</span>
					</p>
					<p>
						<span>Lizzani invece vuole “mettere in evidenza il danno in termini economici che la società subisce dalla tolleranza verso gli illeciti: forse sarà un banchiere a raccogliere le cifre di quanto ci costa non reagire ... ”. </span>
					</p>
					<p>
						<span>Più esplicitamente politico l’intervento di Pontecorvo. Sono questi i giorni dell’invettiva di Moretti contro l’impotenza della sinistra e il “grande vecchio” del cinema italiano esprime con nettezza il suo punto di vista: un regista il suo messaggio politico lo esprime nella sua opera. E proprio la situazione politica spiega la sua decisione – con questo film – di<span> </span> tornare dopo 18 anni dietro la macchina da presa: “Tratteremo quella zona grigia che sfiora e lambisce l'illegalità. Non ci saranno i toni drammatici del film di denuncia ma parleremo della realtà in cui viviamo”, sottolineando con forza il nostro messaggio”.</span> </p>
					<p>19 FEBBRAIO </p>
					<p>
						<b>
							<span>L’Osservatorio sulla illegalità e la camorra alla Circoscrizione Vomero</span>
						</b>
					</p>
					<p>Sovvertendo vecchi luoghi comuni, il Vomero si attesta ai primi posti nella mappa delle zone a rischio di microcriminalità della città. La Circoscrizione decide di ospitare una riunione straordinaria dell’Osservatorio sull’illegalità e la camorra della Provincia di Napoli. Il Presidente della Circoscrizione Francesco Licastro sottolinea come «la zona collinare ospita il più grande centro commerciale d’Europa. La riunione intende rilanciare sul territorio l’attività di fermo contrasto a ogni forma di delinquenza e di disagio sociale con l’elaborazione di interventi a sostegno dei commercianti e degli imprenditori vomeresi». Per il Presidente Lamberti «all’attività di repressione delle forze dell’ordine deve corrispondere una più incisiva azione di prevenzione sociale da condurre attraverso l’analisi e l’interpretazione dei bisogni specifici del territorio. La cittadinanza deve ritornare protagonista insieme alle istituzioni in una battaglia contro qualsiasi forma d’illegalità».</p>
					<p> </p>
					<p>19 APRILE </p>
					<p>
						<b>
							<span>Presentati i Giorni dell’indignazione</span>
						</b>
					</p>
					<p>
						<span>“Dalla memoria delle macerie di Capaci e della morte di Falcone dobbiamo far crescere la cultura della sicurezza e della legalità. Per questo, nel decennale di quell'efferata strage, la Provincia di Napoli promuove un calendario di appuntamenti e di iniziative a tema”. Così <b>Amato Lamberti</b> annuncia la prima edizione de "I giorni dell'indignazione": dieci giorni di dibattiti, manifestazioni, assemblee pubbliche in tutto il territorio provinciale, che si svolgeranno dal 20 al 30 maggio con il coordinamento della Direzione Legalità e Sicurezza, e due bandi relativi a iniziative di educazione alla legalità, aperti ad associazioni no-profit ed a neolaureati. </span>
					</p>
					<p>22 APRILE</p>
					<p>
						<b>La polemica sull’abolizione del porto d’armi</b>
					</p>
					<p>
						<span>La clamorosa presa di posizione del ministro della Difesa, Antonio Martino, che sostiene “all’americana” il libero armamento di massa come contromisura idonea all’emergenza criminale suscita un vespaio di polemiche. Mentre il Presidente <b>Lamberti</b> ha sottolineato i guasti prodotti dalla “cultura del ferro” nelle subculture dell’illegalità, la Dirigente dell’Ufficio Legalità e Sicurezza, <b>Lucia Rea</b>, smonta la tesi di Martino, sull’efficacia anticriminale del diritto all’armamento, mettendo a confronto le statistiche criminali di centri urbani sociologicamente omogenei dell’area dei Grandi Laghi. Gli omicidi in Canada – dove le norme sono molto più restrittive – sono centocinquanta volte di meno delle limitrofe città americane . Per l’occasione la Dirigente dell’Ufficio Legalità e Sicurezza ha partecipato a trasmissioni televisive sul tema a Rai tre (“Primo piano”) e Tmc.</span>
					</p>
					<p>
						<span>23 APRILE </span>
					</p>
					<xhtml:div>
						<span>Bimbo ucciso a fucilate dal fratellino, Lamberti stigmatizza Martino</span>
					</xhtml:div>
					<p>
						<span>Ad Acerra un bimbo di quattro anni è ucciso dal fratellino di dieci anni che gioca con un fucile trovato in casa. <b>Amato Lamberti</b> commenta amareggiato: “Questa tragedia è la dimostrazione di quanto sia pericolosa l’arma in famiglia. Molte zone della Campania hanno un retaggio culturale preindustriale: nell’Aversano, a Casal di Principe, nell’Agro Nocerino-Sarnese il padrino di cresima regala la pistola al “compariello”. Per il Presidente della Provincia “ce ne sono troppe di armi in giro, bisognerebbe cominciare a toglierle dalla circolazione. Pensare di liberalizzarle è semplicemente folle. La proposta di Martino è anche la delegittimazione dello Stato, in particolare in un’area dove c’è gente che ha gli arsenali in casa con la scusa che è cacciatore. Parla di Stati Uniti ma di squilibrati qui da noi ne abbiamo e mancano solo i fucili perché si spari nelle scuole e negli uffici, come in America”.  </span>
					</p>
					<xhtml:div>
						<span>I sei anni dello sportello antiusura</span>
					</xhtml:div>
					<p>
						<span>Quattrocento casi trattati in sei anni con una percentuale di successi che supera il 50 per cento. Questi i risultati dello Sportello Antiusura, giunto al sesto anno di attività. L’occasione del bilancio è la manifestazione in programma al Consiglio di Circoscrizione del Vomero, la “Giornata della memoria e dell’impegno contro tutte le mafie” a cui prendono parte <b>Tano Grasso</b>, il Presidente della Provincia <b>Amato Lamberti</b>, il Presidente della Circoscrizione Vomero, <b>Francesco Licastro</b>, l’Assessore Comunale all’Ambiente, <b>Casimiro Monti</b>.</span>
					</p>
					<p>
						<span>Per l’occasione viene illustrato il progetto, elaborato dalla Direzione Legalità e Sicurezza della Provincia di Napoli, di centri periferici di ascolto per radicare l’intervento anti-usura sul territorio. L’iniziativa scaturisce dalla valutazione positiva dei risultati raggiunti utilizzando il numero verde, che mette a disposizione delle potenziali vittime avvocati, psicologi e consulenti. “Si tratta di un intervento studiato – spiega <b>Amato Lamberti</b> – per un soggetto in fase di preusura, una persona potenzialmente bersaglio dei cravattai ma che non lo è ancora diventato. Chi è già caduto in trappola ha bisogno di altri tipi di intervento, noi possiamo solo indirizzarlo verso le forze dell’ordine”.</span>
					</p>
					<p>
						<span>16 MAGGIO</span>
					</p>
					<xhtml:div>
						<span>Nasce la <xhtml:a href="cartaintenti.html">Carta degli Intenti</xhtml:a> per la legalità economica e la sicurezza</span>
					</xhtml:div>
					<p>
						<span>“Solo un patto tra le istituzioni pubbliche e il mondo delle imprese e dell'economia può raggiungere risultati efficaci nella lotta all'usura e all'illegalità economica”. Questo il commento del Presidente<span> </span>
							<b>Lamberti</b>, al termine della riunione<span> </span> del tavolo di concertazione per la “Carta degli intenti per la legalità economica e la sicurezza” promosso dalla Provincia di Napoli e della Camera di Commercio, alla quale hanno partecipato <b>Lucia Rea</b> (Direzione Legalità e Sicurezza della Provincia), <b>Vincenzo Califano</b> (Camera di Commercio - CIA), <b>Emilio Alfano</b> e <b>Marcella Fusco</b> (API Napoli), <b>Domenico Marzaioli</b> (Confesercenti regionale) <b>Giuseppe D'Orta</b> (Confcommercio) <b>Pietro Russo</b> (Ascom, Confcommercio), <b>Alessandro Cugini</b> (Unione Industriali) e <b>Nicola Riveccio</b> (Coltivatori Diretti). </span>
					</p>
					<p>
						<span>La “Carta degli intenti” sarà sottoscritta il 30 maggio e concluderà i "Giorni dell'indignazione". I soggetti promotori e aderenti alla Carta hanno convenuto di costituire un comitato per la legalità economica e finanziaria e la sicurezza, di redigere un codice etico e deontologico per contrastare i comportamenti che alimentano l'illegalità economica, di strutturare un sistema integrato di monitoraggio e di analisi dei fenomeni in una <i/>prospettiva di crescente sinergia con le agenzie preposte al controllo e alla sicurezza, di promuovere e organizzare politiche attive per la tutela e la diffusione della cultura della legalità economica e finanziaria e della sicurezza.</span>
						<span>A tale scopo, facendo riferimento anche a precedenti esperienze del PON (Programma Operativo Nazionale) “Sud, sviluppo, sicurezza” saranno promosse azioni formative e interventi concreti che saranno più puntualmente definiti con gli strumenti della programmazione negoziata.</span>
						<span/>
					</p>
					<p>
						<span>23 MAGGIO</span>
					</p>
					<xhtml:div>
						<span>Aperti “I giorni dell’indignazione”</span>
					</xhtml:div>
					<p>
						<span>“Ripartiamo con l'indignazione. La guardia si è abbassata ed è necessario essere molto attenti”. <b>Amato Lamberti</b> presenta così “I giorni dell'indignazione'”, l'iniziativa promossa dall'Amministrazione Provinciale di Napoli a dieci anni esatti dalla strage di Capaci. Si tratta di una manifestazione nata, “per non dimenticare l'uccisione di <b>Giovanni Falcone, Francesca Morvillo</b> e degli uomini<b>
								<i/>
							</b>della scorta” e si svolgerà attraverso una serie di dibattiti, manifestazioni, convegni e mostre e tema su tutto il territorio provinciale. Appuntamenti che rappresenteranno un momento di riflessione, di proposta e di mobilitazione collettiva per la crescita della cultura della sicurezza e della legalità”. “Il nostro territorio - ha affermato Lamberti - ha il record di Comuni sciolti per infiltrazioni malavitose, provvedimenti che riguardano amministrazioni rette da sindaci di tutti gli schieramenti politici e, altri ancora, saranno sciolti nei prossimi mesi”.</span>
					</p>
					<p>
						<span>“Molti - ha aggiunto - ritengono che con l'educazione alla legalità si faccia la lotta alla criminalità. Ma non è così. L’antimafia richiede altri strumenti”. Tra le tante iniziative che fanno parte del calendario di questa rassegna sono state inserite alcune non tradizionali, non finalizzate al solo dibattito. Tra queste sicuramente i due provocatori manifesti elaborati da Zelig, società di comunicazione. Uno è composto da una semplice, grande macchia rossa sul fondo nero e lo slogan dei giorni dell’indignazione”: “Dieci anni, un’esplosione, nessuna voglia di dimenticare”. L’altro una pistola fosforescente disegnata in un cranio visto ai raggi X e il provocatorio slogan: “Che te ne fai del ferro se ti manca il fosforo?”. Un modo esplicito per sottolineare l’impegno della Provincia contro la diffusa subcultura delle armi.</span>
						<span>
							<span>Nella stessa direzione va la mostra d'arte “Disarmiamo<span> </span> la violenza'”<b>
									<i/>
								</b>in programma dal 22 al 30 maggio presso l'Istituto Statale d'arte Filippo Palizzi.</span> “In <span>alcune zone della regione - ha sottolineato Lamberti -</span>
							<span>solo chi porta addosso la pistola</span> è ‘<span>vestito</span>’<span>. La pístola fa</span>
							<span>uomo chi la porta, lo fa forte, pronto a resistere ad ogni</span>
							<span>possibile angheria; ma lo fa anche prepotente, smargiasso,</span>
							<span>pronto a colpire quanti facciano anche solo mostra di volergli</span>
							<span>resistere o <b/>d'essere intenzionati ad offender</span>ne l'onore<span>. Credo</span>
							<span>che nel nostro territorio di armi c</span>e <span>ne siano anche troppe e</span>
							<span>mi vien</span>e da sorridere pensando che un ministro <span>parla di</span>
							<span>liberalizzarne l'uso nel nostro paese</span>”<span>.</span>
							<span/>
						</span>
					</p>
					<p>
						<span>Al programma delle manifestazioni, coordinato da <b>Lucia Rea</b>, hanno aderito i comuni di Volla, Arzano, Sant'Antonio Abate, Boscotrecase, Cimitile, Agerola, Casola, Casalnuovo, Qualiano, Terzigno, il Comitato di Salvaguardia del quartiere<span> </span> Secondigliano, scuole e associazioni onlus e <b/>di volontariato.</span>
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						<span>27 MAGGIO</span>
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						<span>Legalità e sicurezza: <xhtml:a href="bandoborselavoro.html">borse di studio</xhtml:a> e <xhtml:a href="concorsoidee.html">concorso di idee</xhtml:a>
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						<span>Tre borse lavoro riservate a neolaureati autori di tesi di laurea su disagio sociale e criminalità organizzata. Un concorso di idee per una campagna sulla legalità e la sicurezza riservato agli enti no profit. Sono due delle iniziative promosse nel quadro dei “Giorni dell'indignazione”. Le borse di studio, dell'importo di 1250 euro ciascuno, sono riservate a laureati in Giurisprudenza, Scienze politiche, Sociologia e discipline affini negli anni accademici 1999-2000 e 2000-2001 con tesi su disagio sociale e criminalità organizzata. I vincitori svolgeranno un tirocinio di formazione, della durata di sei mesi (per 20 ore settimanali), presso le strutture operative della Direzione Legalità e Sicurezza della Provincia, l'Osservatorio contro la camorra e l'illegalità e lo Sportello antiusura. I candidati dovranno presentare un work project, che potranno poi svolgere nel corso del tirocinio di formazione. Il concorso di idee è invece riservato agli enti no profit attivi nel territorio provinciale nel campo della legalità e della sicurezza e iscritti agli albi regionali di riferimento (associazioni culturali, volontariato, ecc.) che proporranno una campagna di educazione alla Legalità. Il monte premi che la Provincia (in libri e materiali di consumo) ha messo a disposizione è di 8100 euro. La Provincia organizzerà la diffusione dei materiali elaborati con mostre, pubblicazioni e produzione di pagine web. Entrambi i bandi e i regolamenti di gara sono disponibili presso la Direzione Legalità e Sicurezza-Provincia di Napoli- via Oberdan 32, 80133 e nel sito web della Provincia all'url: www.provincia.napolí.it. </span>
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						<span>28 MAGGIO</span>
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						<b>
							<span>Lamberti: sottovalutato il ruolo delle madrine</span>
						</b>
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						<span>Il 59 per cento delle donne affiliate ai clan della Campania assume un ruolo attivo all'interno delle criminalità organizzata. E' quanto emerge dalla ricerca “Le donne di camorra” compiuta dall’Osservatorio su un campione di donne processate per reati di associazione a delinquere con finalità camorristica, presentata alla stampa alla luce della strage di Lauro, tre donne uccise in un agguato da affiliate al clan rivale. Per il Presidente <b>Lamberti</b> “gli inquirenti hanno sempre sottovalutato il ruolo delle donne nella camorra. Non bisogna meravigliarsi di vedere le donne imbracciare la mitraglietta e fare fuoco. Sono almeno 30 anni che le donne stanno acquistando potere all'interno delle associazioni criminali”. Il dato della Campania è tanto più rilevante se si considera che in Sicilia il 75 per cento delle affiliate si limita a un ruolo passivo e subalterno. Nel '90 una sola donna in Italia - ricorda la ricerca - è stata processata per associazione mafiosa. Nel '95 questo numero è salito a quasi 100. Secondo lo studio si è progressivamente passati “dalla donna dedita al contrabbando, subalterna, alla donna a cui la criminalità ha affidato un compito di comando, fino alla donna-gangster. che spara e uccide: vere e proprie Riina in gonnella”. Secondo <b>Lucia Rea</b> “c'è stata una svista collettiva da parte degli inquirenti: per molto tempo hanno combattuto la criminalità organizzata interpretandola come esclusivamente maschile, e calibrando le tecniche investigative senza considerare il ruolo crescente delle donne all'interno dei clan, specialmente in Campania”.</span>
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						<span>29 MAGGIO </span>
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						<span>Il <xhtml:a href="protocollogiustizia.html">Patto</xhtml:a> sulla giustizia minorile</span>
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						<span>Nella Sala del Consiglio Provinciale di Santa Maria La Nova è sottoscritto il Protocollo d’intesa tra la Provincia di Napoli e il Ministero della Giustizia - Direzione Centro Giustizia Minorile Campania e Molise. Il protocollo, siglato da <b>Amato Lamberti</b> e da <b>Sandro Forlani</b>, prevede l’istituzione di un tavolo di consultazione per la programmazione di progetti comuni di ricerca, di intervento e di analisi nel campo della formazione del personale e della definizione di politiche attive della prevenzione dei fenomeni della criminalità e della devianza giovanili. Il primo progetto comune di formazione-ricerca sarà dedicato al tema “Minori e criminalità organizzata: analisi del fenomeno ed ipotesi di intervento”. Questo progetto, che si avvale del contributo delle Scuole di formazione del Ministero di Grazia e Giustizia, è articolato in tre fasi: preparazione (coinvolgimento dei vari servizi, incontri tra Scuole e CGM dei distretti di riferimento, ricerca bibliografica e prima rilevazione dati), formazione-ricerca (da svolgere presso le Scuole, due moduli di tre giornate ciascuno, il primo a giugno, il secondo entro novembre), monitoraggio. Alla cerimonia della firma, che rientra nella campagna “I giorni dell’indignazione” partecipano</span>
						<span>
							<b>Annamaria Nicolai</b>, responsabile divisione del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero</span>
						<span>,</span>
						<span>il Presidente del Tribunale dei Minori di Napoli <b>Stefano Trapani</b> e il Procuratore Capo del Tribunale dei Minori <b>Luciana Izzo</b>, il Giudice di Sorveglianza <b>Serena Battimelli</b>, i Direttori dei Servizi Minorili di Campania e Molise e il Questore di Napoli <b>Nicola Izzo.</b>
						</span>
					</p>
					<p>Le statistiche sulla delinquenza minorile sono inquietanti: aumentano il numero di reati, la recidività mentre cala l’età dei giovani rei. Tra il 1999 e il 2000 gli ingressi nei centri di prima accoglienza della Campania sono cresciuti dell’11 percento e del 12% nelle aree penali di Nisida e Airola. Più della metà dei giovani criminali provengono dal Centro Storico di Napoli. </p>
					<p>
						<span>Il Protocollo di intesa <i>“</i>prevede accordi concreti tra diversi soggetti per realizzare una rete stabile e non episodica di interventi e collaborare così alla riduzione dei rischi”<i>
								<span> </span>
							</i> spiega <b>Lucia Rea</b>. </span>
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						<span>“Il primo passo - precisa<span> </span> Lamberti <b>-</b> sarà quello di chiarire il rapporto tra devianza minorile e presenza delle organizzazione criminali sul territorio, tenendo presente che l'appartenenza a certe famiglie fa aumentare in modo esponenziale il reclutamento da parte della criminalità organizzata”. Perciò, tra le ipotesi di intervento c'è l’attività di formazione professionale “perché - come ha detto Sandro Forlani - occorre restituire ai giovani un ruolo da protagonisti. Infatti, la militanza nelle organizzazioni criminali deriva principalmente dalla mancanza di altri punti di riferimento: è necessario, insomma, creare spazi di protagonismo quotidiano”. Dello stesso parere Annamaria Nicolai. “Il coinvolgimento dei minori nelle attività criminose - ha detto la Nicolai - avviene per gradi: prima ci sono gli incarichi marginali che vanno dai furti agli spacci, dalle rapine alle estorsioni, poi si sale nei gradi dell'associazione: il ragazzo soddisfa il bisogno di appartenenza alimentato dal suo vivere in situazioni di marginalità sociale”. La strada della prevenzione risulta l'unica arma valida incentivando le risorse per progetti di prevenzione; aumentando la collaborazione tra le istituzioni; offrendo opportunità di lavoro, ricorrendo all’affidamento familiare, lottando all'evasione scolastica. <i>“</i>Il progetto di formazione-ricerca - spiega la Nicolai - parte dalla necessità di conoscere il fenomeno per arrivare ad ipotesi di intervento concrete su un fenomeno che spesso resta sommerso: perché non vanno considerati criminali solo quei minori che interessano l'area penale, ma anche quella parte che vive nel sommerso, una realtà difficile da conoscere”.</span>
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						<span>30 MAGGIO</span>
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						<b>
							<span>Siglata la Carta degli Intenti per la legalità economica</span>
						</b>
						<span/>
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						<span>Presso l'edificio monumentale di Santa Maria La Nova è sottoscritta la Carta degli Intenti per la legalità economica tra Provincia di Napoli, la Camera di Commercio di Napoli e le associazioni di categoria del sistema della produzione e della distribuzione. Alla cerimonia della firma, che <i/>ha concluso “I giorni dell'indignazione” partecipano <b>Amato Lamberti</b>, in rappresentanza del Presidente della Camera di Commercio <b>Gaetano<span> </span> Cola</b> il responsabile del settore Legalità e Comunicazione della CCIAA <b>Vincenzo Califano</b>, e i rappresentanti delle associazioni di categoria che sottoscrivono il Patto (Unione Industriali, Ascom?Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA, Ascom, Coldirotti, CIA, Api, Federconsumatori) e dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Al centro del patto la costituzione di un comitato per la tutela della legalità e la sicurezza che promuoverà un sistema integrato di monitoraggio degli</span>
						<span>appalti, redigerà un codice etico e deontologico e rilascerà un bollino blu della legalità e della sicurezza alle imprese che si impegnano a rispettare questo codice. Un’iniziativa che non si limiterà allo studio del fenomeno e alla promozione di campagne di educazione alla legalità e alla sicurezza, risorse strategiche per lo sviluppo di un Mezzogiorno altrimenti condannato a un crescente svantaggio competitivo, ma che promuoverà interventi concreti, dalla partecipazione diretta al PON Sicurezza, alla promozione di interventi mirati alla sicurezza (chiusura delle zone industriali) e alla lotta al sommerso come fattore di distorsione della legalità economica e finanziaria.</span>
					</p>
					<xhtml:div>
						<span>Lamberti: stiamo formando un <xhtml:a href="beniconfiscati.html">consorzio</xhtml:a> per gestire i beni confiscati ai clan</span>
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						<span>“La vicenda della villa di Lauro, confiscata ma ancora disponibile per il boss Cava – ha commentato <b>Amato Lamberti</b> ai margini della manifestazione di sigla della carta – degli intenti sulla legalità e la sicurezza – conferma il nodo di fondo della lentezza burocratica come principale ostacolo a una efficace politica per il disarmo finanziario dei clan”.</span>
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						<span>“A questo scopo – spiega il Presidente della Provincia – per assicurare iter più veloci e al tempo stesso ridurre l’esposizione personale degli amministratori locali che più direttamente devono fronteggiare l’aggressività della criminalità organizzata, stiamo per costituire un consorzio tra la Provincia, cinque Comuni del Napoletano e il Commissario Straordinario del Governo per i beni confiscati”.</span>
					</p>
					<p>
						<span>Il protocollo tra gli enti – precisa <b>Lucia Rea –</b> sarà sottoscritto nelle prossime settimane dalla Provincia, dai Comuni di Casalnuovo, Giugliano, Marano, Napoli e Pomigliano e dal Commissario Straordinario del Governo per i beni confiscati, dalle società pubbliche Italia Lavoro e Sudgest e dall’Associazione Libera. Il consorzio non solo accelererà gli iter burocratici per l’affidamento dei beni ma permetterà di accedere per la gestione alle risorse finanziarie nazionali previste dal PON Sicurezza”.</span>
					</p>
					<p>12 GIUGNO</p>
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						<span>L’Antimafia apprezza le attività della Provincia</span>
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					<p>Promozione a pieni voti per l’operato del sindaco di Napoli, <b>Rosa Russo Jervolino</b>, in termini di lotta alla criminalità organizzata; apprezzamento per le iniziative messe a punto dall’amministrazione provinciale guidata da <b>Amato Lamberti</b>, qualche perplessità sulle attività della Regione Campania, illustrata dal governatore Antonio Bassolino: è il bilancio del Presidente della Commissione Antimafia, <b>Roberto Centaro</b>, sulle audizioni svoltesi oggi davanti all’organismo parlamentare da parte degli amministratori napoletani. Centaro ha avuto parole di apprezzamento per quanto fatto dalla Provincia di Napoli, in particolare “sulle problematiche relative alla diffusione della cultura della legalità, ma anche con lo sportello antiusura e antiracket e con tutte le iniziative di monitoraggio che poi refluiscono sulla prefettura e sugli altri organi istituzionali”</p>
					<p>3 LUGLIO</p>
					<p>
						<b>
							<span>Nasce il Consorzio per la riutilizzazione sociale dei beni confiscati</span>
						</b>
					</p>
					<p>“Sono centinaia i beni confiscati alla criminalità organizzata napoletana e sottratti ai clan camorristici che hanno imperato sul territorio dell’hinterland. Immobili frutto di attività illecite che presto verranno concretamente restituite alla collettività”. Il Presidente della Provincia, <b>Amato Lamberti</b>, ha presentato alla stampa il progetto “Riutilizzazione sociale dei beni confiscati”. L’occasione è stata la sigla del protocollo per la costituzione di un consorzio tra la Provincia, i Comuni di Napoli, Casalnuovo, Marano, Pomigliano e Giugliano, il commissario straordinario di governo, <b>Margherita Vallefuoco</b>, le società pubbliche Italia Lavoro e Sudgest, e Libera, l’associazione antimafia di <b>don</b>
						<b>Ciotti</b>, rappresentata in Campania da <b>don</b>
						<b>Tonino Palmese</b>, che ha promosso la legge 109/96 per la gestione sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata. L’iniziativa, coordinata dalla Direzione Legalità e Sicurezza della Provincia, prevede l’affidamento dei beni a imprese sociali e Onlus e l’organizzazione di attività di formazione che favoriscano la formazione di cooperative sociali per la gestione. </p>
					<p>31 LUGLIO</p>
					<p>
						<b>
							<span>Riunione antiracket del Comitato provinciale anticamorra</span>
						</b>
					</p>
					<p>Il Presidente <b>Amato Lamberti</b>, a seguito dell’incalzante offensiva di bande criminali dedite alle attività di racket<span> </span> (rogo al deposito barche di Lago Patria e al cantiere navale di Vigliena, raid armati ed attentati contro cantieri edili, incendio al deposito tir di Napoli Est) convoca il Comitato provinciale anticamorra. Nel suo intervento Lamberti sottolinea il clima pesante, che ricorda i peggiori periodi del dopo-terremoto e propone come misura concreta antiracket una clausola di salvaguardia che inserisca nei capitolati di gara delle opere pubbliche l’obbligo di dichiarare tutti i fornitori di beni e servizi. Con la ricetta proposta da Lamberti concordano sia gli industriali (ma <b>Sergio Fedele</b>, Presidente della piccola e media industria sottolinea l’importanza di altre iniziative per lo sviluppo) sia gli amministratori locali intervenuti (per il vicesindaco di Bacoli <b>Roberto Della Ragione</b> è fondamentale la battaglia sul territorio contro la microcriminalità mentre il sindaco di Portici <b>Leopoldo Spedaliere</b> invoca il superamento di discrepanze della legge Bassanini e di strettoie burocratiche).<span> </span> A tale scopo la Direzione Legalità e sicurezza della Provincia – annuncia la Dirigente <b>Lucia Rea</b> - sta predisponendo un database per la schedatura di tutti gli appalti assegnati dall’amministrazione provinciale, archivio da implementare anche con i dati forniti da altri soggetti<span> </span> pubblici. <b/>
					</p>
				</td>
			</tr>
		</table>
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