On 25/06/15 18:17, Attilio Tempestini wrote:

> Sarà anche così. Ma c'è chi concentra la sua attenzione sui progetti
> etici che riguardano il software, chi invece si interessa di progetti
> etici, di tanti tipi.

L'educazione aiuta a scegliere un progetto di software libero che ha
probabilità di durare nel tempo da uno che non ha probabilità di durare
nel tempo, e questo è un fattore che dovrebbe interessare gli utenti, a
prescindere dall'importanza che uno attribuisce al software rispetto ad
altri progetti (anch'io ritengo che sia più importante la missione di
Emergency rispetto a quella di LibreOffice, ma non sono un medico e non
posso aiutare se non in modo indiretto, o economico).

La scelta del progetto che ha più probabilità di durare nel tempo
dovrebbe essere invece una preoccupazione di tutti i sostenitori del
software libero, perché trovarsi - dopo un numero X di anni - senza il
software su cui si era investito (e parlo soprattutto degli enti e delle
aziende) è un problema, perché il progetto di migrazione rischia di
essere visto in modo negativo dal management (anche se passare da AOO a
LibreOffice non rappresenta un problema, grazie al formato).

Il secondo passaggio, però, va spiegato, e ogni spiegazione mette a
rischio la credibilità della scelta iniziale. Sono stato un manager di
discreto livello all'interno di più di un'azienda, e qualsiasi scelta
strategica con una durata inferiore a 10 anni mi avrebbe insospettito a
priori (anche se non sono mai stato 10 anni in un'azienda).

Il software libero, nonostante le dichiarazioni di amore di Microsoft, è
sotto il tiro incrociato di Microsoft e di tutte le aziende che hanno
accordi con Microsoft (IBM, SAP, Oracle, eccetera), perché ha il potere
di indebolire il loro modello di business. Qualsiasi "errore" in grado
di confermare il messaggio subliminale sulla incapacità del software
libero di fare sistema e di sostenere un modello di business è un punto
a favore del software proprietario.

Ed è questo che mi indispettisce sopra ogni altra cosa, perché è - di
fatto - un'attività a favore del software proprietario, fatta con il
cappello del software libero (e quindi capace di trarre in inganno tutti
coloro che guardano soprattutto all'etichetta).

Spero di aver chiarito il motivo per cui continuo a ripetere allo
sfinimento dei concetti legati al modello di business, perché questo è
il messaggio che Microsoft - and company - trovano più difficile da
contestare e controbattere.

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